Che cos'è l'ansia? Raffaele morelli risponde e colaianni risponde

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Apprezzo molto sia lei che Morelli siete complementari

daghost
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Volume volume caro prof non si sente quasi

giannisrvd
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Nel medioevo: Viaggio di San Iacopo per togliere tutti quelli che sono gli affanni dell'uomo. Morelli, psicologo mediatico, seguito e conosciuto. Istruito, di successo. Indicazione di una strada per togliere il disagio dell'ansia. Definizione + strada da percorrere. Ci viene l'ansia o qualunque altro disturbo mentale perché ci soffermiamo troppo su ciò che è accaduto e no su ciò che si deve fare. Indicazione di stare attenti a quello che si dice e come ti senti quando la dici. Capiamo quale parola ci crea disagio. L'ansia come qualunque disagio mentale non è una malattia, ma un'opportunità ma non nel senso che ne dobbiamo approfittare. Non dobbiamo andare contro e nemmeno sminuire la pericolosità il disagio. "Mi sento solo". Dimmi la ragione perché ti senti solo. E' difficile uno che ha un disagio fisico forte di non scappare via. Sono affermazioni apodittiche, cioè non argomentate! Vanno argomentate! Si da per scontato. Più racconta o disegna, più si immerge nel racconto e più lei è quieta. Il racconto è un regno a sé. Supporto pedagogico. Abbiamo un doppio, due funzioni diverse. Siamo ibridi, mammiferi e umani. Morelli dice che non si deve capire ma solo osservare. Questo è un approccio terapeutico ma non risolutivo. La cosa importante è capire noi stessi! Bello con tono di voce suadente, il suo viso, il suo studio e il paziente già sta in un'altra dimensione. Non possiamo pensare due cose contemporaneamente. L'ansia è uno scappare alla ricerca di una tana dove posso star quieto. Teorie balzane della mente, delle vere e proprie stupidaggini ma tutti riescono bene o male facendo spostare l'attenzione di un paziente dalla loro sofferenza a qualche cos'altro. La nostra mente umana valuta subito se la sofferenza fisica può essere dannosa o meno per quello che voglio fare. Si va sempre verso il futuro. Anche quando siamo rivolti verso il passato puntiamo verso il futuro. Verso la felicità. E cerchiamo disperatamente una strada verso la felicità. E che sia anche stabile. I pensieri sono azione. Nell'ansia si teme meno, con l'attacco di panico io scappo e via verso la tana qualunque essa sia. Perché il disagio è talmente grosso che vado cercando una tana e non ascolterò nessuno. Quando uno ha un attacco di panico non gli puoi ragionare. Fare immedesimare una storia è una tecnica ipnotica diretta. Per quale motivo con alcuni racconti c'è l'ansia e con altri no? Un conto è osservarsi proprio a bischero come delle pecorelle, un conto è chiedersi le ragioni di quella esperienza. Perché se sposto l'attenzione altrove e come fare per spostarlo io sono quieto? Sono tutti dei buoni osservatori e descrittori ma non sanno dire le ragioni del disagio. Depresso, bipolare, borderline. Le cose le sa chi le argomenta, non chi vi parla per astratto. Un astratto può essere involontariamente un ottimo ipnotista. L'altro così può essere catturato e manipolato attivando una catena di pensieri piacevoli, e allora la terapia va o spiacevoli e allora la terapia non va affatto. L'ansia ci dice che sto pensando un pericolo e sto cercando un rifugio. Mi dice anche che il pericolo non è eccessivamente minaccioso. E ho anche una soluzione, la tana sicura. Ansia = Paura, piccola fifa. Attacco di panico = Grande fifa. Tana: Si desidera una cosa che buona e temi di non poterla avere. Noi aspiriamo ad essere felici. Ma se mi faccio la domanda "Ma è sicuro che ottengo quello che vado cercando?" La mia risposta è punto interrogativo. L'ansia è desiderare di stare sempre bene e chiedersi se è sicuro avere una promozione prima di fare l'esame. Voglio sapere prima. Quest'organo ci permette di fare le cose ma anche di creare problemi. Quando vuol sapere in anticipo se le cose ci vanno bene o ci vanno male. Tutto lì. Più desideriamo una cosa, o se una volta ottenuto il paradiso vogliamo sapere se questo paradiso sarà permanente. Noi vogliamo essere permanentemente felici. Ed è possibile! Questa è la nostra opportunità. Questo è un errore programmato di iperprotezione dove abbiamo la facoltà per riflettere e capire che potremmo essere permanentemente felici purché ci muoviamo secondo i limiti delle nostre capacità mentali. No che scopriamo delle nostre capacità, perché se ci stai dentro non puoi scoprire capacità. L'unica capacità che scopri è quella di scappare. La causa è la nostra ricerca di essere felici. E di esserci accontentati di una tana e abbiamo detto mi sta bene questa tana. Non voglio altro. Se riuscissimo a dire sempre voglio questo e se poi va storto posso solo sperare e poi aggiustare questa è la mia tana. Questa tana ci può rendere permanentemente felici.
La mente pensa a risolvere i problemi, qualunque cosa mi può ispirare una soluzione. Non lo posso fare: sapere prima e poi fare. La strada è sperare e aggiustare.

ymorimac
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Buongiorno professore, vorrei avere un recapito dove scriverle?grazie

mimakarin
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Buongiorno, io la seguo da diverso tempo e ritengo le sue analisi intelligenti e profonde, devo però esprimere il mio disappunto quando critica sempre in modo negativo i suoi colleghi, oggi e" stato il turno del Dott. Morelli, non ritengo questo modo di fare corretto e leale specialmente quando non c'è un confronto di idee e di pensieri ma c'è solo una critica unilaterale.
Mi sembra che poco tempo fa' lei fecce un intervento che analizzava la frase evangelica, "Non giudicate per non essere giudicati"
Incominci lei a metterla in pratica

marcocadeddu