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Epic Drive: Queenstown to Glenorchy New Zealand - Stunning Scenic Route!
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During our journey in September 2024 through New Zealand, the drive from Queenstown to Glenorchy became more than just a scenic route—it felt like a moving meditation. As we wound through the mountains and hugged the shores of Lake Wakatipu, I was reminded of the familiar Gardesana road in Italy, skirting Lake Garda. Both evoke a profound sense of wonder, but here, on New Zealand’s South Island, the tranquility ran deeper, quieter, and more intimate.
Each curve in the road seemed to peel back a layer of reality, revealing a vastness beyond—a feeling as if the landscape itself was piercing through the ordinary to unveil infinite skies, towering peaks, and the mirror-like lake. Every turn felt like a portal to something boundless, as if nature was offering glimpses of eternity.
There’s a simplicity here that invites reflection, an untouched beauty that speaks in whispers, reminding me of the balance found in surrendering to the natural flow of things. As we traveled through the landscape, I felt the weight of work-related stress begin to lift. The rhythm of the mountains and the calm expanse of the lake seemed to guide my thoughts, helping me breathe more deeply, more freely.
This drive, raw and breathtaking, became a space for deeper contemplation. It reminded me that true peace is often found in those quiet moments of alignment with Mother Nature, when we are fully present, moving with the flow and not against it.
‘Like a sheltered, fertile valley, the meditative mind remains still, yet quietly brims with energy.
Since both stillness and energy lack form, they cannot be grasped through the senses,
nor fully understood by intellect alone, though they are ever-present in nature.
In a true meditative state, the mind no longer distinguishes between what is and what is not.
It releases the need for separation, allowing all things to simply exist, not as fragments,
but as one unified whole within the stillness of the meditative mind’.
- Tao Te Ching
Durante il nostro viaggio in Nuova Zelanda, il tragitto da Queenstown a Glenorchy è stato molto più di una semplice escursione panoramica: si è trasformato in una meditazione in movimento. Mentre ci inoltravamo tra le curve sinuose delle montagne e le dolci colline, costeggiando le placide rive del Lago Wakatipu, mi è tornata in mente la familiare strada Gardesana Occidentale, che abbraccia il Lago di Garda. Entrambi i percorsi evocano un profondo senso di meraviglia, ma qui, nell'Isola Meridionale della Nuova Zelanda, la tranquillità aveva una profondità maggiore, un silenzio più intenso e un'intimità più marcata.
Ogni curva sembrava svelare un nuovo strato della realtà, aprendo alla vista una vastità che andava oltre l'ordinario—quasi come se il paesaggio stesso dissolvesse i confini del mondo comune, rivelando cieli infiniti, vette maestose e il lago immobile che rifletteva l'infinito. Ogni svolta appariva come un portale verso l'illimitato, un invito della natura a cogliere frammenti di eternità.
Qui c'è una semplicità che invita alla riflessione, una bellezza incontaminata che parla sommessamente, ricordandomi dell'equilibrio che si trova quando ci si arrende al flusso naturale delle cose. Mentre attraversavamo questo paesaggio, ho sentito lo stress lavorativo alleggerirsi progressivamente. Il ritmo costante delle montagne e l'immensità calma del lago sembravano guidare i miei pensieri, aiutandomi a respirare più profondamente e liberamente.
Questo viaggio, aspro e mozzafiato, si è trasformato in uno spazio di contemplazione più profonda. Mi ha ricordato che la vera pace si trova spesso in quei momenti di silenziosa armonia con la natura, quando siamo pienamente presenti e ci muoviamo con il flusso della vita, senza resistere.
‘Come una valle riparata e fertile,
la mente meditativa rimane immobile,
eppure silenziosamente trabocca di energia.
Poiché sia la quiete che l’energia mancano di forma,
non possono essere afferrate attraverso i sensi,
né completamente comprese solo dall’intelletto,
anche se sono sempre presenti in natura.
In un vero stato meditativo,
la mente non distingue più tra ciò che è e ciò che non è.
Rinuncia al bisogno di separazione,
permettendo a tutte le cose di esistere semplicemente,
non come frammenti,
ma come un tutto unificato nella quiete della mente meditativa.’
Tao Te Ching
Music:
Each curve in the road seemed to peel back a layer of reality, revealing a vastness beyond—a feeling as if the landscape itself was piercing through the ordinary to unveil infinite skies, towering peaks, and the mirror-like lake. Every turn felt like a portal to something boundless, as if nature was offering glimpses of eternity.
There’s a simplicity here that invites reflection, an untouched beauty that speaks in whispers, reminding me of the balance found in surrendering to the natural flow of things. As we traveled through the landscape, I felt the weight of work-related stress begin to lift. The rhythm of the mountains and the calm expanse of the lake seemed to guide my thoughts, helping me breathe more deeply, more freely.
This drive, raw and breathtaking, became a space for deeper contemplation. It reminded me that true peace is often found in those quiet moments of alignment with Mother Nature, when we are fully present, moving with the flow and not against it.
‘Like a sheltered, fertile valley, the meditative mind remains still, yet quietly brims with energy.
Since both stillness and energy lack form, they cannot be grasped through the senses,
nor fully understood by intellect alone, though they are ever-present in nature.
In a true meditative state, the mind no longer distinguishes between what is and what is not.
It releases the need for separation, allowing all things to simply exist, not as fragments,
but as one unified whole within the stillness of the meditative mind’.
- Tao Te Ching
Durante il nostro viaggio in Nuova Zelanda, il tragitto da Queenstown a Glenorchy è stato molto più di una semplice escursione panoramica: si è trasformato in una meditazione in movimento. Mentre ci inoltravamo tra le curve sinuose delle montagne e le dolci colline, costeggiando le placide rive del Lago Wakatipu, mi è tornata in mente la familiare strada Gardesana Occidentale, che abbraccia il Lago di Garda. Entrambi i percorsi evocano un profondo senso di meraviglia, ma qui, nell'Isola Meridionale della Nuova Zelanda, la tranquillità aveva una profondità maggiore, un silenzio più intenso e un'intimità più marcata.
Ogni curva sembrava svelare un nuovo strato della realtà, aprendo alla vista una vastità che andava oltre l'ordinario—quasi come se il paesaggio stesso dissolvesse i confini del mondo comune, rivelando cieli infiniti, vette maestose e il lago immobile che rifletteva l'infinito. Ogni svolta appariva come un portale verso l'illimitato, un invito della natura a cogliere frammenti di eternità.
Qui c'è una semplicità che invita alla riflessione, una bellezza incontaminata che parla sommessamente, ricordandomi dell'equilibrio che si trova quando ci si arrende al flusso naturale delle cose. Mentre attraversavamo questo paesaggio, ho sentito lo stress lavorativo alleggerirsi progressivamente. Il ritmo costante delle montagne e l'immensità calma del lago sembravano guidare i miei pensieri, aiutandomi a respirare più profondamente e liberamente.
Questo viaggio, aspro e mozzafiato, si è trasformato in uno spazio di contemplazione più profonda. Mi ha ricordato che la vera pace si trova spesso in quei momenti di silenziosa armonia con la natura, quando siamo pienamente presenti e ci muoviamo con il flusso della vita, senza resistere.
‘Come una valle riparata e fertile,
la mente meditativa rimane immobile,
eppure silenziosamente trabocca di energia.
Poiché sia la quiete che l’energia mancano di forma,
non possono essere afferrate attraverso i sensi,
né completamente comprese solo dall’intelletto,
anche se sono sempre presenti in natura.
In un vero stato meditativo,
la mente non distingue più tra ciò che è e ciò che non è.
Rinuncia al bisogno di separazione,
permettendo a tutte le cose di esistere semplicemente,
non come frammenti,
ma come un tutto unificato nella quiete della mente meditativa.’
Tao Te Ching
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