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Cistite Emorragica
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Il video spiega cos'è la Cistite emorragica, le relative Cause e Fattori di rischio, i Sintomi con cui si manifesta e i Trattamenti disponibili
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NOTE SUI COMMENTI: non potendo monitorare costantemente gli interventi degli utenti e garantire una risposta ad ognuno di essi, abbiamo scelto di disabilitare i commenti. Infatti, per esperienza, i commenti non moderati diventano in molti casi un mezzo di diffusione di false informazioni e messaggi con finalità commerciali. Non vogliamo che i nostri video si prestino a tale scopo.
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La cistite emorragica è un'infiammazione acuta della vescica, molto simile alla classica forma infettiva ma distinta dalla stessa proprio per la sua natura emorragica, quindi associata alla perdita di sangue.
Nella cistite emorragica, la perdita di sangue è l'espressione di un danno del rivestimento interno della vescica e dei vasi sanguigni sottostanti. Per questo motivo, la cistite emorragica è caratterizzata dalla presenza, più o meno rilevante, di sangue nelle urine.
La cistite emorragica può insorgere per varie cause. Di solito, è provocata da un'infezione batterica, soprattutto nelle donne giovani. Più raramente, è indotta da farmaci, radiazioni, reazioni a sostanze tossiche o patologie urogenitali pre-esistenti.
Il termine cistite indica un'infiammazione a carico della vescica urinaria. Quest'ultima - che come sappiamo è l'organo deputato ad accumulare l'urina (prodotta dai reni), prima di eliminarla all'esterno - è un organo cavo, la cui parete è formata da quattro strati di tessuto sovrapposti. Dall'interno all'esterno, questi strati prendono il nome di: tonaca mucosa, tonaca sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa. Nella cistite emorragica, il processo infiammatorio acuto interessa la mucosa, la sottomucosa e la rete di capillari che le irrora. È proprio il coinvolgimento dei capillari a determinare l'ematuria, cioè la perdita di sangue con le urine. In altre parole, l'infiammazione raggiunge i capillari, ne provoca la congestione e li danneggia. I capillari, quindi, possono rompersi, determinando un'emorragia che si evidenzia nelle urine. Perciò, oltre a presentare gli stessi sintomi della normale cistite acuta, nella cistite emorragica si assiste anche ad una certa perdita di sangue nelle urine. Di conseguenza, se l'emorragia è copiosa l'urina si presenta di colore rosso vivo, mentre assume un colore rosa o violaceo se il sangue è presente nelle urine in minor quantità.
Vediamo ora insieme quali sono le possibili cause alla base del disturbo.
Anzitutto, le varie cause di cistite emorragica possono essere raggruppate in due grandi gruppi, quelle di natura infettiva e quelle di natura non infettiva.
Per quanto riguarda la forma infettiva, nella maggior parte dei casi si tratta di un'infezione provocata da batteri, come l'Escherichia coli e lo Staphylococcus saprophyticus. Altre volte, possono essere coinvolte infezioni di natura micotica, come le cistiti provocate dalla Candida albicans. Meno frequente, ma non da escludere, è l'infezione indotta da agenti virali, come l'Adenovirus e il Poliomavirus BK.
Tutte queste infezioni che interessano l'apparato urinario possono originare per vari motivi; nella maggior parte dei casi questi microrganismi provengono dall'intestino, vengono eliminati con le feci e dalla regione anale migrano verso l'apertura esterna dell'uretra, per poi risalirla fino a giungere in vescica (a tal proposito, vi ricordo che l'uretra è quel piccolo tubicino attraverso il quale l'urina viene espulsa dalla vescica verso l'esterno). La scarsa igiene intima, i rapporti sessuali e l'utilizzo di cateteri urinari possono favorire queste infezioni, che sono assai più comuni nella donna rispetto all'uomo.
La cistite emorragica di natura non infettiva, invece, si può verificare soprattutto come complicanza di radioterapia o trattamenti con farmaci immunosoppressivi, soprattutto quando prevedono l'impiego di ciclofosfamide ed ifosfamide. Non solo: la cistite emorragica può essere conseguente a disturbi già esistenti, come, ad esempio, infiammazioni ginecologiche o della prostata che possono estendersi fino alla vescica.
Oltre ai rapporti sessuali, specie se non protetti, e alla scarsa igiene intima, tra i fattori di rischio per la cistite emorragica possono essere annoverati anche l'uso di detergenti intimi troppo aggressivi, creme spermicide o altre sostanze irritanti, la stitichezza, il diabete, la gravidanza, la menopausa, l'impiego di assorbenti interni, di dispositivi medici invasivi, come il catetere, e di anticoncezionali meccanici, come il diaframma.
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La cistite emorragica è un'infiammazione acuta della vescica, molto simile alla classica forma infettiva ma distinta dalla stessa proprio per la sua natura emorragica, quindi associata alla perdita di sangue.
Nella cistite emorragica, la perdita di sangue è l'espressione di un danno del rivestimento interno della vescica e dei vasi sanguigni sottostanti. Per questo motivo, la cistite emorragica è caratterizzata dalla presenza, più o meno rilevante, di sangue nelle urine.
La cistite emorragica può insorgere per varie cause. Di solito, è provocata da un'infezione batterica, soprattutto nelle donne giovani. Più raramente, è indotta da farmaci, radiazioni, reazioni a sostanze tossiche o patologie urogenitali pre-esistenti.
Il termine cistite indica un'infiammazione a carico della vescica urinaria. Quest'ultima - che come sappiamo è l'organo deputato ad accumulare l'urina (prodotta dai reni), prima di eliminarla all'esterno - è un organo cavo, la cui parete è formata da quattro strati di tessuto sovrapposti. Dall'interno all'esterno, questi strati prendono il nome di: tonaca mucosa, tonaca sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa. Nella cistite emorragica, il processo infiammatorio acuto interessa la mucosa, la sottomucosa e la rete di capillari che le irrora. È proprio il coinvolgimento dei capillari a determinare l'ematuria, cioè la perdita di sangue con le urine. In altre parole, l'infiammazione raggiunge i capillari, ne provoca la congestione e li danneggia. I capillari, quindi, possono rompersi, determinando un'emorragia che si evidenzia nelle urine. Perciò, oltre a presentare gli stessi sintomi della normale cistite acuta, nella cistite emorragica si assiste anche ad una certa perdita di sangue nelle urine. Di conseguenza, se l'emorragia è copiosa l'urina si presenta di colore rosso vivo, mentre assume un colore rosa o violaceo se il sangue è presente nelle urine in minor quantità.
Vediamo ora insieme quali sono le possibili cause alla base del disturbo.
Anzitutto, le varie cause di cistite emorragica possono essere raggruppate in due grandi gruppi, quelle di natura infettiva e quelle di natura non infettiva.
Per quanto riguarda la forma infettiva, nella maggior parte dei casi si tratta di un'infezione provocata da batteri, come l'Escherichia coli e lo Staphylococcus saprophyticus. Altre volte, possono essere coinvolte infezioni di natura micotica, come le cistiti provocate dalla Candida albicans. Meno frequente, ma non da escludere, è l'infezione indotta da agenti virali, come l'Adenovirus e il Poliomavirus BK.
Tutte queste infezioni che interessano l'apparato urinario possono originare per vari motivi; nella maggior parte dei casi questi microrganismi provengono dall'intestino, vengono eliminati con le feci e dalla regione anale migrano verso l'apertura esterna dell'uretra, per poi risalirla fino a giungere in vescica (a tal proposito, vi ricordo che l'uretra è quel piccolo tubicino attraverso il quale l'urina viene espulsa dalla vescica verso l'esterno). La scarsa igiene intima, i rapporti sessuali e l'utilizzo di cateteri urinari possono favorire queste infezioni, che sono assai più comuni nella donna rispetto all'uomo.
La cistite emorragica di natura non infettiva, invece, si può verificare soprattutto come complicanza di radioterapia o trattamenti con farmaci immunosoppressivi, soprattutto quando prevedono l'impiego di ciclofosfamide ed ifosfamide. Non solo: la cistite emorragica può essere conseguente a disturbi già esistenti, come, ad esempio, infiammazioni ginecologiche o della prostata che possono estendersi fino alla vescica.
Oltre ai rapporti sessuali, specie se non protetti, e alla scarsa igiene intima, tra i fattori di rischio per la cistite emorragica possono essere annoverati anche l'uso di detergenti intimi troppo aggressivi, creme spermicide o altre sostanze irritanti, la stitichezza, il diabete, la gravidanza, la menopausa, l'impiego di assorbenti interni, di dispositivi medici invasivi, come il catetere, e di anticoncezionali meccanici, come il diaframma.