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Terapia della PSSD

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La PSSD è una condizione in cui, alla sospensione degli antidepressivi con componente serotoninergica, compaiono o persistono disturbi della sessualità (di solito persistono perchè già presenti durante l'assunzione della terapia).
E' una sindrome ancora poco studiata e compresa ma qualcosa di vero c'è senz'altro se dal 2019 le case farmaceutiche sono state costrette dall' Ente europeo di controllo dei farmaci ad includerla tra i possibili effetti collaterali. La reale incidenza non la si conosce ma le segnalazioni sono in aumento; resta il fatto che tale sindrome, al momento, sembra relativamente rara cioè di solito, una volta sospeso il serotoninergico, la sessualità ritorna integra.
Come terapia, attualmente ci sono diverse opzioni, sebbene nessuna di esse sia stata inserita in un protocollo terapeutico ufficiale. I principali farmaci utilizzati, con efficacia più o meno marcata e con permanenza dell'effetto positivo più o meno duraturo, sono i dopaminergici e i noradrenergici, talvolta in combinazione; tra i dopaminergici citiamo Cabergolina (che funziona soprattutto laddove vi sia anche un aumento marcato della prolattinemia); Amantadina; Pramipexolo; Bupropione (che è comunque assai debole come dopaminergico). Tra i noradrenergici citiamo: Reboxetina, Bupropione (che è un forte noradrenergico) e Nortriptilina.
Ci sono poi molte altre molecole che possono aiutare come ad esempio Imipramina, Yohimbina, Buspirone e altre.
Tuttavia, il concetto principale è questo: come la serotonina in eccesso inibisce la sessualità in tutte le sue fasi e manifestazioni, la dopamina soprattutto e in parte la noradrenalina sono amiche della sessualità.
Un ultimo suggerimento: sebbene sia più che comprensibile che un simile disturbo diventi un pensiero prevalente per le persone che ne sono affette, evitate di farvene un'ossessione deprimente perchè l'ossessività aggrava tutti i disturbi. Inoltre, per i maschi, evitate di abusare di pornografia e masturbazione allo scopo di mettervi alla prova perchè tale abbinamento aggrava le problematiche già presenti.
A. Mercuri
E' una sindrome ancora poco studiata e compresa ma qualcosa di vero c'è senz'altro se dal 2019 le case farmaceutiche sono state costrette dall' Ente europeo di controllo dei farmaci ad includerla tra i possibili effetti collaterali. La reale incidenza non la si conosce ma le segnalazioni sono in aumento; resta il fatto che tale sindrome, al momento, sembra relativamente rara cioè di solito, una volta sospeso il serotoninergico, la sessualità ritorna integra.
Come terapia, attualmente ci sono diverse opzioni, sebbene nessuna di esse sia stata inserita in un protocollo terapeutico ufficiale. I principali farmaci utilizzati, con efficacia più o meno marcata e con permanenza dell'effetto positivo più o meno duraturo, sono i dopaminergici e i noradrenergici, talvolta in combinazione; tra i dopaminergici citiamo Cabergolina (che funziona soprattutto laddove vi sia anche un aumento marcato della prolattinemia); Amantadina; Pramipexolo; Bupropione (che è comunque assai debole come dopaminergico). Tra i noradrenergici citiamo: Reboxetina, Bupropione (che è un forte noradrenergico) e Nortriptilina.
Ci sono poi molte altre molecole che possono aiutare come ad esempio Imipramina, Yohimbina, Buspirone e altre.
Tuttavia, il concetto principale è questo: come la serotonina in eccesso inibisce la sessualità in tutte le sue fasi e manifestazioni, la dopamina soprattutto e in parte la noradrenalina sono amiche della sessualità.
Un ultimo suggerimento: sebbene sia più che comprensibile che un simile disturbo diventi un pensiero prevalente per le persone che ne sono affette, evitate di farvene un'ossessione deprimente perchè l'ossessività aggrava tutti i disturbi. Inoltre, per i maschi, evitate di abusare di pornografia e masturbazione allo scopo di mettervi alla prova perchè tale abbinamento aggrava le problematiche già presenti.
A. Mercuri
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