Perché Dio VUOLE certe nostre sofferenze?

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Perché veniamo colpiti da malattie e da altri terribili mali? Il dolore è necessariamente un male? Oppure il Signore vede i nostri mali fisici con occhi diversi? Come beni, capaci di santificarci, di insegnarci a vivere e a relazionarci con il fratello in un modo rinnovato?

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Комментарии
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Quanto fa bene ascoltarla!! Grazie per questo impegno che lei sente nel cuore e che la spinge a parlare di Dio ai fratelli! Io stessa riconosco che, solo la malattia avrebbe potuto fermarmi e ringrazio Dio per questo ! Con questa esperienza il mio cervello ha fatto un giro di 180 gradi e il Signore mi ha tirato fuori dal fango dell'inganno in cui avevo vissuto quasi tutta la mia vita, per questo Lo benedirò in eterno. Dio la benedica 😊

lorenamosca
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Le auguro tante grazie da parte del suo presunto dio in termini di malattie e di sofferenze indicibili così diventerà Santo

salvatorescarola
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Ha ragione professore, grandi santi come San Francesco d'Assisi, sant'Antonio di Padova, San Ignazio Di Loyola, San Camillo De Lellis, e molti altri/e, si sono convertiti dopo un periodo di sofferenza...

micheledadda
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Professore carissimo, lei sta facendo tantissimo bene a chi la segue. Ci spiega code che ormai non solo non di conoscono, ma nemmeno si è più disposti a sentire. Ha ragione, l'orgoglio ci porta a dire no, io questo non lo Come se fossimo noi Dio. Lo stesso errore di un certo angelo di luce "non serviam"

thedreamreapress
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Buonasera caro collega Giovanni. Non sono riuscita ad seguirti live ma lo sto seguendo ora. Bel soggetto da discuttere.

ketihoxha
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Si, a dar retta alla tesi "scotista", ma l'uomo ha peccato purtroppo e dunque la sofferenza trova la sua ragione in questo, come prezzo per la ns. salvezza.

raffaelereppucci
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Molto ma molto interessante! L'ho seguita e sono del parere che questo soggetto assai delicato ma anche significativo va trattato anche per la udienza albanese, in cui la mia partecipazione è assoluta! Grazie caro Giovanni! Resto in attesa.

ketihoxha
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Professore le sue parole valgono uguale anche per la sofferenza mentale? Perché io faccio molta fatica ad accettare questa cosa e sinceramente mi vergogno a dirlo ma ogni tanto chiedo al Signore di poter soffrire fisicamente ma non me lo concede... Il mio sacerdote dice sempre che più il corpo soffre e più l anima si eleva... Un grande saluto

kamykamy
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Sono figlio di una mamma che ha visto morire quattro figli ancora in tenera età; dalle sue parole ho potuto conoscere una fede di chi ha scoperto una strada personale per mantenerla e viverla. Però mi pongo alcune domande 1)Gesù ha scelto o è stato disposto a soffrire per mostrarci un amore che si svela anche nell'amore per i nemici? Che è poi quello che chiede ai suoi seguaci. Ha messo in guardia i suoi sul fatto che sarebbero stati perseguitati (Mt.5, 11 e altri) 2)Quale è stato l'atteggiamento di Gesù di fronte ai sofferenti nel fisico e nella psiche? Gli ha fatto discorsi sulla positività della sofferenza nella sua modalità redentiva ed espiatrice per mostrare che la sofferenza ai suoi occhi è positiva o negativa? 3)Paolo (Ef. 1-2Tm...)parla di una sofferenza accolta, ma è quella legata alla sequela di Gesù, all'annuncio evangelico, alla testimonianza del Regno. Se non sbaglio non parla della sofferenza e del dolore per le motivazioni dette sopra, sbaglio? 3)Ognuno giunge alla conoscenza e all'accoglienza di Gesù per strade diverse. Ho conosciuto persone che hanno trovato difficile avvicinarsi a Dio nel cammino di sofferenza, lo hanno accolto come Dio che vuole il bene, la gioia, la pace per i suoi figli. Dovevo condannarli? 4) Esiste una sofferenza che proviene dagli uomini e non da Dio e sarebbe una bestemmia riferirla a lui. Se poi il dolore in sé è così positivo, voglio vedere (non desidero apparire banale in quanto sofferenza e dolore ci toccano pesantemente) chi non prende la pillolina per alleviare un terribile mal di denti o non ricorre ai dottori per i suoi mali.
Sofferenza positiva o negativa per la nostra fede e sequela di Gesù? Ad ognuno la sua risposta.
Quanto poi all'inferno e chi e se ci va, non spetta a noi il giudizio, Gesù l'ho ha riservato a lui. La chiesa presenta dei santi, coloro che sono col Signore, non ha mai presentato qualcuno come un dannato. Puntiamo alla bellezza evangelica, all'attrattiva della sequela.

lorenzobruno
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Io ho dei dubbi su questo Zenone ma, sa, quello che dice, questo farà scappare, quei pochi che ancora credono in Dio povera

lucianervi
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"Oggi sarai con me in paradiso!" Così disse Gesù al buon ladrone; alla fine dell'oogi vi erano 9 ore, dalle tre, ore della morte di Gesù, a mezzanotte, fine della giornata; ma per il ladrone quelle nove ore sono state centinaia di anni di espiazione in Purgatorio; (vedasi la storia del Vescovo, morto tre giorni prima che apparisse a Madre Speranza)

EXTRA
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Dio è un’invenzione umana e in Dio chiunque può proiettare i propri valori morali, le proprie fantasie.

patrickheidempergher
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Professore, che brutto titolo!!! Perché Dio vuole che soffriamo? Credo che sia più corretto dire “Perché Dio permette che io soffra”!

giuseppescarcella
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Beh, penso che Dio non abbia creato il Male e i Demoni... nè possa eliminarli... lo ha detto anche Lei, Carissimo Professore, che Dio non ha creato il Male... quindi occorre farci i conti, e questo comporta sempre sofferenza, che il Buon Dio, che non possiamo nemmeno immaginare cosa abbia passato ai suoi tempi, prima dei tempi... peggio molto peggio in sofferenza dello stesso Gesù, che rappresenta una delle massime sofferenze sopportate mai da un Uomo (al Calvario fisino, realisticamente rappresentato dal film di Mel Gibson, si affianca un Calvario morale che non possiamo comprendere)... che altro dire se non andiamo incontro alla sofferenza, utilizziamo questa vita per provarci... andiamo Noi incontro alla sofferenza, prima che ci colga di sorpresa... perchè la sofferenza, quando superata, conferisce un rafforzamento dell'anima... fino a diventare invulnerabile, e quindi pronta per il Paradiso... io la vedo così!

arseniolupin
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Ma che titolo è: Perché Dio VUOLE certe nostre sofferenze? Dio ci ha creato per essere felici altro che per soffrire. Il bene si chiama bene perchè non reca male e come male si intende anche dolore e sofferenza. Chi ci fa soffrire e rende la vita un inferno è il suo e nostro avversario. La sofferenza fisica e morale può essere offerta a Gesù in espiazione ma sempre dal male è provocata.

MsGiosu
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Dio non vuole le nostre sofferenze. Vuole strapparci dalle nostre sofferenze...

rubenangelvarisco
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Io non mi pongo domande...sono un tipo pratico, molto pratico. Accuso il dato. - Ho un tumore hai polmoni? La colpa non è di Dio ma di tutte le sigarette che ho fumato per una vita. Mi sono schiantato a 140 km orari su un platano quando c'era un cartello limite dei 50 km orari?? La colpa è mia non di Dio!!

giuseppegagliardi
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Dio permette le prove, permette anche i castighi! Pensiamo la Vergine Maria cosa ha detto a Fatima: Dio si servira' della Russia per punire il mondo! Dio a noi ci prova! Il mondo viene castigato a causa dei peccati di tutta la collettivita'! Dal male il Signore ricava un bene maggiore! Azioni Amorose educative di Dio.

lucianoangelone
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In un’intervista rilasciata in occasione del suo decennale, Papa Francesco è sembrato negare l’esistenza dell’Inferno, affermando che “non è un luogo” ma è semplicemente “uno stato del cuore” e “una posizione nei confronti della vita”.
Nell’ambito della discussione, a Francesco è stato chiesto: “Qual è la sua interpretazione dell’inferno e del paradiso, cosa succede alle persone che vanno all’inferno e cosa succede a quelle che vanno in paradiso?”.
Dando una risposta lunga e contorta, dice: “Se uno va ad assistere al Giudizio Universale e vede i volti di coloro che vanno all’Inferno, si spaventa. La gente non va spaventata con discorsi sull'inferno. Ma queste sono rappresentazioni mediatiche”.
Non contento di sembrare negare l’esistenza dell’Inferno, Francesco ha però insinuato che non c’è nessuno in realtà all’Inferno.
“Se mi chiedete quante persone ci sono all’inferno, vi rispondo con una famosa scultura della cattedrale di Deslé”. Francesco ha osservato che la scultura “ha Giuda appeso e il diavolo che lo tira giù, e dall’altra parte hanno il Buon Pastore, Gesù che afferra Giuda e lo porta alla babucha (così ha detto), con un sorriso ironico”.
“Che cosa significa?”, si è chiesto. “Che la salvezza è più forte della dannazione. Questo capitello è una catechesi che deve farci riflettere”.
“La misericordia di Dio è sempre al nostro fianco, e ciò che Dio vuole è essere sempre con il suo popolo, con i suoi figli, e che non lo lascino”, ha concluso.
Le sue osservazioni riecheggiano quelle fatte in una controversa intervista con il giornalista ateo Eugenio Scalfari, in cui Scalfari sosteneva che Francesco negava l’esistenza dell’inferno e sosteneva invece che le “anime perdute” venivano annientate alla morte del corpo terreno. Detto da uno che ha fatto murare e quindi nascondere per sempre, il famoso miracolo di Buenos Aires, si resta attoniti e preoccupati. Allora, i Santi Vangeli perchè dicono tutt'altra cosa? Qui serve una risposta chiara, perchè i cattolici vogliono andare in Paradiso. Grazie prof. per un tuo intervento.

adrianocrivellaro
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Buon giorno.
Mi è piaciuta la sua interpretazione, però, a qualcuno, penso, potrebbe interessare anche la mia esperienza.
Ho quasi 70 anni e da più di un anno sono affetto da un tumore al midollo osseo che mi costringe a continue trasfusioni di sangue, oltre a terapie che sembra siano prive di efficacia. Mi sento sempre più stanco e ora soffro pure di dolori alle articolazioni che mi disturbano durante la notte. Ci sono probabilità che la malattia degeneri in leucemia acuta e.... sarà quel che sarà.
Sto affrontando la situazione con la massima serenità grazie alla certezza che ... Dio, almeno quello del Vangelo, non esiste !!! Avete letto bene ! Sono agnostico.
Quindi, ciò che mi è accaduto e sta accadendo ad un' infinità di altre persone nel mondo, lo considero assolutamente naturale e non è colpa di nessuno, non ha alcuno scopo, è un fatto completamente casuale.
Di conseguenza il dolore va accettato senza rabbia, disperazione, incredulità, perché si è sempre saputo che queste cose accadono e possono accadere a chiunque e quindi, perché non anche a me ?
Non c'entra nulla la colpa (a meno che uno le disgrazie non se le vada a cercare di proposito !).
Nel mio caso, essere praticamente ateo è stata una benedizione perché mi libera da tutte le inevitabili domande e i dubbi (e relativi conflitti psicologici) che derivano dal credere in un Dio buono ed interessato al bene dell' umanità.
Togli i Dio "buono" e hai risolto il problema.
Cordiali saluti, grazie e....scusatemi.

federicobotter
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