C'è vita oltre il lavoro: Maura Gancitano

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Il lavoro è un dovere? Perché siamo ossessionati dal mito del successo? Esiste la meritocrazia?

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Комментарии
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Sogno il giorno in cui lotteremo in piazza per il lavoro e non solo per le partite di calcio ❤

Mynaimis.
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Io ho iniziato a lavorare a 14 anni (negli anni 90 si poteva) ed ho lavorato fino ai 25. Poi ho avuto un tracollo nervoso perché non avevo voglia di lavorare e mi sentivo in colpa. Poi quando mi sono ripreso ho deciso di non lavorare più. Adesso ho 45 anni e sto da dio. Ho girato mezzo mondo ed ho incontrato persone straordinarie.
Il lavoro è solo schiavismo socialmente accettato

galloritto
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Bellissimo Video ❤️ Penso che la pandemia e la crisi economica abbiano insegnato alle persone l'importanza di molteplici flussi di reddito, purtroppo avere un lavoro non significa sicurezza finanziaria. Apprezzo molto la trasparenza e dare alle persone una possibilità di combattere durante questi tempi difficili.

samjefferson
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Quante persone in cerca di consolazione apprezzeranno questo video :)

sviluppareilse
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Mi fa piacere sentire queste cose oggi dato che chi le diceva già 20 anni fa veniva preso per il culo.

paulepaul
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A me piacerebbe vivere in un Paese che ti dia la possibilità di cambiare lavoro quando quello attuale ti distrugge psicologicamente e fisicamente. Essendo un lavoro sicuro tocca tenerselo con la conseguenza di non riuscire a dedicarti anche a cose che ti fanno stare bene, alla famiglia, ecc ecc . Che amarezza!!!!😢

patrizia
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Quello che dovremmo fare è lavorare (perchè necessario per vivere) ma riuscire a porsi dei limiti. Mi ha colpito molto il discorso del corpo come macchina e della ricarica. La realtá è che il lavoro d'oggi ti inghiotte a tal punto che perdi il contatto con la realtà, con i tuoi limiti, e ... boom. Ne so qualcosa. Bisogna fermarsi prima, imporselo, farsi aiutare, ma non permettere che il lavoro ci inghiotta e non permettere a nessuno di darci il ns. valore umano in base al lavoro che facciamo.

Silviagriff
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Io amo questa persona! È esattamente tutto che penso da anni e che cerco di mettere in pratica, non riuscendo spesso ad arrivare al mio obiettivo. Meno lavoro, più salute psicofisica e più collettività e amore incondizionato. Purtroppo, però, finché i social continueranno a mostrare messaggi e modelli sbagliati, la vedo dura. Ognuno di noi è convinto di essere nel giusto, di seguire la retta via, senza rendersi conto che le sue credenze non sono frutto della sua esperienza di vita bensì il risultato di anni e anni di condizionamenti. La mente umana è troppo debole per accettare tali cambiamenti, e difficilmente si potrà tornare ad uno stile di vita sano per tutti. Nel libero arbitrio, l'essere umano si perde e sceglie sempre la cosa più cool nel presente, senza pensare agli effetti sul futuro. Ma non possiamo nemmeno obbligare le persone a vivere in un determinato modo, non sarebbe corretto... Anche se, in realtà, attraverso imposizioni psicologiche velate, è proprio ciò che fanno da anni attraverso l'uso dei social. Allora mi chiedo, se siete così bravi a manovrare le menti umane e a far fare loro ciò che volete, non potete fargli fare cose costruttive per loro stessi, la collettività, la società? Non sarebbe un beneficio per tutti vivere una vita serena? Purtroppo NO, hanno un costante bisogno di caos, squilibrio, perché nel caos regna la confusione, e nella confusione commetti continuamente errori. E, quando sbagli, loro si arricchiscono. Ecco perché è così difficile cambiare le cose! Che tristezza.

acinschef
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è molto bello che qualcuno faccia queste riflessioni. Abbiamo così interiorizzato l’idea che la società sia fondata sul lavoro che spesso finiamo col diventare il nostro lavoro, a volte senza rendercene conto. Spero che la civiltà si muova verso un sistema più emotivamente e fisicamente sostenibile. Purtroppo non credo succederà a breve, visti i tempi duri che ci aspettano.

francescob.
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essendo cresciuto negli anni '80, la filosofia lavorativa era più o meno così: fregatene di tutto e di tutti, arraffa tutto quello che puoi che la vita è breve e goditela finchè riesci, del doman non v'è certezza e comunque ci si penserà in seguito, se proprio ci si dovrà pensare... poi sono arrivati gli anni '90 e tutti a dirci che non era più come prima, che dovevamo faticare, sgobbare, buttare il sangue e fare una montagna di sacrifici per poter anche solo campare, al che ho capito che mi hanno preso in giro per circa i primi 20 anni della mia vita, ma sinceramente oramai ero stato abituato a pensare in un certo modo e di cambiare non ne avevo neanche lontanamente l'idea.
quindi, alla fin fine chi se ne frega del lavoro in se? è un qualcosa che purtroppo serve per avere i soldi per vivere, altrimenti se ne potrebbe benissimo fare a meno.
potessi avere una rendita vitalizia non ci penserei nemmeno lontanamente alla scemenza del "realizzarsi nel lavoro", cavolata inventata da coloro che di lavorare non ne hanno bisogno, mi fregherebbe un ciufolo fritto di lavorare e se qualcuno mi dicesse che sono un peso per la società lo manderei, garbatamente ma direttamente, a vaffa, ma purtroppo nè i miei genitori nè quelli di mia moglie sono ricchi e quindi è da più di 30 anni che mi è toccato lavorare... contando i giorni che mancano alla pensione che si spera arrivi il prima possibile.

sonosoloio
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Sono poche le persone (specie in Italia) che hanno un lavoro che permette loro di vivere in maniera agiata e contemporaneamente avere anche tanto tempo libero per vivere tutto a 360° con equilibrio, tantissimi lavoratori sono letteralmente incastrati in lavori e attività che fagocitano la maggior parte della giornata e poco poco ci si ferma si viene sommersi da tasse e spese varie. In Italia per la maggiore si lavora per non annegare, vivere è un'altra cosa e purtroppo è diventato un lusso anche quello...

Xpawah
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Il punto è che nessuno si indigna più, nessuno si ritrova, tutti accettano tutto. La classe media sta scomparendo, oltretutto, e nessuno dice e fa nulla. Abbiamo la mentalità da persone che se non si accontentano di tutto, allora sono delle buone da niente. Non cambierà mai niente così.

Letjii
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Vorrei fortissimamente che le persone non giudicassero in base al lavoro che si fà, invece, soprattutto in questo paese se non lavori o lavori onestamente come cameriere o infermiere o operaio edile sei insultato, maltrattato e persino allontanato dalla stessa massa, mentre se sei filosofo, ingegnere o professore universitario tutti ti stimano e ti ammirano, pensando che sei addirittura superiore a un povero operaio edile o tassista che deve sputare sangue per portare avanti questo mondo.Ciò che gli esseri umani, nella loro piccolezza e stupidità non riescono a capire è che siamo tutti sullo stesso e identico piano, io posso fare l'ingegnere o essere un operaio edile o non lavorare, ma se sono una bravissima persona, parlo non di me, ma in generale, una bravissima persona rimango.Ritornando al tuo video, c'è vita oltre il lavoro, ebbene si, soprattutto c'è tempo per godersi molto di più la vita senza rovinarsi la salute, ma il non lavorare si paga paradossalmente con il prezzo carissimo della solitudine, questo purtroppo perchè per il 90 per cento della gente chi non lavora o fà lavori estremamente duri, non può essere considerato, ma deve soltanto essere allontanato.La colpa di tutto questo, naturalmente, è sempre e comunque dell'essere umano, che con queste sue deviazioni mentali, non ha costruito nè una società, nè niente, ma solo distrutto tutto, come sempre.

gianfrancorapolla
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Un grazie immenso !!!
Complimenti sinceri !!!
Avevo proprio bisogno di sentire un ragionamento di questo tipo, bisognerebbe far capire a molte persone che si lavora per vivere, non vivere per lavorare !!!

alainmarcuzzo
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Lavorare per vivere e nn vivere per lavorare, è ciò che dovremmo fare.

lupoalberto
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Condivido pienamente e nel mio piccolo ho accettato di smettere di lavorare qualche anno prima proprio perché sono arrivato alle tue stesse conclusioni.
Faccio prevalentemente cose che mi emozionano e cerco di dare il meglio di me agli altri. Abbracci

sandromaria
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12 minuti di pura armonia per i nostri spiriti. Grazie ⭐️⭐️⭐️

Obscure
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Il lavoro sta diventando schizofrenia e superficialità, non posso che desiderare sempre di più il "deep work".
Inoltre sono anni che invoco le 6 ore giornaliere, le ho provate grazie al periodo di allattamento di mio figlio e devo dire che mi sembra l'equilibrio giusto di ore tra lavoro e famiglia.

Tommyavi
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00:59 "Il lavoro in sé non è qualcosa di negativo".
Grazie mille, ho trovato queste parole davvero illuminanti.

Non so se vi siete accorti che non ci sono più le mezze stagioni, e che i neri hanno il ritmo nel sangue.
Potrebbero essere dei temi interessanti per i prossimi video.

CoseACaso
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Tutto molto bello, poi c’è la realtà.

marcom