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Migrazioni. Prospettive antropologiche
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Nell’ambito del seminario “La costruzione del noi: identità, storia e migrazioni”, carichiamo l’intervento di Bruno Riccio, Università di Bologna.
L’antropologia culturale è un campo dell’antropologia che si occupa dello studio delle culture degli esseri umani. La disciplina si è sviluppata soprattutto dagli anni venti del Novecento, in stretta connessione con l’etnografia e si fonda sulla pratica della cosiddetta “osservazione partecipante”. L’obiettivo è provare a “vedere dal punto di vista del nativo” e anche in questo modo fornire una lettura che decostruisca l’etnocentrismo, ossia la tendenza a giudicare altre culture assumendo come schemi di valutazione caratteristiche e valori della propria cultura.
Caratteristica fondamentale dell’antropologia culturale è la sensibilità olistica, cioè la necessità di tenere in conto tutti gli aspetti che compongono la vita degli esseri umani, dalle parentele all’economia.
Questi aspetti hanno condotto alla formulazione di diverse definizioni di “cultura”.
Bruno Riccio dedica la seconda parte dell’incontro all’esposizione dell’approccio antropologico alle migrazioni, che permette di mettere in luce reti e relazioni, cambiamenti sociali e analisi dei razzismi.
L’aspetto principale che caratterizza tale approccio è la consapevolezza di una stringente interconnessione tra i contesti di origine e quelli di immigrazione.
L’ultima parte dell’intervento si concentra su riflessioni e spunti a partire dalle dinamiche migratorie degli ultimi anni: politiche di chiusura dei confini, produzione legale di illegalità, concetto di integrazione, cittadinanza formale e reale.
Registrato giovedì 11 novembre 2021
00:00-14:36 Antropologia culturale
14:37-20:04 Approccio antropologico alle migrazioni
20:05-37:01 Migrazioni e processi in atto
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L’antropologia culturale è un campo dell’antropologia che si occupa dello studio delle culture degli esseri umani. La disciplina si è sviluppata soprattutto dagli anni venti del Novecento, in stretta connessione con l’etnografia e si fonda sulla pratica della cosiddetta “osservazione partecipante”. L’obiettivo è provare a “vedere dal punto di vista del nativo” e anche in questo modo fornire una lettura che decostruisca l’etnocentrismo, ossia la tendenza a giudicare altre culture assumendo come schemi di valutazione caratteristiche e valori della propria cultura.
Caratteristica fondamentale dell’antropologia culturale è la sensibilità olistica, cioè la necessità di tenere in conto tutti gli aspetti che compongono la vita degli esseri umani, dalle parentele all’economia.
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Bruno Riccio dedica la seconda parte dell’incontro all’esposizione dell’approccio antropologico alle migrazioni, che permette di mettere in luce reti e relazioni, cambiamenti sociali e analisi dei razzismi.
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L’ultima parte dell’intervento si concentra su riflessioni e spunti a partire dalle dinamiche migratorie degli ultimi anni: politiche di chiusura dei confini, produzione legale di illegalità, concetto di integrazione, cittadinanza formale e reale.
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