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FESTIVAL DI NAPOLI 2018 - NELLO FERRARA 'Core napulitano'.

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Nello Ferrara canta al Festival di Napoli 2018, “Core Napulitano” canzone vincitrice del Festival di Napoli 1965 di Umberto Martucci e Luigi Ricciardi, cantata da Mario Abbate in coppia con Isabella Jannetti; come risulta dalla enciclopedia di Ettore De Mura. La canzone infatti è posta in primis perché fu la più votata delle prime 9 classificate ma quell'anno l'organizzazione per evitare vincitori e vinti ed eventuali strascichi polemici, decise di rimandare il verdetto definitivo all'anno successivo in base anche alla miglior vendita dei dischi ottenuti. Mario Abbate sbaragliò tutti ma qualcuno prima dell'annuncio ufficiale, contestò che la miglior vendita doveva essere calcolata in base alle accoppiate degli artisti e non in base alle singole interpretazioni. Questo causò l'imbarazzo dell'organizzazione che non aveva ben specificato quali delle due miglior vendite avrebbe preso in considerazione.
Si decise pertanto, di non annunciare il vincitore o i vincitori e quel festival rimase senza un verdetto definitivo. L'unica vera ufficialità resta la canzone più votata e fu proprio Core napulitano che senza tema di smentita risultò la prima in entrambi i casi.
Ritornando a Ferrara, la vita di questo artista, è storia di una ribellione, sognata, tentata e infine... riuscita. È la rivolta interiore di un uomo costretto dalle esigenze della vita a fare l'impiegato, dedicando più per obbligo che per scelta tutta la sua vita alla famiglia e al lavoro. Dentro di sé, non smise mai di amare e perseguire, l'arte, la musica e il bel canto. Si insinuò così nella sua vita di impiegato lo stimolo costante di una prima o poi ribellione al potere formato da quella vita impiegatizia e scontata. Il pensiero di una rivolta interiore a una condizione razionale e sempre uguale, si fece breccia spesso nella mente di Nello, tanto da trasformarsi in una voglia irresistibile, un desiderio, una convinzione in cui mancava soltanto un tassello: il coraggio, una volta trovato anche il senso.
E Nello quel coraggio e quel senso, li trovò. Decise di ritornare al suo primo amore: Il canto, subito dopo il conseguimento della pensione. Libero da responsabilità e impegni familiari intuì che il vuoto del coraggio poteva essere riempito soltanto dal suo sogno ricorrente, quello di ricalcare e ripartire dallo stesso palcoscenico dove il sogno si infranse: Il Politeama che lo vide nel 1966 tra i protagonisti del Festival di Napoli in coppia con Peppino Di Capri con la canzone "Quanno duie se vonno bene", così che il suo gesto di rivolta e di ritorno al suo mai dimenticato vero amore, avrebbe finalmente riprogettato la sua vera identità. Quello che Ferrara ci presenta in questa sua impeccabile interpretazione è uno di quei gesti, ricchi di possibilità e passioni, e in tal modo vincente. Una frase in particolare riesce a far riecheggiare ed è quel "Core napulitano" cui il suo canto si rivolge con amore al popolo napoletano, premiandolo dell' umanità e del grande e bellissimo cuore di cui tutto il mondo ne conosce la fierezza. Come è stato evidenziato, la canzone ebbe all'epoca talmente tanto successo da risultare il brano più venduto e ascoltato di quegli anni diventando persino l'inno del Calcio Napoli allo stadio. Nello Ferrara nuovamente sul palco del Politeama al rinomato Festival di Napoli 2018, ne fa una sua personalissima versione. Misurato, attento studioso, riesce con sagacia ad emozionare il pubblico. Gli artisti come lui hanno una identità protetta da una maschera dietro la quale vedono tutto senza essere visti, danzano nel valzer di un passato che li videro protagonisti e di nuovo in un presente che li vede e scopre ancora in perfetta forma. La sua è una cultura senza tempo mai succube a quell'inevitabile declino verso cui sono destinati molti artisti forse più famosi ma senz'altro meno bravi di lui. Nello riparte alla grande e può aspettarsi di tutto anche una dimensione completa che da ex impiegato lo conduca per mano a ciò che è sempre stato e a ciò che realmente è: Un artista.
A cura dell'ANIA Associazione Nazionale Italiana Artisti - Roma
Si decise pertanto, di non annunciare il vincitore o i vincitori e quel festival rimase senza un verdetto definitivo. L'unica vera ufficialità resta la canzone più votata e fu proprio Core napulitano che senza tema di smentita risultò la prima in entrambi i casi.
Ritornando a Ferrara, la vita di questo artista, è storia di una ribellione, sognata, tentata e infine... riuscita. È la rivolta interiore di un uomo costretto dalle esigenze della vita a fare l'impiegato, dedicando più per obbligo che per scelta tutta la sua vita alla famiglia e al lavoro. Dentro di sé, non smise mai di amare e perseguire, l'arte, la musica e il bel canto. Si insinuò così nella sua vita di impiegato lo stimolo costante di una prima o poi ribellione al potere formato da quella vita impiegatizia e scontata. Il pensiero di una rivolta interiore a una condizione razionale e sempre uguale, si fece breccia spesso nella mente di Nello, tanto da trasformarsi in una voglia irresistibile, un desiderio, una convinzione in cui mancava soltanto un tassello: il coraggio, una volta trovato anche il senso.
E Nello quel coraggio e quel senso, li trovò. Decise di ritornare al suo primo amore: Il canto, subito dopo il conseguimento della pensione. Libero da responsabilità e impegni familiari intuì che il vuoto del coraggio poteva essere riempito soltanto dal suo sogno ricorrente, quello di ricalcare e ripartire dallo stesso palcoscenico dove il sogno si infranse: Il Politeama che lo vide nel 1966 tra i protagonisti del Festival di Napoli in coppia con Peppino Di Capri con la canzone "Quanno duie se vonno bene", così che il suo gesto di rivolta e di ritorno al suo mai dimenticato vero amore, avrebbe finalmente riprogettato la sua vera identità. Quello che Ferrara ci presenta in questa sua impeccabile interpretazione è uno di quei gesti, ricchi di possibilità e passioni, e in tal modo vincente. Una frase in particolare riesce a far riecheggiare ed è quel "Core napulitano" cui il suo canto si rivolge con amore al popolo napoletano, premiandolo dell' umanità e del grande e bellissimo cuore di cui tutto il mondo ne conosce la fierezza. Come è stato evidenziato, la canzone ebbe all'epoca talmente tanto successo da risultare il brano più venduto e ascoltato di quegli anni diventando persino l'inno del Calcio Napoli allo stadio. Nello Ferrara nuovamente sul palco del Politeama al rinomato Festival di Napoli 2018, ne fa una sua personalissima versione. Misurato, attento studioso, riesce con sagacia ad emozionare il pubblico. Gli artisti come lui hanno una identità protetta da una maschera dietro la quale vedono tutto senza essere visti, danzano nel valzer di un passato che li videro protagonisti e di nuovo in un presente che li vede e scopre ancora in perfetta forma. La sua è una cultura senza tempo mai succube a quell'inevitabile declino verso cui sono destinati molti artisti forse più famosi ma senz'altro meno bravi di lui. Nello riparte alla grande e può aspettarsi di tutto anche una dimensione completa che da ex impiegato lo conduca per mano a ciò che è sempre stato e a ciò che realmente è: Un artista.
A cura dell'ANIA Associazione Nazionale Italiana Artisti - Roma
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