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📚🏺 I POPOLI ITALICI - Italia Antica: Camuni, Celti, Terramaricoli, Villanoviani, Sardi... (STORIA)
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In origine, la penisola italica era abitata dalle popolazioni più diverse: vediamole una ad una!
I Camuni
Verso il 5000 a.C. una popolazione di cacciatori e raccoglitori valicò le Alpi e si stabilì nella valle del fiume Oglio: erano i Camuni, che diedero il nome a quella valle, la Val Camonica, dove si dedicarono all'allevamento e all'agricoltura e impararono a estrarre i metalli e a lavorarli per fabbricare armi e utensili. Le tracce della loro storia sono sulle rocce della Val Camonica: migliaia di incisioni rupestri che raccontano la loro vita quotidiana.
I Celti
Originari dell'Asia Minore ma presenti in varie regioni europee, i Celti erano giunti nella Pianura Padana attorno al 400 a.C. Parlavano una sola lingua e avevano la stessa religione, ma rimasero divisi in tribù, ciascuna composta da gruppi familiari e governata da un re, che guidava i guerrieri in battaglia. I Celti vivevano in villaggi di capanne, si dedicavano all'agricoltura e lavoravano con abilità i metalli.
Figure assai rispettate erano i drùidi, sacerdoti che praticavano la magia. Le donne, considerate molto coraggiose, combattevano accanto agli uomini.
I Liguri
Si stabilirono nell’odierna Liguria attorno al 2000 a.C. Erano pastori, pescatori e commercianti. In Liguria sono state ritrovate molte statue stele, monumenti in pietra, di tipo antropomorfo, che rientrano nel fenomeno del megalitismo
Tra il 1000 e il 500 a.C. i Liguri furono sottomessi dai Celti. Poi entrarono in contatto con gli Etruschi con cui fondarono Genova.
I Veneti
Contestualmente ai Liguri, i Veneti si stabilirono lungo i fiumi del Nord Est dell’Italia. Praticavano l’agricoltura, l’artigianato e il commercio. Venivano da una zona dell’Asia chiamata Paflagonia, famosa per i sui cavalli. Nelle loro tombe, infatti, sono stati ritrovati molti modellini di cavalli, sia in bronzo che in ceramica
Terramaricoli e Villanoviani
Verso il 1500 a.C., nella Valle del Po e in Emilia , si sviluppò la civiltà delle terramare: villaggi su palafitte di legno sopraelevate, che servivano a isolare le abitazioni dall'umidità del terreno. In epoca preistorica, infatti, la Pianura Padana era molto paludosa e ricca di foreste.
I Terramaricoli praticavano la caccia, la pesca, l'agricoltura e l'allevamento; erano anche bravi artigiani e sapevano lavorare i metalli.
Più tardi fu il turno dei Villanoviani, popolazione che dall’Emilia si espanse in Toscana e nelle regioni dell’Italia centrale. La civiltà villanoviana prende il nome dalla località di Villanova (Bo), dove furono ritrovati i primi reperti archeologici.
I villaggi villanoviani erano composti da varie capanne rotonde, costruite con legno e rifinite con l'argilla.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno portato alla luce varie necropoli, che testimoniano quanto fosse importante il culto dei morti. Essi bruciavano i defunti e ne conservavano le ceneri nelle urne, che poi lasciavano, insieme alle armi e ad altri oggetti della persona scomparsa, dentro le tombe scavate nella terra e circondate da un muretto.
I Sardi
La civiltà dei Sardi, che si sviluppò in Sardegna verso il 1500 a.C., è detta anche nuragica per via dei nuraghi, torri di pietra a forma di tronco di cono.
Queste torri, vicine tra loro e collegate da mura, formavano piccole fortezze che servivano a difendere il villaggio, fatto di capanne di legno. I nuraghi, che potevano raggiungere un'altezza di venti metri, erano le abitazioni dei capi e dei guerrieri, ma anche luoghi di riunione e di culto per tutti gli abitanti.
I Sardi erano allevatori, agricoltori e artigiani: realizzavano statuette di guerrieri, pastori e contadini, note anche come bronzetti nuragici.
Piceni e Umbri
I Piceni, stanziati nel territorio delle Marche e dell’Abruzzo, e gli Umbri vivevano in semplici capanne e praticavano soprattutto pastorizia e agricoltura, ma erano anche abili artigiani: furono i primi a lavorare l’ambra, una resina fossile che importavano dal Nord Europa. Con l’ambra realizzavano collane, bracciali e altri gioielli e poi li vendevano alle altre popolazioni nell’area del Mar Adriatico.
Sanniti e Sabini
Si stabilirono nell’area adriatica che oggi corrisponde alle regioni del Molise e dell’Abruzzo. Le loro origini non sono certe e spesso gli storici antichi confondono gli uni con gli altri.
Erano dediti alla pastorizia, ma erano anche guerrieri: sulle montagne del Molise sono stati trovati villaggi fortificati da possenti mura e tombe di guerrieri sepolti con la loro caratteristica arma: il giavellotto.
In Sicilia, infine, coabitavo tre diversi popoli: i Sicani, provenienti dalla Spagna, erano un popolo mite dedito ad agricoltura e pastorizia; gli Elimi, provenienti dalla Libia e infine i Siculi, gli ultimi ad arrivare sull’isola: conoscevano già il bronzo e il ferro e introdussero un nuovo e potente mezzo di guerra: il cavallo, con cui sconfissero i Sicani.
e su Instagram: i_pasticciotti_it
I Camuni
Verso il 5000 a.C. una popolazione di cacciatori e raccoglitori valicò le Alpi e si stabilì nella valle del fiume Oglio: erano i Camuni, che diedero il nome a quella valle, la Val Camonica, dove si dedicarono all'allevamento e all'agricoltura e impararono a estrarre i metalli e a lavorarli per fabbricare armi e utensili. Le tracce della loro storia sono sulle rocce della Val Camonica: migliaia di incisioni rupestri che raccontano la loro vita quotidiana.
I Celti
Originari dell'Asia Minore ma presenti in varie regioni europee, i Celti erano giunti nella Pianura Padana attorno al 400 a.C. Parlavano una sola lingua e avevano la stessa religione, ma rimasero divisi in tribù, ciascuna composta da gruppi familiari e governata da un re, che guidava i guerrieri in battaglia. I Celti vivevano in villaggi di capanne, si dedicavano all'agricoltura e lavoravano con abilità i metalli.
Figure assai rispettate erano i drùidi, sacerdoti che praticavano la magia. Le donne, considerate molto coraggiose, combattevano accanto agli uomini.
I Liguri
Si stabilirono nell’odierna Liguria attorno al 2000 a.C. Erano pastori, pescatori e commercianti. In Liguria sono state ritrovate molte statue stele, monumenti in pietra, di tipo antropomorfo, che rientrano nel fenomeno del megalitismo
Tra il 1000 e il 500 a.C. i Liguri furono sottomessi dai Celti. Poi entrarono in contatto con gli Etruschi con cui fondarono Genova.
I Veneti
Contestualmente ai Liguri, i Veneti si stabilirono lungo i fiumi del Nord Est dell’Italia. Praticavano l’agricoltura, l’artigianato e il commercio. Venivano da una zona dell’Asia chiamata Paflagonia, famosa per i sui cavalli. Nelle loro tombe, infatti, sono stati ritrovati molti modellini di cavalli, sia in bronzo che in ceramica
Terramaricoli e Villanoviani
Verso il 1500 a.C., nella Valle del Po e in Emilia , si sviluppò la civiltà delle terramare: villaggi su palafitte di legno sopraelevate, che servivano a isolare le abitazioni dall'umidità del terreno. In epoca preistorica, infatti, la Pianura Padana era molto paludosa e ricca di foreste.
I Terramaricoli praticavano la caccia, la pesca, l'agricoltura e l'allevamento; erano anche bravi artigiani e sapevano lavorare i metalli.
Più tardi fu il turno dei Villanoviani, popolazione che dall’Emilia si espanse in Toscana e nelle regioni dell’Italia centrale. La civiltà villanoviana prende il nome dalla località di Villanova (Bo), dove furono ritrovati i primi reperti archeologici.
I villaggi villanoviani erano composti da varie capanne rotonde, costruite con legno e rifinite con l'argilla.
Durante gli scavi, gli archeologi hanno portato alla luce varie necropoli, che testimoniano quanto fosse importante il culto dei morti. Essi bruciavano i defunti e ne conservavano le ceneri nelle urne, che poi lasciavano, insieme alle armi e ad altri oggetti della persona scomparsa, dentro le tombe scavate nella terra e circondate da un muretto.
I Sardi
La civiltà dei Sardi, che si sviluppò in Sardegna verso il 1500 a.C., è detta anche nuragica per via dei nuraghi, torri di pietra a forma di tronco di cono.
Queste torri, vicine tra loro e collegate da mura, formavano piccole fortezze che servivano a difendere il villaggio, fatto di capanne di legno. I nuraghi, che potevano raggiungere un'altezza di venti metri, erano le abitazioni dei capi e dei guerrieri, ma anche luoghi di riunione e di culto per tutti gli abitanti.
I Sardi erano allevatori, agricoltori e artigiani: realizzavano statuette di guerrieri, pastori e contadini, note anche come bronzetti nuragici.
Piceni e Umbri
I Piceni, stanziati nel territorio delle Marche e dell’Abruzzo, e gli Umbri vivevano in semplici capanne e praticavano soprattutto pastorizia e agricoltura, ma erano anche abili artigiani: furono i primi a lavorare l’ambra, una resina fossile che importavano dal Nord Europa. Con l’ambra realizzavano collane, bracciali e altri gioielli e poi li vendevano alle altre popolazioni nell’area del Mar Adriatico.
Sanniti e Sabini
Si stabilirono nell’area adriatica che oggi corrisponde alle regioni del Molise e dell’Abruzzo. Le loro origini non sono certe e spesso gli storici antichi confondono gli uni con gli altri.
Erano dediti alla pastorizia, ma erano anche guerrieri: sulle montagne del Molise sono stati trovati villaggi fortificati da possenti mura e tombe di guerrieri sepolti con la loro caratteristica arma: il giavellotto.
In Sicilia, infine, coabitavo tre diversi popoli: i Sicani, provenienti dalla Spagna, erano un popolo mite dedito ad agricoltura e pastorizia; gli Elimi, provenienti dalla Libia e infine i Siculi, gli ultimi ad arrivare sull’isola: conoscevano già il bronzo e il ferro e introdussero un nuovo e potente mezzo di guerra: il cavallo, con cui sconfissero i Sicani.
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