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Si ritrova senza lavoro perché vegetariana: 'Non faccio capricci, ma non posso vedere animali morti'

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"Mi hanno offerto di lavorare al reparto gastronomia, ma io sono vegetariana da 20 anni e stavo male al pensiero di toccare animali morti". Inizia così la storia di Alice e del contratto che il supermercato per cui lavorava a Bologna non ha voluto rinnovarle. Dopo aver detto no al lavoro nel reparto gastronomia è infatti rimasta senza lavoro.
Dopo 8 mesi di lavoro con contratti a tempo determinato all’Ipercoop “mi ha detto che la cosa era limitativa per l’azienda e dal 31 maggio sono a casa. Non so se farò causa, non mi posso permettere un legale, ma non è giusto".
Coop Alleanza 3.0 replica così : "Non si tratta certamente di un episodio di discriminazione, per cui chiunque – se ritiene di esserne stato vittima – può, giustamente e legittimamente, rivolgersi alla magistratura. Noi non entriamo nel merito né prendiamo posizione sulle scelte libere e personali dei nostri lavoratori, come quella, appunto, di essere vegetariani, per motivi etici o di salute, ma anzi crediamo e ci impegniamo per il loro rispetto e per la loro tutela". E in merito all’’accusa di discriminazione, l’azienda evidenzia come sia "del tutto impropria e priva e fondamento, a meno che – sovvertendo completamente la logica del discorso – non si intenda discriminante offrire un’opportunità di lavoro. Il mancato rinnovo del contratto è legato infatti all’incompatibilità tra le posizioni attualmente disponibili nel negozio, come quella al reparto gastronomia, e le richieste della stessa Blandini, che dichiara di non voler ricoprire questo tipo di mansione”. La Coop assicura comunque di essersi "attivata per segnalare la signora Blandini per eventuali nuove posizioni in linea con le sue richieste".
Dopo 8 mesi di lavoro con contratti a tempo determinato all’Ipercoop “mi ha detto che la cosa era limitativa per l’azienda e dal 31 maggio sono a casa. Non so se farò causa, non mi posso permettere un legale, ma non è giusto".
Coop Alleanza 3.0 replica così : "Non si tratta certamente di un episodio di discriminazione, per cui chiunque – se ritiene di esserne stato vittima – può, giustamente e legittimamente, rivolgersi alla magistratura. Noi non entriamo nel merito né prendiamo posizione sulle scelte libere e personali dei nostri lavoratori, come quella, appunto, di essere vegetariani, per motivi etici o di salute, ma anzi crediamo e ci impegniamo per il loro rispetto e per la loro tutela". E in merito all’’accusa di discriminazione, l’azienda evidenzia come sia "del tutto impropria e priva e fondamento, a meno che – sovvertendo completamente la logica del discorso – non si intenda discriminante offrire un’opportunità di lavoro. Il mancato rinnovo del contratto è legato infatti all’incompatibilità tra le posizioni attualmente disponibili nel negozio, come quella al reparto gastronomia, e le richieste della stessa Blandini, che dichiara di non voler ricoprire questo tipo di mansione”. La Coop assicura comunque di essersi "attivata per segnalare la signora Blandini per eventuali nuove posizioni in linea con le sue richieste".
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