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Festival di Napoli 2018 - Susy Sebastiano Padrone do' mare

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Critica Susy Sebastiano
Nipote di uno dei più grandi interpreti della Canzone Napoletana: Franco Ricci, il suo buon sangue non mente. Persona per bene e quando si dice persona per bene s' indica indeterminatamente maschio o femmina ed è inteso come genere umano. Oggi a Napoli e non solo, non è facile imbattersi in artisti, (cantanti, autori e musicisti) veri... con la A maiuscola, istruiti, colti, educati, fini, come è ancora più difficile intravvedere in loro la cultura dell'umiltà che non è fatta solo di studi letterari, considerati come fondamentali per la formazione della personalità umana oltre al sentimento di fratellanza e solidarietà tra gli uomini, ma anche ed è implicito nell’accadico ummanutu scienza, nell' arte di operare con classe, specie nella sfera artistica. E lei come il grande Ricci, sembra accarezzata da humus fatto di terra, di creta, creato da Dio, come da biblica memoria. La Sebastiano ci presenta Padrone do' mare, autori: musica di Salve D'Esposito, versi di Tito Manlio; una bellissima canzone presentata dall'artista al Festival di Napoli del 1959 classificatasi al 2 posto in coppia con Elio Mauro, il primo se lo aggiudicò Sarra' chi sa cantata dal nostro Fausto Cigliano e da Teddy Reno. Appassionata interpretazione che non solo non fa rimpiangere Ricci ma l'esalta in una mirabile esecuzione al femminile insolita, ma assolutamente efficace. La direzione d'orchestra del maestro Leonardo Quadrini completa la beltà dell'opera, dove i protagonisti del passato mai immemore, si rinnovano e s'incrociano con quelli del presente in un connubio artistico, rispettoso e armonico. Non si capisce perché Napoli e i napoletani non si accorgono di quanta bellezza potrebbero essere rappresentati e di quanta bruttezza dovrebbero invece disfarsi e prendere le dovute, necessarie distanze.
A cura dell'ANIA Associazione Nazionale Italiana Artisti - Roma
Nipote di uno dei più grandi interpreti della Canzone Napoletana: Franco Ricci, il suo buon sangue non mente. Persona per bene e quando si dice persona per bene s' indica indeterminatamente maschio o femmina ed è inteso come genere umano. Oggi a Napoli e non solo, non è facile imbattersi in artisti, (cantanti, autori e musicisti) veri... con la A maiuscola, istruiti, colti, educati, fini, come è ancora più difficile intravvedere in loro la cultura dell'umiltà che non è fatta solo di studi letterari, considerati come fondamentali per la formazione della personalità umana oltre al sentimento di fratellanza e solidarietà tra gli uomini, ma anche ed è implicito nell’accadico ummanutu scienza, nell' arte di operare con classe, specie nella sfera artistica. E lei come il grande Ricci, sembra accarezzata da humus fatto di terra, di creta, creato da Dio, come da biblica memoria. La Sebastiano ci presenta Padrone do' mare, autori: musica di Salve D'Esposito, versi di Tito Manlio; una bellissima canzone presentata dall'artista al Festival di Napoli del 1959 classificatasi al 2 posto in coppia con Elio Mauro, il primo se lo aggiudicò Sarra' chi sa cantata dal nostro Fausto Cigliano e da Teddy Reno. Appassionata interpretazione che non solo non fa rimpiangere Ricci ma l'esalta in una mirabile esecuzione al femminile insolita, ma assolutamente efficace. La direzione d'orchestra del maestro Leonardo Quadrini completa la beltà dell'opera, dove i protagonisti del passato mai immemore, si rinnovano e s'incrociano con quelli del presente in un connubio artistico, rispettoso e armonico. Non si capisce perché Napoli e i napoletani non si accorgono di quanta bellezza potrebbero essere rappresentati e di quanta bruttezza dovrebbero invece disfarsi e prendere le dovute, necessarie distanze.
A cura dell'ANIA Associazione Nazionale Italiana Artisti - Roma
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