1/137: LA COSTANTE SU CUI SI BASA L’UNIVERSO

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Ecco il codice convenzione Serenis : QUANTUMGIRL7

Qui il link per tutte le informazioni che vi servono

Scusate, ad una certa chiamo la costante dielettrica e, non so che problemi io abbia hahaha ovviamente è epsilon!

Ovviamente il neutrone ha carica neutra!!!
Ho avuto un lapsus!

Abbiamo sentito tanto parlare di questo chip e allora ho deciso che sarebbe stato interessante approfondire l’argomento: fatemi sapere che ne pensate :)

Come al solito se volete supportare il mio progetto di divulgazione e approfondire l’argomento potete acquistare il mio libro

Rigrazio tantissimo Jacopo Turco per la realizzazione di questo video e per il supporto al testo!

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Комментарии
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Scusate ho avuto un lapsus, ovviamente il neutrone è neutro!!😂

quantumgirlvivi
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Hai mai sentito il brivido di un’attrazione così potente da spingere due corpi a inseguirsi, eppure così delicata da lasciarli liberi di danzare senza fondersi mai del tutto? È un po’ quello che accade tra gli elettroni e il nucleo di un atomo, legati da una passione chiamata “forza elettromagnetica”. Un amore allo stato puro, misurato dalla costante di struttura fine, quel fatidico 1 su 137 che sussurra all’universo: “Vieni a prendermi, ma non così forte da consumarmi.”

rbaldibaldi
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Che dire, appena scoperta sono rimasto affascinato dalla tua esposizione grazie alla quale mi hai reso tutto molto comprensibile. Seguo molti youtuber che hanno pervoggetto la Fisica, ma tu sei un gradino più su. Ho conosciuto Rovelli, anche personalmente, nel corso di un Festival delle Scienze ad Agrigento, ho tutte le sue pubblicazioni ma acquisterò subito il tuo libro. Complimenti

francotedesco
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Bella, brava, intelligente, chiara nella divulgazione....questa purtroppo invece non è una costante universale!

mondodellamobilita
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Io penso che le nostre conoscenze sull' universo e sui suoi meccanismi si avanzata dal nostro punto di vista ma primordiale rispetto alla totalità di leggi e scoperte ancora da esplorare 😊

pierfrancescofrusca
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Le costanti più si amplia la propria conoscenza più acquisiscono fascino.
Da poco ho fatto equazione di Klein Gordon e di Dirac e veder spuntare fuori la lunghezza d'onda Compton (soprattutto nel profilo alla Yukawa, che se lo si usa per l'interazione nucleare forte associando lambda c ai mesoni è ancora più intrigante...) con tanta naturalezza è incredibile.

Che dire, che bella la fisica!

Alessio-sufz
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Che Bella considerazione che hai fatto.. !! 😍
inoltre la sensibilità e la semplicità nella spiegazione (che non è assolutamente “semplicismo”) implicano un enorme lavoro di comprensione dei concetti…
io credo che sia “non onesto” per un scienziato aver timore di affermare di credere nell esistenza di Qualcuno che abbia stabilito “con enorme precisione” tutto ciò che è la struttura che chiamiamo universo..
certo, come ben affermi, fare certi ragionamento portano a volte ad un gran mal di testa.. ma portano anche ad enorme ammirazione e riverenza… “ogni casa è costruita da qualcuno”… perché dunque avere paura di affermare che questa straordinaria “costante di struttura fine” sia in realtà IL NUMERO stabilito da Qualcuno per permettere la nostra esistenza? In tal caso questo numero non sarebbe SOLO segno del puro caso (assurdo pensare che un intero universo formato da strutture non solo estremamente complesse, ma anche estremamente belle, dinamiche e “intelligenti “) .. ma sarebbe la PROVA che non siamo solo il frutto del CASO, ma MOLTO di più 😊😊

ettoreferrari
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Alcuni studi sperimentali hanno esaminato come questa variabile possa variare nel tempo o nello spazio e ha fornito risultati controversi e non conclusivi con la possibilità di variazioni di questa costante che perderebbe importanza mettendo in discussione l’universalità delle leggi fisiche e quindi ha sollevato enormi critiche circa la sua interpretazione come costante "universale".

DarioMoriontini
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Ciao Virginia come al solito moltissimo interessante.

lorenzofarina
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Bravissima e bellissima e molto preparata

AlfredoFichera-ssnt
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Mia cara e bella ricercatrice… per un comune mortale seguire le sue spiegazioni è estremamente complesso. Mi permetto di suggerire di prendere qualche respiro ed eventualmente aggiungere qualche parentesi per spiegare meglio i vari passaggi fra un argomento e l’altro… 😊

MrAle
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SEMPRE ARGOMENTI INTERESSANTI...GRAZIE VIRGINIA.

legge.di.attrazione
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Quando parliamo dell’origine dell’universo, immaginiamo inconsciamente un evento che accade “in un certo momento”, come se ci fosse un prima, un dopo, e un inizio collocato nel tempo. Ma il tempo, lo spazio, l’energia e la materia sono emersi insieme: non preesistevano. Non c’è stato un “prima” del tempo, poiché il tempo stesso è una dimensione generata. L’origine dell’universo, quindi, non è un punto nel tempo, ma l’origine del tempo stesso.

Ciò implica che la creazione dell’universo non può essere intesa come un evento fisico, un’esplosione localizzata nel nulla. Non può essere pensata in termini di causalità ordinaria. È piuttosto un atto ontologico assoluto, in cui l’essere ha fatto irruzione là dove non vi era nulla: né campo, né legge, né numero, né relazione.

Eppure, l’essere non è apparso come caos. L’universo non si è presentato come una massa informe e senza struttura. Fin dai primi istanti, anzi: fin dal primo istante possibile, ossia dal primo “attimo del tempo”, l’universo si è manifestato con una struttura finemente regolata, governata da leggi, e soprattutto dipendente da costanti numeriche precise, che non sono deducibili, ma vanno accettate come dati di fatto.

La costante di struttura fine, indicata con la lettera α, è solo una tra le numerose costanti fondamentali che possiedono questa caratteristica vertiginosa. Il suo valore, circa 0, 007297, non ha unità di misura: è un numero puro, che regola l’intensità dell’interazione elettromagnetica tra particelle cariche. La sua importanza è tale che, se fosse anche solo leggermente diversa, gli atomi non esisterebbero, le stelle non potrebbero fondersi, il carbonio non verrebbe prodotto, la chimica fallirebbe, e nessuna forma di vita sarebbe concepibile.

Lo stesso discorso vale per molte altre costanti:
la massa del protone rispetto a quella dell’elettrone;
la forza gravitazionale;
la costante cosmologica, che determina la velocità di espansione dell’universo;
la forza nucleare forte, che tiene uniti i nuclei atomici.
Tutte queste quantità possiedono valori tali che una loro variazione anche minima comprometterebbe l’intera architettura dell’essere. L’universo, per esistere in forma coerente, stabile e capace di evoluzione, deve avere proprio quelle costanti.

Questo fenomeno è noto come fine tuning, cioè “regolazione fine”. È come se l’universo fosse un sistema musicale in cui ogni nota, ogni frequenza, ogni intervallo, fosse sintonizzato con una precisione assoluta, pena la rovina dell’intero spartito.

Ora, la domanda che sorge da questa constatazione non è banale, e non può essere elusa:
perché esistono queste costanti?
E perché proprio questi valori?
Perché esiste una struttura così fine, invece del nulla o del disordine assoluto?

Esistono tre principali risposte speculative:

1. È un caso: tra le infinite combinazioni possibili, l’universo è capitato in quella giusta. Ma questa risposta ha un problema matematico: la probabilità che l’universo abbia le costanti “giuste” è così bassa, ad esempio, per la costante cosmologica, si parla di una probabilità di 1 su 10 elevato alla 120, che accettarla come frutto del caso è intellettualmente fragile. Non è solo improbabile: è praticamente impossibile.

2. Esistono infiniti universi (multiverso): e noi ci troviamo, per forza, in quello adatto alla vita. Ma anche questa ipotesi non spiega la questione di fondo. Presuppone un meccanismo superiore che genera universi con leggi differenti. E quindi la domanda diventa: chi o cosa ha stabilito il meccanismo che produce infiniti universi con costanti casuali?

3. Le costanti sono il segno di una struttura originaria ordinata, non nata dal caso né da una molteplicità cieca, ma da un principio primo, un fondamento ontologico che ha dato origine al reale non solo come materia, ma come forma, relazione, armonia e coscienza.

Questa terza ipotesi, la più filosofica e radicale, ha colpito profondamente anche alcuni scienziati. Il celebre astrofisico Fred Hoyle, inizialmente ateo e contrario alla teoria del Big Bang, fu costretto a rivedere le sue convinzioni quando scoprì che la formazione del carbonio nelle stelle richiede una risonanza nucleare altamente improbabile, ma perfettamente presente. Disse, sconvolto:

“Una interpretazione dei fatti suggerisce che un’intelligenza ha messo mano nella fisica.”

Anche il filosofo Antony Flew, celebre per il suo razionalismo ateo, cambiò idea negli ultimi anni della sua vita, proprio a causa della complessità e della precisione delle costanti dell’universo, e dell’informazione contenuta nel DNA. Disse:

“Ho dovuto seguire dove mi portavano le prove.”

E infine John Archibald Wheeler, padre della gravità quantistica e maestro di Feynman, arrivò a dire che l’universo esiste solo nella misura in cui viene osservato. L’universo partecipativo, secondo Wheeler, non è una macchina neutra, ma una struttura che prende forma attraverso la coscienza. In questo senso, la creazione dell’universo non è soltanto la comparsa della materia, ma la possibilità che l’essere diventi cosciente di sé.
La costante α, in questa visione, non è solo un numero che regola l’elettromagnetismo, ma uno dei codici che rendono possibile la coscienza stessa.

Dunque, la creazione non è solo un’origine fisica, ma un’origine della possibilità stessa dell’intelligibilità.
Non è l’inizio di una cosa, ma l’inizio della possibilità di conoscere, vedere, misurare, e riflettere.
Le costanti come α sono le soglie numeriche attraverso cui il nulla si è convertito in ordine, forma e significato.

Forse non sapremo mai perché.
Ma il fatto che queste costanti esistano, e siano tali da rendere possibile il pensiero che le contempla, è già di per sé un indizio metafisico fortissimo, una finestra aperta sulla profondità dell’essere.

La creazione, allora, non è un evento del passato.
È un atto che continua, ogni volta che il reale si rende comprensibile.
E α è uno dei primi segni che l’universo, fin dall’inizio, stava preparando un luogo in cui poter essere osservato.

yrxqoxk
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Ciao ti volevo fare i complimenti perché oltre ad essere una scienziata molto in gamba, sei una ragazza molto molto intelligente, e una bravissima divulgatrice! Io purtroppo non ho basi di matematica e di fisica, ma tu riesci a semplificare molto bene, e poi la tua passione e il tuo entusiasmo sono contagiosi!! E te lo dico da donna, quindi non sono distratta dal fatto che sei pure bella!😂

monicacavalleri
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Complimenti, video interessantissimo.
Certo che in fisica ogni volta che si cerca di rispondere a una domanda ne sorgono altre cento. Modello Matrioska 😂

matteozennaro
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E' un piacere ascoltarti, sei bravissima e bellissima!

francescoiovino
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Torno a seguirti perché ora parli più piano e riesco a capire, sei fantastica!

morenoblue
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Materia affascinante si 👍👍👍. Ma tu sei una cervellona👍👍👍

solimanoilmagnifico
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IL TUO LIBRO È BELLISSIMO ❤️ SEI UNICA

pierabenzi
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Ho scoperto un'altra costante. La costante che mi sei sempre piaciuta dal primo momento che ti ho vista, nonostante comprenda meno dell'uno per cento di quello che dici 😎

cesaremanfredi
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