Festival di Napoli 2018 MARIO MAGLIONE 'Scriveme'

preview_player
Показать описание
Al Festival di Napoli 2018 Mario Maglione interpreta accompagnato dall'Orchestra Sinfonica del Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli diretta dal maestro Leonardo Quadrini, Scriveme di Roberto Murolo – Renato Forlani 1966 Canzone 11° classificata al XIV° Festival di Napoli degli anni '60.
Da soli pochi mesi reduce da una bella tournée in Giappone che lo vede in gran spolvero, Mario, calcando il palcoscenico del Politeama tra la sicurezza e lo chalance del classico mattatore in grado di commuovere, appassionare e stupire, ci mostra come vive intensamente nel mondo della chanson napolitane. Sì, perché quando si parla di song, canzoni o canzonette, produzione leggera oppure popolare, spesso è facile dimenticare, rispetto ai trionfi dei modelli angloamericani, il primato dell’Europa continentale su concertismo e discografia di tipo extracolto per quasi tutto il Novecento, grazie a qualche incursione partenopea a inizio secolo (e iberica, tedesca, slava qui e là) e nonostante il crescente predominio statunitense e britannico (decisivo negli ultimi decenni).
C’è per la canzone napoletana, un periodo aureo sia storico sia socioculturale, «racchiuso» in almeno tre avvenimenti che ne contraddistinguono rispettivamente l’ascesa e il lento, forse inesorabile declino: Il primo epocale grazie alla Canzone Classica che ha avuto anche dal festival delle autentiche perle come ad esempio Scriveme, durata più o meno fino agli anni '60, la seconda Napoletan Power durata fino alla scomparsa del nostro Pino Daniele e la terza devastante dei neomelodici ormai fenomeno in estinzione. Durante tutto questo bailamme, l’affermarsi in quell’euforico clima avanguardistico mirabilmente inscenato nel film “Passione” che impiega celebri brani nel re-immaginare le gesta poetico-musicali dei Grandi Autori partendo dall’idea però che si tratti di un periodo musicalmente sbiadito agli occhi contemporanei, e dal degrado causato dai neomelodici, ha mirabilmente resistito l’allora innovativa proposizione della musica dotta di Roberto Murolo che da ammiratore di Yves Montand (ne copiò l'eleganza nel porgere il bel canto e persino il look con pantalone e maglioncino a girocollo e il colletto di camicia rigorosamente bianco). riuscì a sopravvivere. Insomma la fase prediscografica e precinematografica dell' avvento dei neomelodici che videro nel merolismo il capostipite, non oscurò del tutto il talento della primissima canzone autorale di Roberto, della cui memoria resta sopratutto l’immagine visiva diffusa di un artista unico nel suo genere da chansonnier napoletano.
Maglione, uno degli eredi diretti di Murolo, mostra una personalità in grado di imporsi con la sola forza della propria voce a una platea ormai vicina a un universalismo mediatizzato: un interprete che incarna un french-style che profuma di Montmarte e Montparnasse, di Senna e Costa Azzurra, «stile» all’epoca diffuso ovunque e di via Petrarca e Posillipo, di Piazza dei Martiri e via Chiaia.
Nel mondo della canzone attuale questo Festival di Napoli diretto da Massimo Abbate dal 2015 è generosissimo a lanciare giovani talenti, spesso vicino alla Canzone Napoletana d'autore dove si tenta di creare,anche raffinati teatro-canzone con l’aiuto di brillanti collaboratori (discografici, manager, parolieri, musicisti, orchestrali, solisti). È un modo di cantare partecipato, autentico, sofferto, dove le parole diventano poesia. Maglione è qui uno degli ultimi maestri a indicare a questi ultimi la via della luce oscurata da troppo tempo.
Рекомендации по теме
Комментарии
Автор

Mario maglione bellissima voce e interprete della canzone classica Napoletana voce anima cuore e talento Grande professionalità.Mario sei un Grande. Sei in pilastro della canzone Classica Italiana.

pasqualecaso
Автор

Complimenti sei un grande Artista ti ammiro molto .

Poesiapaceamore
visit shbcf.ru