Perché i pazienti mentono allo psichiatra?

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Perché i pazienti mentono allo psichiatra? È frequente mentire al proprio medico?
Alcuni moderni studi osservazionali mostrano chiaramente che quasi il 50% dei pazienti in trattamento con antidepressivi sospende il trattamento nei primi tre mesi di terapia ed oltre il 70% nei primi 6 mesi.
Inoltre la tendenza attuale di molte persone di fronte al medico è quella di "pilotare" sia la diagnosi che il trattamento.
D'altra parte molte delle bugie che si dicono allo psichiatra, dal mio punto di vista sono la maggior parte, dipendono dalla scarsa capacità di ascolto, di empatia e di collaborazione presenti nel medico che spesso si affida ancora al detto "il medico ordina ed il paziente esegue".
#menzogna #bugia

Il Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.

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Комментарии
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Il mio psichiatra mi ha abbandonato quando ho compiuto 18 anni oltre ad esser stato sessualmente invadente durante la terapia, ho dovuto interrompere la terapia da me perché il dottore in questione si è dileguato senza lasciare traccia e nessuno era in grado di riprendere la mia cartella clinica.. quindi non incolpate sempre i pazienti

tommymarsiglia
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Grazie Dottore come sempre ascoltarla da sempre grande supporto, motivazione e chiarezza

enricomasini
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È molto difficile capire se un paziente stia facendo il percorso perché molti mentono talmente bene che neanche un criminologo riuscirebbe a capire, secondo il mio modesto parere l’unico modo sarebbe quella di uscire dai reparti o dagli studi medici e provare con il sistema, andiamo a prenderci un caffè.

danieleht
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"Everybody lies" (House MD)
A parte le battute, i suoi video sono sempre di grande interesse e utilità!

bimbaspacedout
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Io mento per apprensione, per non Ero riuscito a smettere di bere per un paio di mesi ma poi ho riattaccato nonostante certe medicine facciano a botte con quello sino a quando ho fatto il botto e gliel' ho detto, non ho visto una sua grande sorpresa né un giudizio morale, né un ricordarmi le sue raccomandazioni. Mi ha guidato a riconsiderare la mia vita, il mio essere succube in famiglia e ad attribuire a quello le mie lacune professionali e la mia incompletezza come uomo e soprattutto la mia rabbia che puó essere fatale, cieca e soprattutto autodistruttiva....il bere non sarebbe altro che benzina sul fuoco in questo quadro. Non so se affiancare le sue sedute anche a qualche gruppo di sostegno tipo anonima alcolisti....ma in verità vorrei solo stare sdraiato ad aspettare la morte bevendo acqua ma non mangiando...questo almeno i primi giorni dopo le grandi sbandate. Quando si beve e si fanno cazzate comportamentali é difficile ogni volta raccattare i pezzi, recuperare "la faccia", andare a chiedere scusa, riparare il possibile e rendersi conto del deserto in cui ci si trova dove ció che si é riuscito a costruire (relazioni, interessi, lavori) appare come vano in quanto ci si é allontanati.
Nutro abbastanza fiducia in questo psicologo clinico che da pochi mesi vedo regolarmente ma dubito che abbia visto l' alcol non come un problema in sé quanto una conseguenza di una situazione generale da me male tollerata. Vedremo....perché a mio avviso l' alcol é un problema in sé e ció che esso va a rovinare é la situazione generale, il dover perdere tempo ogni volta per aggiustarla e la desolazione che ne deriva.

aristide
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Basta con l'ORDINE MEDICO! Io voglio collaborare con il mio psichiatra e non OBBEDIRE.... grazie anche questa volta!

SophroniaWilcox
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Complimenti come sempre.
Molto bello sentire. Qunto impegno e amore dedica, al suo lavoro, e soprattutto verso suoi pazienti. Io sono sempre molto felice di sentirlo. Soprattutto perché mi aiuta molto. A capire le multi personalità umane, soprattutto in questo periodo, molto confuso, le persone sono molto difficili da gestire, e non per forza con problemi grossi, ma la ansia diciamo che purtroppo. Oggi come oggi, e un numero grande. Non e facile gestire le persone.
Ma lei mi aiuta. Per capire, che con diversi comportamenti. Ci sono delle funzioni ecc, qundi cerco sempre di essere molto paziente. E grazie al suo meraviglioso lavoro. Io personalmente. Sto imparando molto. Grazie infinite per tutto 🤗🤗🤗

elenacuore
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Bravo dottore, perché non organizza un incontro zoom e ne parliamo tutti insieme, avrei un sacco di cose da raccontare

susannabrunelli
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Io ho omesso dei fatti, sapevo che dicendoli ad alta voce avrei dovuto affrontare la situazione e il rapporto tossico, ma ero ancora troppo intrappolata in esso per affrancarmi

lauramarafatto
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È veramente bella questa pubblicazione. Interessante. Bravo.

claudiolongo
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Interessantissimo questo argomento! Personalmente, dopo aver girato a vuoto per quasi due anni, ho finalmente trovato la psichiatra giusta: non solo ha azzeccato praticamente subito la terapia giusta, ma è una persona estremamente gentile, che riesce a stabilire subito un rapporto empatico con il paziente, quella che io chiamo "empatia professionale" ed è sempre disponibile per consigli o richieste anche telefonicamente, cosa di cui peraltro non approfitto spesso. A volte mi racconta persino aneddoti della sua vita privata e chiacchieriamo come due conoscenti che si incontrano al bar! Oserei dire che anche per merito di questa circostanza sto facendo grossi passi in avanti e sto migliorando notevolmente. Con una psichiatra così non ti viene certo voglia di mentire!

danielacosta
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Io da paziente penso che bisogna essere sinceri col proprio medico che in alcuni casi come il mio da paziente psicotico
Il medico é l'unica àncora di
Il medico forse non sa realmente quanto siano debilitanti i neurolettici che purtroppo costringono me e tanti altri pazienti a tante rinuncie....ma comunque sarebbe non saggio abbandonarsi alla psicosi....quindi mettendo su un piatto della bilancia beneficio e rinuncia alla fine la medicina e ciò che propone il medico é la scelta giusta....ad ogni modo io personalmente sono sempre stato una persona sincera figuriamoci con chi in realtà ha scelto di aiutare me e persone come me come scelta di vita....é una scelta nobile....spero che nel futuro saranno trovate molecole migliori delle attuali....
Nel frattempo io faccio la mia parte come paziente nei confronti di me stesso in primis e nei confronti della società e soprattutto della mia famiglia....poi fortunatamente ho trovato una dottoressa del csm molto brava con molta esperienza....con cui si é costruito un ottimo rapporto di collaborazione medico paziente avendo sintomi psicotici ansia e depressione credo sia importante una

lukaamoroso
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Aggiungerei che c’è anche chi mente per vergogna, ma non solo in situazioni specifiche come quelle elencate, dove sono palesi i motivi di tale vergogna, a volte i pazienti si vergognano di cose che viste dal di fuori appaiono “normali” (nell’ambito di un percorso terapeutico) ma che il paziente vive come estremamente imbarazzanti... Mi chiedo però se non ci sia dell’altro dietro questo atteggiamento.

MyssMoon
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Da paziente posso dire che mi è capitato, a volte, di minimizzare per un forte senso di vergogna ed imbarazzo.

LaPi
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Una persona che conoscevo mi diceva che stava cercando le parole giuste per convincere lo psicologo di essere affetto da disforia di genere. Infatti, senza questa diagnosi e il documento dello psicologo che l’attesta, non avrebbe potuto iniziare la terapia ormonale. In realtà, la disforia non ce l’aveva sul serio, ma comunque sentiva che ci fosse il rischio che non venisse riconosciuta. E quindi si stava letteralmente preparando a cosa dire e cosa non dire allo psicologo.

Nevermore
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Ciao, mi chiamo Fabrizio e sono affetto da sindrome affettiva bipolare, con forti stati d'ansia e a volte panico. Tralasciando x ora la terapia volevo sapere se sostituire il tavor mg 2, 5(con cui mi trivo molto bene), con il Rivotril, poco capito dal mio organismo, perché mi da solo sonnolenza come altre benzo.
Terapia: Brintellix, , Aripiprazolo e il Circadin perché dormo di giorno e sono attivo la notte.
Grazie x tutti i tuoi preziosi consigli ! Fab.

fabriziodiiasi
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Anche gli psichiatri mentono ai pazienti o comunque - come accaduto a me - quando si rendono conto di avere commesso degli errori evitano di assumersi le proprie responsabilità scaricando i pazienti. In quanto adulto autistico (livello I con IQ sopra la media) ho delle difficoltà oggettive e purtroppo gli anni trascorsi tra CPS e servizi ad esso correlati hanno contribuito ad esacerbarle. Prima di avere a che fare con gli psichiatri della mia città ero sicuramente un giovane con una scarsa rete sociale eppure ero riuscito a raggiungere alcuni obiettivi importanti al fine di assicurarmi un avvenire dignitoso. Mi sono ritrovato a stretto contatto con persone e ambienti inadatti alle mie necessità e sono diventato un adulto che teme le istituzioni e non è più in grado di fare progetti per il proprio futuro. Ho impiegato due anni per ottenere (ovviamente al di fuori della mia città) una diagnosi di autismo presso il sistema sanitario pubblico (ne ho anche una privata) e quel poco di documentazione che sono riuscito a recuperare inerente le diagnosi precedenti è ciò che mi ha permesso di intravedere - in autonomia - l'origine delle mie difficoltà e di trovare conferma del perché fossi l'unico paziente (tra le mie conoscenze) a reagire male ai farmaci e a non capire nemmeno cosa fossero (tra le tante cose) le allucinazioni visive e uditive. Davano per scontato che fossi alcolizzato o drogato, mentre sono da sempre sostanzialmente astemio e non ho mai né fumato né fatto uso di droghe. Sono vegan da quando avevo diciotto anni e amo passeggiare in solitaria per i boschi attorno alla mia città. Ero un giovane con interessi un po' particolari (ma non me ne rendevo conto) e poco alla volta li ho dovuti abbandonare. Ora non mi resta praticamente nulla.

SaMu-eo
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Partendo dal presupposto che il terapeuta deve curare il paziente. hai ragione, quando indirizzi le responsabilità al professionista.
Ma a mio parere, si dovrebbe cambiare completamente il presupposto, creando una logica operativa dove non è più il medico a curare il paziente. Ma ben sì il paziente dovrebbe prendere piena consapevolezza dei suoi disturbi, ed il medico dovrebbe semplicemente fornire al paziente gli strumenti (non parlo solo di farmaci ma anche di informazioni) che ritiene più idonei alla terapia....
Ovviamente il presupposto cambia a seconda dell'angolazione dalla quale si osserva la situazione.
Ed i pazienti non sono tutti uguali. Come si suol dire "la minestra la fai con gl'ingredienti che trovi".
Un video molto utile ed interessante, che sfiora l'origine di quasi ogni psicopatologia.

jimbojet
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Buongiorno dott. Il brutto è che mentire porta alla non compiuta guarigione Saluti.

Domitilla
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Aggiungerei: si mente per presenza di un accompagnatore (partner, parente etc) durante una visita. Mi è capitato di omettere cose che potevano essere rilevanti per questa ragione, e alle volte mi sono ritrovata a dovere fare spiegoni sulla mia vita che avrei preferito evitare a persone che in buona fede volevano solo essere di supporto, per non deviare in qualche modo la diagnosi

adrianas.
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