Strategie di risparmio: pasta con cottura passiva? No, reidratata, ecco come

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Ultimamente si parla sempre più spesso di metodi alternativi per cuocere la pasta e risparmiare energia, a partire dalla cottura passiva che prevede di buttare la pasta mentre l'acqua bolle e spegnere il fuoco subito dopo, coprendo la pentola con un coperchio attendendo la cottura. Esiste almeno un altro metodo alternativo e si basa sulla reidratazione della pasta. .  .In pratica la si lascia a bagno per diverse ore in modo che assorba acqua e torni morbida, tornando al livello di umidità che aveva appena uscita dalla trafila. A questo punto si procede come se fosse pasta fresca e sarà sufficiente saltarla con il sugo che preferite e poca acqua 2 o 3 minuti prima di servirla: per capire se è cotta bisogna tenere d'occhio il colore che vira da un bianco opaco a un tenue giallo traslucido per effetto della gelatinizzazione degli amidi. .  .Il risultato finale è diverso dalla normale cottura perché scompare completamente il "nerbo" della pasta al dente che, nella normale cottura, è dato dalla mancata reidratazione del centro della pasta. La consistenza sarà invece ugualmente elastica per tutto lo spessore, proprio come succede per la pasta appena fatta. Se avete voglia di sperimentare potere sostituire l'acqua con altri liquidi, dal vino agli estratti vegetali, fino ai succhi di frutta per ottenere un piatto completamente fuori dagli schemi. . .Di Luca Cesari . .(Si ringrazia Eataly Bologna per l'ospitalità)
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