L'Ipocrisia delle multinazionali che si spacciano “GREEN”

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Fonti utilizzate:

0:00 Greenwashing: introduzione
2:00 La nascita del Greenwashing
4:28 Cos'è il Greenwashing?
7:29 Il Dieselgate di Volkswagen
8:38 Multinazionali dell'Energia e Greenwashing
10:40 Gli "investimenti" green
12:45 Il caso di McDonald's
14:28 JP Morgan e l'industria fossile
15:33 Coldplay e la finlandese Neste
16:54 Il greenwashing fatto male, malissimo
17:25 Il socialwashing
19:22 Conclusione e annuncio Islanda
Рекомендации по теме
Комментарии
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Aggiornamento: il documentario girato in Islanda uscirà il 9 febbraio (non l'8, come anticipato a fine video). Sarà disponibile per i mecenati Patreon e Youtube dal 7 febbraio.

NovaLectio
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Mi viene in mente una puntata dei simpson dove Lisa va a visitare una fabbrica dei giornali, le dicono "usiamo una percentuale di carta riciclata". Lisa chiede "quale percentuale?" E la risposta "zero. Zero è una percentuale"

tirannusmarkita
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Prato geolocalizzata in cina è un tocco di classe di 2 secondi motivo per il quale adoro questo canale

giovannimatarese
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Madonna avevo un bisogno quasi fisico di questo video, se ne deve assolutamente parlare. Ho come l'impressione che spesso si responsabilizzi e colpevolizzi troppo il cittadino comune, spingendolo con leggi nazionali ed europee ad esempio a sostituire le proprie auto con quelle ibride ed elettriche molto più costose, rispetto alle grandi aziende. Che paradossalmente inquinano molto più del cittadino comune

alessiotarquini
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Da botanico posso dire che le iniziative pianta alberi delle aziende sono fatte spesso senza un criterio vegetazionale, cosicché aree potenzialmente destinate a diventare habitat seminaturali (se non fossero toccati) vengono trasformate coltivazioni di alberi.

manueltiburtini
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Valeva la pena, secondo me, citare anche il green washing del Jova Beach Party.

yuriymekshun
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Ottimo argomento. Mi pare molto importante risaltare questi aspetti, perché il problema non è l'ecologia, ma chi predica bene e razzola male.
Tutti noi dovremmo preoccuparci in un modo nell'altro del mondo dove abitiamo, ma ancor più dovremo preoccuparci di far sì che le grandi multinazionali e gli stati sentano il peso della loro responsabilità e si ricordino che non tutto è sempre profitto.

marcello
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Spero tantissimo che questo video arrivi a milioni di visualizzazioni... L'agente deve capire che tutta questa "emergenza" climatica tanto discussa nn e altro che uno strumento di manipolazione, in qui il cittadino comune viene colpevizato impaurito forzato terrorizzato 24h. In realtà i salvatori della terra se ne infischiano dell clima dell ambiente della qualità di vita ecc.. tutti questi big di varie industrie e settori in realtà sono nelle mani di poche persone e che gli scopi sono altri..ma sicuramente nn il nostro bene...

cristianoravanelly
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Veramente difficile riassumere un problema così grande in solo 20 minuti. Bel video ma ci sarebbe anche da parlare di molti personaggi noti che si fanno belli sui social con messaggi per l’ambiente, mentre intascano milioni da sponsor tipo Petronas, uno a caso eh, chi vuole intendere intenda, e fanno 200 viaggi all’anno su jet privati e spendono le vacanze su yacht di lusso. Troppa gente ascolta gli influencers, senza sapere chi sono in realtà. Bel video, complimenti.

enrico_magnani
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"Non conta il prodotto ma la percezione che si ha di esso", prima regola del marketing su cui è stato costruito il consenso riguardo tutto. Ho sempre pensato che la globalizzazione fosse il male assoluto. E se anche Greta se n'è accorta, ce ne vuole! Questo è un momento di transizione delicato perché pare che il mondo unipolare stia scricchiolando ma sull'altro fronte c'è un accelerata. L'invito è quindi a riflettere ed approfittare delle falle del sistema. Detto ciò mi fate tanto bene, vi vorrei abbracciare. Grazie per quest'opera di sensibilizzazione, il vostro non è un prodotto, cioè si ma per me è un dono, perché la fidelizzazione non è basata sul convincimento o la ricerca di un consenso, ma sulla verità. Se il vostro prodotto fosse un oggetto sarebbe un bene essenziale come il pane, o come il concerto del tuo artista preferito nella tua città. Non puoi non prendere il biglietto.

BRUSCHETTA
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Complimenti davvero per questo video.

Aggiungerei che la responsabilità del disastro ambientale non è solo della politica, delle multinazionali e degli influencer ma soprattutto dei consumatori che, fra un prodotto "green" e un prodotto "non-green" dovrebbero farsi la domanda: "Mi è proprio indispensabile?".
Vedi anche tu quante persone usano la vettura per muoversi: fra l'auto che brucia combustibili fossili e quella che va ad idrogeno o ad energia elettrica (prodotti anch'essi con combustibili fossili), la scelta più ecologica è non usare l'auto.
Decenni fa le persone acquistavano molti meno beni semidurevoli e di consumo, eppure campavano lo stesso. Adesso è obbligatorio avere una marea di vestiti, cambiare auto, cellulare, moto, ecc. senza pensare che tutti questi prodotti inquinano in tutta la catena dalle materie prime per realizzarli allo smaltimento o riciclo.
E quasi tutti vengono prodotti in paesi a cui importa poco o niente sia della "E" sia della "S".

francopieracci
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Like subito. Il tema è sacrosanto e non è mai abbastanza ripetuto! Il problema di base però è sempre lo stesso: le persone lo sanno, ma preferiscono essere prese in giro piuttosto che vedere la brutta verità dietro. E' il "don't look up". Meno vedi, meno ti informi e meglio stai. Fino a che la barca sarà completamente affondata.

enorazza
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Bravi! Avendo lavorato in una banca internazionale e nel mondo ESG aspettavo lo strafalcione tecnico 😉 invece bravi e attendibili!

lorenzopiovanello
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Buongiorno simone e collaboratori che s ' imegnano a realizzare i VOSTRI fanastici videi !!!! Congratulazioni x le vostre INFORMAZIONI !!!👍🙏👏👏👏💐❤💯💯💯💯

antoniobevilacqua
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Il greenwashing della costa crociere è allucinante.
Praticamente pubblicizzano che loro sono ambientalisti perché stanno pensando ad un futuro in cui le loro navi "potrebbero" essere alimentate da fonti rinnovabili.
Nel frattempo le loro navi vanno come sempre ad olio combustibile

zarbonida
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sono combattuto su questo video. Lavoro in multinazionali da 15 anni e conosco il tema.
Da un lato sono d'accordo che ci sia una certa diffusione del green washing, ma negli ultimi anni è diventato molto molto più difficile, questo per motivi sia legali che etici (l'essere beccati a fare green washing oggi crea una crisi reputazionale molto più che in passato provocando scossoni notevoli a livello di vendite e di conseguenza finanziarie). E chi c'è cascato negli ultimi anni, spesso c'è cascato più involontariamente (vedi Jova Beach).

C'è poi poca conoscenza sul tema, che anche nel video un po' traspare. L'esempio portato del mercato rionale è sbagliato, non tanto per la busta di plastica, ma per il concetto di km0 che è un grande esempio di green washing. Negli ultimi anni sono uscite numerose ricerche che spiegano come l'impatto ambientale del km0 sia molto peggiore rispetto alle importazioni di larga scala e questo per diversi aspetti che si concatenano: produrre su un territorio con clima e terreno non adatti una certa coltura implica forzare l'ambiente, per forzare l'ambiente è necessaria molta energia (es. produrre banane in Lombardia richiede di mantenerle al caldo durante le gelate invernali) e un arricchimento intensivo dei terreni, il che si traduce in produzioni industriali di concimi che non sono a km0, prodotti in stabilimenti energivori e che creano un forte depauperamento del territorio dove si ricavano le materie prim (quindi +CO2 per il trasporto e l'energia e -risorse naturali dove si prendono le materie prime). E ovviamente una vera produzione naturale a km0 ci impoverirebbe sotto tutti gli aspetti, nutrizionali ed economici.

L'altro punto che non mi convince è un po' la retorica del si fa troppo poco. Qui si deve cambiare un sistema secolare che interconnette 8 miliardi di persone, ci vorranno purtroppo decenni per cambiarlo e questo sarà lento. E' irreale pensare che fino a ieri era tutto nero e domani sarà già tutto bianco. Si passerà ovviamente per schiarimenti progressivi, che al di là di tutto stanno avvenendo.
Faccio un esempio storico per rendere più chiaro il concetto: la schiavitù. Nel medioevo era già chiaro che la schiavitù fosse ingiusta e alcune città e stati iniziarono ad abolirla (a Bologna era vietato avere schiavi o ridurre in schiavitù già a metà del 1200). Eppure ci vollero secoli perchè lentamente tutto il mondo (o quasi, perchè in alcuni paesi alcune forme di schiavitù sono ancora esistenti) e grandi paesi l'abolissero definitivamente volgendo verso una nuova organizzazione sociale. Il tutto andò sempre a piccoli passi.

alessandroborghi
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Professionalità, ricerca ed un etica che solo poca gente sente.
Veramente complimenti per il tuo canale

donatomarangi
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Il green è la nuova scusa per spennarci.

petrektek
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Siete dei grandi. Guardo i tuoi video con regolarità da un paio di anni ormai e posso affermare che ho imparato molte cose interessanti grazie ad essi. Sono contento dell'evoluzione del canale hai creato qualcosa di stupendo.

Luca_da_Milano
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È il secondo vostro video che vedo.. e siete diventati ufficialmente la mia pagina preferita! Dite le cose come stanno realmente senza giri di parole! Complimenti!

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