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Perché Di Maio non può escludere gli stranieri dal reddito di cittadinanza
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Ieri il ministro Giovanni Tria ha scatenato il panico nella maggioranza quando ha spiegato che in base alla proposta di legge sul Reddito di Cittadinanza presentata dal MoVimento 5 Stelle anche i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese avranno diritto alla misura di sostegno al reddito alla quale sta lavorando il governo del cambiamento. Subito il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio è intervenuto per tranquillizzare gli animi (leghisti) e spiegare che il reddito di cittadinanza sarà solo per i cittadini italiani. Davvero?
Le balle di Di Maio sul reddito di cittadinanza solo per gli italiani
Di Maio intervenendo a Radio Anch’io ha detto che «Abbiamo corretto quella proposta di legge anni fa, è singolare che torni in auge la prima proposta che era del 2014 e non prevedeva ancora la platea, quindi si rivolgeva per forza a tutti». In realtà la proposta del MoVimento 5 Stelle era del 2013 e definiva in maniera molto precisa la platea dei beneficiari. Si legge infatti che il reddito di cittadinanza è «l’insieme delle misure volte al sostegno del reddito per tutti i soggetti residenti nel territorio nazionale che hanno un reddito inferiore alla soglia di rischio di povertà». Più oltre viene precisato che hanno diritto al reddito di cittadinanza tutti i soggetti che hanno compiuto il diciottesimo anno di età, che risiedono nel territorio nazionale e che hanno la cittadinanza italiana oppure provengono da paesi UE oppure da paesi che hanno «sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale» (qui la lista sul sito dell’Inps).
Di Maio poi ha continuato spiegando che «Certamente con i flussi migratori irregolari che ci sono oggi è impossibile fare il reddito di cittadinanza senza sapere qual è la platea ed è ovvio che si deve restringere ai cittadini italiani. La prima forma della proposta era molto vaga, è stata corretta nel 2016». Ora però non risulta che sia stata presentata una nuova proposta di legge, non ci sono emendamenti al testo originale e quella del 2013 è l’unica “ufficiale”. Sul sito del MoVimento 5 Stelle è pubblicato un volantino dove vengono elencati i requisiti per chiedere il reddito di cittadinanza, ma il possesso della cittadinanza italiana non è tra questi.
Infine Di Maio cita il “pericolo” rappresentato dai flussi in ingresso di immigrati irregolari. Ma è evidente che quando si parla di reddito di cittadinanza agli stranieri si intende coloro che sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno e possono quindi iscriversi ai centri per l’impiego. Al solito però il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle preferisce alimentare la confusione tra migranti irregolari (che però potrebbero benissimo essere richiedenti asilo ai quali verrà concesso lo status di rifugiato politico e quindi il permesso di soggiorno) e lavoratori stranieri in regola (ad esempio coloro che entrano in Italia passando per le maglie strettissime del decreto flussi annuale).
Perché sarebbe illegale escludere tutti i cittadini stranieri d
Le balle di Di Maio sul reddito di cittadinanza solo per gli italiani
Di Maio intervenendo a Radio Anch’io ha detto che «Abbiamo corretto quella proposta di legge anni fa, è singolare che torni in auge la prima proposta che era del 2014 e non prevedeva ancora la platea, quindi si rivolgeva per forza a tutti». In realtà la proposta del MoVimento 5 Stelle era del 2013 e definiva in maniera molto precisa la platea dei beneficiari. Si legge infatti che il reddito di cittadinanza è «l’insieme delle misure volte al sostegno del reddito per tutti i soggetti residenti nel territorio nazionale che hanno un reddito inferiore alla soglia di rischio di povertà». Più oltre viene precisato che hanno diritto al reddito di cittadinanza tutti i soggetti che hanno compiuto il diciottesimo anno di età, che risiedono nel territorio nazionale e che hanno la cittadinanza italiana oppure provengono da paesi UE oppure da paesi che hanno «sottoscritto convenzioni bilaterali di sicurezza sociale» (qui la lista sul sito dell’Inps).
Di Maio poi ha continuato spiegando che «Certamente con i flussi migratori irregolari che ci sono oggi è impossibile fare il reddito di cittadinanza senza sapere qual è la platea ed è ovvio che si deve restringere ai cittadini italiani. La prima forma della proposta era molto vaga, è stata corretta nel 2016». Ora però non risulta che sia stata presentata una nuova proposta di legge, non ci sono emendamenti al testo originale e quella del 2013 è l’unica “ufficiale”. Sul sito del MoVimento 5 Stelle è pubblicato un volantino dove vengono elencati i requisiti per chiedere il reddito di cittadinanza, ma il possesso della cittadinanza italiana non è tra questi.
Infine Di Maio cita il “pericolo” rappresentato dai flussi in ingresso di immigrati irregolari. Ma è evidente che quando si parla di reddito di cittadinanza agli stranieri si intende coloro che sono in possesso di un regolare permesso di soggiorno e possono quindi iscriversi ai centri per l’impiego. Al solito però il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle preferisce alimentare la confusione tra migranti irregolari (che però potrebbero benissimo essere richiedenti asilo ai quali verrà concesso lo status di rifugiato politico e quindi il permesso di soggiorno) e lavoratori stranieri in regola (ad esempio coloro che entrano in Italia passando per le maglie strettissime del decreto flussi annuale).
Perché sarebbe illegale escludere tutti i cittadini stranieri d