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Migranti e rifugiate_01
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6 dicembre 2019 - Biblioteca Amilcar Cabral, Bologna
MIGRANTI E RIFUGIATE. UNA PROSPETTIVA DI GENERE
BARBARA PINELLI, Università di Milano-Bicocca, autrice del volume MIGRANTI E RIFUGIATE. ANTROPOLOGIA, GENERE E POLITICA (Raffaello Cortina Editore, 2019) incontra CLAUDIA MATTALUCCI, Università di Milano-Bicocca. Introduce ALESSANDRA GRIBALDO, Università Tre Roma, Casa delle donne per non subire violenza
Nell’ambito della XIV edizione del Festival LA VIOLENZA ILLUSTRATA
Possiamo mettere le rifugiate e le donne che hanno fatto esperienza migratoria al centro della storia per discutere dello stato, del potere e del soggetto, trovando, attraverso le loro esperienze, nuove strade di lettura del mondo che ci circonda e anche farne teoria? Possiamo partire dalla loro testimonianza per costruire una rivendicazione comune dei diritti? Questo libro interseca prospettive di genere e di antropologia femminista con indagini sulle donne rifugiate e migranti proponendo un’angolatura teorica innovativa per lo studio della mobilità umana. In contrasto con l’immagine persistente che ritrae immigrate e rifugiate come soggetti sospesi dalla storia, queste pagine mostrano come siano proprio coloro che infrangono sicurezze, presentandosi sulla scena politica come profughe e migranti, superando le linee del colore, del genere, della classe, a proporre prospettive radicali per l’analisi dei poteri dello Stato, delle gerarchie sociali e anche dell’ineguale distribuzione politica del dolore.
MIGRANTI E RIFUGIATE. UNA PROSPETTIVA DI GENERE
BARBARA PINELLI, Università di Milano-Bicocca, autrice del volume MIGRANTI E RIFUGIATE. ANTROPOLOGIA, GENERE E POLITICA (Raffaello Cortina Editore, 2019) incontra CLAUDIA MATTALUCCI, Università di Milano-Bicocca. Introduce ALESSANDRA GRIBALDO, Università Tre Roma, Casa delle donne per non subire violenza
Nell’ambito della XIV edizione del Festival LA VIOLENZA ILLUSTRATA
Possiamo mettere le rifugiate e le donne che hanno fatto esperienza migratoria al centro della storia per discutere dello stato, del potere e del soggetto, trovando, attraverso le loro esperienze, nuove strade di lettura del mondo che ci circonda e anche farne teoria? Possiamo partire dalla loro testimonianza per costruire una rivendicazione comune dei diritti? Questo libro interseca prospettive di genere e di antropologia femminista con indagini sulle donne rifugiate e migranti proponendo un’angolatura teorica innovativa per lo studio della mobilità umana. In contrasto con l’immagine persistente che ritrae immigrate e rifugiate come soggetti sospesi dalla storia, queste pagine mostrano come siano proprio coloro che infrangono sicurezze, presentandosi sulla scena politica come profughe e migranti, superando le linee del colore, del genere, della classe, a proporre prospettive radicali per l’analisi dei poteri dello Stato, delle gerarchie sociali e anche dell’ineguale distribuzione politica del dolore.