Stalking e cambio delle abitudini di vita

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Per configurarsi il reato di stalking occorre che si verifichi un fatto obiettivo nella realtà fenomenica, ovvero, ad esempio, lo stato di ansia e di paura, oppure il fondato timore della propria incolumità o di un prossimo congiunto, oppure, infine, la modifica delle proprie abitudini di vita.

In mancanza di ciò non si può parlare di configurazione del reato previsto e punito dall’art. 612 bis c.p.

In pratica, si può dire che vi è stalking allorquando la condotta persecutoria dell’autore del reato è andata ad incidere sulla vita di tutti i giorni della persona offesa alterando le originarie abitudini.

In poche parole, la VITA della vittima di stalking è cambiata in conseguenza dell’attività persecutoria.

Esempi pratici, la vittima, in ragione dell’attività persecutoria, ha dovuto:

1. Cambiare il numero di cellulare per non essere chiamata continuamente o per non essere inondata di messaggi.

2. Chiedere il trasferimento del posto di lavoro perché lo stalker si presentava davanti al luogo di lavoro o la minacciava nei pressi dello stesso.

3. Traferire in altra abitazione perché il persecutore la piantonava la sera.

4. Ha dovuto cambiare tragitto per andare al lavoro per non rischiare di incontrare il soggetto del reato.

5. Ha dovuto addirittura cambiare città per evitare di essere molestata alla persona.

Tutto ciò costituisce un evidente alterazione delle abitudini di vita e dunque si realizza il reato di atti persecutori.

Ebbene, sotto il profilo difensivo, in questi processi però molte volte capita che la modifica delle abitudini di vita non sia valutata attentamente e passi in maniera automatica senza che vi sia un attento vaglio e un serio controllo.

In altre parole, si ritiene che vi sia stato un cambio delle abitudini di vita della vittima ma in realtà questo non è avvenuto.

Mi è capitato in alcuni processi che la vita della presunta persona offesa, nel momento in cui lasciava il fidanzato molestatore (e non stalker perché c’è una bella differenza), cambiava in melisu atteso che questa iniziava, dopo un rapporto di fidanzamento che prevede doveri ed obblighi, a vivere uscendo con le amiche tutte le sere, andando ad aperitivi, discoteche, fine settimane all’estero.

Da qui tu capisci la grande ipocrisia.
In buona sostanza si dice che l’attività incriminata, ovvero la condotta di stalking, abbia realizzato un cambio delle abitudini di vita ma, a guardar bene, sotto il profilo processuale, questo diventa un contenitore senza contenuto.

In un processo per stalking in cui difendo il presunto autore del reato abbiamo dimostrato che il reato di stalking è assolutamente immaginario e non dimostrato proprio perché non c’è stato il cambio delle abitudini di vita.

Infatti la presunta vittima del reato aveva asserito in dibattimento che ella, a fronte dello stalking patito, si era dovuta trasferire in altra città ed aveva dovuto chiudere la sua attività lavorativa.

Pur tuttavia è emerso in dibattimento che la stessa ritornava in quella stessa città per andare in posta, in banca, e si attardava in faccende private nel centro storico della città.

Ma vi è di più.
La signora, seppure il suo ufficio era ormai chiuso, continuava ad andare presso il suo Ufficio per curare l’archivio delle sue pratiche.

Come vediamo abbiamo una palese contraddizioni in termini: da una parte la presunta persona offesa dice di essere dovuta scappare dalla città a causa della condotta persecutoria; dall’altra invece afferma di ritornare nel supposto luogo del supposto delitto.

Risultato: le sue abitudini di vita non sono cambiate!
Non sono cambiate Perché la signora in questione tornava nella sua città e presso il suo ufficio.

Quindi, eccepisce la Difesa, niente stalking.
Sul punto la Cassazione scrive nella sentenza n. 46179/2013 che: “il cambiamento di vita cui sia costretta la parte offesa deve essere fatta oggetto, da parte del Giudice, di specifica motivazione che dia conto dell’esistenza della prova dell’evento di danno in questione”.

Quindi la modifica del cambio di vita deve essere provata; compito del difensore è smentire le affermazioni della falsa vittima di stalking.

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Комментарии
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Grande Avvocato, sempre illuminante, chiaro e conciso nell'esposizione del racconto!

tommasoalessandrino
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Avvocato buongiorno, le ho inviato una e-mail, mi chiamo Salvo.

salvosalva
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A me mi ha fatto esaurire da due anni ...ho vissuto io lo stolking invece oggi fa passare me x una Stolke ...fa i certificati x ogni respiro mi rende la vita impossibile ...continua fare figli e si diverte e ora ha chiesto a me risarcimento ...dopo tutto quello che mi ha fatto.

ilariaapollo