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Casa Museo Spada, Antichi Strumenti Musicali
VALIHA, IL CORDOFONO DEL MADAGASCAR LE CUI CORDE SONO RICAVATE SCOLLANDO DELICATAMENTE LE FIBRE DEL GROSSO BAMBU’ CHE COSTITUISCE IL CORPO DELLO STRUMENTO
Valiha, strumento musicale a corde pizzicate tipico del Madagascar. Assomiglia a una cetra con la cassa armonica ricavata da un grosso pezzo di bambù compreso tra due nodi, al di là dei quali è stata generalmente lasciata, da una parte e dall'altra, una certa porzione di canna. Al centro vi è un lungo e sottile foro armonico. Tra i nodi e nel senso della lunghezza si staccano delicatamente dalla corteccia delle sottili bande che servono da corde. Queste non vengono tagliate fino alle estremità: le inserzioni sono protette da uno spago avvolto tutto intorno e le corde, così ricavate, vengono tenute in tensione da piccoli ponticelli in legno, sughero o corteccia di zucca. Lo strumento può essere suonato seduti o in piedi. A seconda dei casi, l'estremità inferiore del bambù è stretta tra le ginocchia o i piedi, oppure è posta sotto il braccio o appoggiata sullo stomaco. Attualmente le corde sono metalliche e vi possono essere meccaniche simili a quelle delle chitarre per l’accordatura. Questo strumento, databile ai primi decenni del XX secolo, presenta 16 corde, è lungo mm.765 e mm. 68 di diametro. Il più grande suonatore di valiha fu probabilmente Rakotosafy, nato nel 1938. Solo poche registrazioni delle sue performance sono ancora reperibili; quasi tutte sono state incise negli studi della radio malgascia Malagasy Radio. Su Rakotosafy è stato realizzato un documentario dal titolo Like a God When He Plays ("come un Dio quando suona"). Altri musicisti celebri sono Zeze, Mama Sana, Tovo, Rajery, Sylvestre Randafison e Justin Vali.
VALIHA, IL CORDOFONO DEL MADAGASCAR LE CUI CORDE SONO RICAVATE SCOLLANDO DELICATAMENTE LE FIBRE DEL GROSSO BAMBU’ CHE COSTITUISCE IL CORPO DELLO STRUMENTO
Valiha, strumento musicale a corde pizzicate tipico del Madagascar. Assomiglia a una cetra con la cassa armonica ricavata da un grosso pezzo di bambù compreso tra due nodi, al di là dei quali è stata generalmente lasciata, da una parte e dall'altra, una certa porzione di canna. Al centro vi è un lungo e sottile foro armonico. Tra i nodi e nel senso della lunghezza si staccano delicatamente dalla corteccia delle sottili bande che servono da corde. Queste non vengono tagliate fino alle estremità: le inserzioni sono protette da uno spago avvolto tutto intorno e le corde, così ricavate, vengono tenute in tensione da piccoli ponticelli in legno, sughero o corteccia di zucca. Lo strumento può essere suonato seduti o in piedi. A seconda dei casi, l'estremità inferiore del bambù è stretta tra le ginocchia o i piedi, oppure è posta sotto il braccio o appoggiata sullo stomaco. Attualmente le corde sono metalliche e vi possono essere meccaniche simili a quelle delle chitarre per l’accordatura. Questo strumento, databile ai primi decenni del XX secolo, presenta 16 corde, è lungo mm.765 e mm. 68 di diametro. Il più grande suonatore di valiha fu probabilmente Rakotosafy, nato nel 1938. Solo poche registrazioni delle sue performance sono ancora reperibili; quasi tutte sono state incise negli studi della radio malgascia Malagasy Radio. Su Rakotosafy è stato realizzato un documentario dal titolo Like a God When He Plays ("come un Dio quando suona"). Altri musicisti celebri sono Zeze, Mama Sana, Tovo, Rajery, Sylvestre Randafison e Justin Vali.