Il genere è solo un costrutto sociale? Le bufale antiscientifiche sul tema

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#psicologia #transgender #genere
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Комментарии
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Una boccata d'aria fresca questo approccio moderato e scientifico. Sarebbe bello sapere quali domande TU hai ancora che ti fai e che speri la letteratura chiarirà

marcobonvicini
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Video praticamente perfetto, come tuo solito.
Aggiungo che, al di fuori della comunità scientifica, non dovrebbe interessarci particolarmente quanto il genere sia dovuto alla cultura e quanto alla biologia, ma piuttosto dovremmo abbattere gli stereotipi. Poco importa se, in una società antisessista, le ragazze continuino ad essere una minoranza ad ingegneria; piuttosto, non si deve permettere che quella minoranza venga discriminata sulla base di un pregiudizio sessista. Ovviamente, lo stesso deve valere anche per gli uomini e in qualsiasi ambito vi sia discriminazione (che sia misogina o misandrica).

enricomuci
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Il genere non esiste, si chiama personalità, e non c'è nulla di male, di violento e/o discriminatorio in questo. Le differenze sono un valore .

emilianopanzavolta
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Ciao Marco 🙂
Appartengo a quelle persone che non si sono mai riconosciute nel proprio corpo, già all’asilo mi chiedevo come sia potuto succedere di appartenere ad una forma fisica che la società umana vorrebbe collocare in certi contesti che non mi appartengono. Da li in poi ho vissuto la mia vita con distacco, ovvero consapevole che ero una bambina che doveva gestire il bambino, una sorta di consapevolezza... di spirito guida.
Desideravo le bambole, stare con le femmine, fare danza, fantasticare di principi azzurri e quando venivo proiettata in un futuro preimpostato da altri nasceva l’angoscia e il conflitto.
Non sono nata ne angosciata ne nel conflitto ma lo sono diventata nel rispetto di regole che non mi appartenevano. Con il tempo ho imparato a dare un senso a ciò che sento dentro incondizionatamente, non ho voluto fare la transizione da uomo fisico a donna fisica perché non avrebbe dato un valore aggiunto al mio essere. Credo che dover dare dettagliatamente delle definizioni ad ogni sfumatura vibrazionale della nostra anima sia un suicidio per lo spirito. Già solo Eterosessuale ed Omosessuale hanno da sempre creato conflitti in molte persone che si sono sentite in obbligo di scegliere cosa essere. Mi sono sempre sentita vibrante di energia femminile ma incarnata in questo percorso terreno con un corpo maschile, ho adoperato il conflitto per comprendere senza distruggerlo, l’ho guardato bene intorno maledetto giocato e pian piano amorevolmente accettato fino al punto di scorticare dalla mia anima la necessità di prendere forma in base a delle aspettative mentali.
Credo ci sia la necessità di elevare lo Spirito ed iniziare a percepirci reciprocamente senza giudizio, dietro ad ogni definizione ci sarà sempre l’opportunità di un conflitto, che sia interno od esterno.
Grazie per gli spunti molto interessanti 🙂

GlabryGucci
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Marco io ti seguo da tanto tempo, e mi son ritrovato quasi ad essere un perfetto hikikomori dopo un periodo di depressione pesante...
E non sto a raccontare tutto il perché o il come un giorno mi sono alzato pian piano da quel comodo letto di illusione, ma una cosa che mi chiedevo spesso su di te era :"come fa questo tizio a parlare di queste cose o ad essere interessato a questo tipo di argomenti visto che la vita fa schifo etc. etc. (e menate varie che pensavo e tuttora penso in parte...) quando potrebbe benissimo viversi la sua vita diversamente visto che è in gamba?
Adesso credo di aver capito che bisognerebbe (non sempre) ma ogni tanto discuterne nel quotidiano, anche se è difficile trovare chi è disposto a conversare di cose così specifiche e che in parte pensiamo tutti con cui abbiamo a che fare a prescindere dalle esperienze.
Comunque grazie per il tuo servizio ❤️

angelongart
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Esposizione chiara, ragionata ed equilibrata, lodevolmente equidistante da ottusi, chiassosi conformismi di segno opposto, ultraconservatore da un lato, ultraprogressista dall'altro -il tempo degli estremismi ideologici è ormai tramontato, ma molti/e non intendono, ahinoi, prenderne atto-. Grazie.

giusepperosalio
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personalmente non mi cambia se una persona sceglie di identificarsi con un altro genere. Il problema é quando, nella transizione verso il nuovo genere, si mantengono tutti i vantaggi del genere precedente. Classico esempio quello di "sportive", nati uomini che si identificano come donne, i quali vanno a competere in sport dove la forza fisica e la resistenza sono fattori importanti, tipo boxe, rugby, mma, etc., partendo dal presupposto che l'uomo é piú performante rispetto alla donna in queste discipline sportive (lo stesso vale per il calcio, basket, etc). Si dovrebbe trovare una soluzione, o quantomeno le autoritá sportive dovrebbero esprimersi a riguardo in maniera univoca.

Gilez
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Esistono numerose differenze tra maschi e femmine a livello biologico e in particolare in ambito neurologico, lo si vede nei primi anni di vita, e lo si vede anche nei primati superiori. A queste differenze predeterminate si vanno poi ad aggiungere quelle socialmente costituite. Ad esempio è vera la questione dei neuroni a specchio, aggiungo che le donne hanno inoltre maggiori connessioni tra i due emisferi mentre gli uomini sembrano più portati per il ragionamento logico-matematico e l'orientamento spaziale (sui grandi numeri). Poi piccola precisazione, i sessi sono solamente due? In realtà non è così semplice rispondere a questa domanda, ci sono condizioni come la sindrome di klinefelter che si caratterizza per un corredo cromosomico XXY, oppure ci sono soggeti geneticamente maschi che però hanno mutazioni al recettore del testosterone, che fin dalla vita fetale regola la differenziazione sessuale, che sono quindi fenotipicamente donne (anche se gli organi genitali soprattutto interni possono presentare anomalie) ma hanno un corredo cromosomico maschile. Il tema è molto interessante a mio parere, si intrecciano elementi della biologia e delle scienze umanistiche, il dibattito è molto aperto.

KODI
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Video interessantissimo, grazie mille per averlo fatto!! Sarebbe molto interessante un video sul non-binary dal punto di vista scientifico e non, è un tema che mi tocca personalmente ma su cui non ha mai sentito o letto dal punto di vista scientifico

ArtemisiaTodd
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Buongiorno Marco,  
ti faccio i miei complimenti per come hai approfondito l'argomento. Come hai giustamente suggerito, mi guardo bene dal formulare considerazioni affrettate sul tema, perché c'è molta incertezza e confusione. Il mio sospetto, tuttavia, è che molti attivisti promuovono il discorso sul transgenderismo basandosi su una retorica fallace che raggruppa due categorie di individui distinti: quali transessuali e transgender. I primi (che soffrono di disforia di genere) basano chiaramente il loro percorso sul concetto binario di genere, col personale obiettivo di conformarsi alla categoria di genere desiderata. Mentre il transgender è colui che crede che il genere è solo un costrutto sociale e ha elaborato categorie come il non binario, genderfluid, a-gender, ecc. Non credi sia il caso di tenere ben separate le due categorie per evitare di cadere in spiacevoli equivoci? Non pensi che, il più delle vote, l'uso del termine transfobico sia abusato dagli attivisti per dipingere chi è in disaccordo con loro come persone che detestano i transessuali? Non sono un esperto, ma mi sembra che i transessuali vengano utilizzati come scudo per promuovere quest'ideologia, mi piacerebbe che approfondissi di più il tema. Ti ringrazio molto

piersilviovolpato
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Quello che non mi è mai rimasto chiaro dei non binari è come fanno a stabilire cosa sia binario o meno.
Se io sono il tipo di persona che fa le faccende di casa 5 giorni su 7 e ho un maglione rosa, sarei un potenziale non binario? Dato che faccio cose che di norma non fanno gli uomini.

Oppure, sono semplicemente uno che vive per conto proprio da anni e ha trovato un maglione rosa a buon prezzo.

Le risposte che ho letto e sentito spesso è: "dipende da ciò che senti"

E allora non puoi non prenderli in giro con frasi "io sono in elicottero Apache", "...un unicorno" "... un dirigibile" o "... Barbara Streisand" (potresti, in realtà... Ma è divertente farlo)

Non esistono assolutamente dei criteri definiti su come stabilire sta cosa! Anzi, da persino spazio a discriminazioni tra chi è "più non binario di altri".

Le differenze tra i due sessi ci sono e ci saranno sempre, quello che bisogna capire è che dobbiamo rispettarle.

PfizerBioNTechG
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Recentemente mi sto facendo un’immersione nel mondo conservatore americano contrario all’ideologia gender. Devo dire che alcuni di loro hanno delle posizioni valide e sostenute da dati e ragionamenti sensati. Ad esempio una frase che trovo condivisibile è: “ci sono 2 sessi, 0 generi e infinite personalità”. Ovvero: “che male c’è se una femmina vuole comportarsi da maschio e vice versa?” Dobbiamo per forza inquadrare tutti in un genere? O addirittura promuovere operazioni chirurgiche e ormonali per raggiungere uno stereotipo del sesso opposto (addirittura su minori)?

brandotheone
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C’è da dire che la differenza di genere a livello sociale è presente da più di un millennio e mezzo. È possibile che ci sia stata un’evoluzione Darwiniana, dove i maschi e le femmine più conformi ai costrutti sociali sono quelli che sopravvivono alla selezione naturale. Quindi il fatto che maschi e femmine sono biologicamente diversi per me non è sufficiente a stabilire che la differenza di genere sia innata

osnapitzkindle
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Penso che nei casi più classici e ordinari di disforia di genere, il disagio sia innanzitutto provocato da una discordanza tra le aspettative sociali legate ad un genere e alle preferenze della persona. In un ipotetico mondo ideale in cui maschi e femmine ricevessero un trattamento e aspettative comportamentali totalmente paritario, sono convinto che anche i casi di disforia diminuirebbero, poiché non ci sarebbe bisogno di passare da un genere ad un altro nel momento in cui le aspettative sono le stesse. Poi però ci sono anche dei casi in cui parte del malessere è legato direttamente ad un rigetto delle caratteristiche fisiche del proprio corpo. In casi come questo, la transizione corporea sembrerebbe essere l'unico modo per alleviare il disagio, e questo andrebbe comunque in contraddizione con quella teoria che vuole i generi unicamente come un costrutto sociale.

ilragazzo-psicologia
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Personalmente, l'elemento che mi da più fastidio quando si trattano argomenti sul genere sono le generalizzazioni, gli stereotipi, le cosiddette frasi fatti, l'analisi di un singolo caso che viene esteso in senso assoluto. Purtroppo la percezione media della maggior parte delle persone funziona tramite euristiche e semplificazioni, pertanto non riesco a coinvolgermi in un vero dibattito serio. Chi è il sesso forte? Quale quello debole? Chi comanda a casa? Chi è più preparato? Chi è piu seduttivo? Chi meno? Tante volte avrete sicuramente sentito porre queste domande sui social o nel contesto delle relazioni interpersonali comuni. Ditemi: avete mai ricevuto una risposta/argomentazione NON stereotipata e semplicistica. Se volete datemi una risposta. Grazie.

alexscors
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Video molto interessante. Ottima la parte che inizia a 19:23, prima il saggio invito alla "moderazione" sull'argomento, poi la modestia e l'apertura a migliorarsi, invitando chi lo ascolta a fornirgli materiale per ulteriori approfondimenti invece di arroccarsi sulle sue attuali posizioni. Bravo!

melomane
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Complimenti questo e dj gran lunga l’argomentazione piu razionale da me ascoltata su questo tema, la condivido e certo continua a condividere con noi i tuoi studi e le ricerche a riguardo. Grazie

AndreWar
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Quindi se un ragazzino viene da te e ti dice di avere la disforia di genere tu dai per scontato che sia vero?

silviazini
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A me non interesa che un comportamento sia visto dagli altri come feminile o maschile, magari sono influenzato ugualmente a livello inconscio, ma io a livello ideologico penso che bisogna ignorare il giudizio e fare quello che ti rende felice senza essere influenzato, e possibile questa cosa? Il comportarsi in modo naturale senza venire limitati dall sentirsi giudicati?

matteofr
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Aggiungo un aspetto (non ho letto tutti i commenti, mi scuso qualora ripetessi qualcosa già espresso da altri): la radicalizzazione delle posizioni, che nel video viene giustamente stigmatizzata, è frutto di una martellante attività di propaganda LGBT che, dall'alveo comprensibile di logiche rivendicazioni, si è mutata, soprattutto in quest'ultimo decennio, in una pressione politica e culturale che ha generato una reazione contraria altrettanto forte. È evidente quanto la posizione progressista sia oggi preponderante soprattutto a livello di impatto sulle nuove generazioni. Questo è un bene? La domanda merita molta cura nella risposta. Secondo aspetto: la politica è entrata a gamba tesa nella "questione del genere" (mi scuso per l'espressione, è fatta giusto per capirci) sfruttandola a meri fini elettorali, avendo compreso quanto siano tematiche sensibili per accaparrarsi di volta in volta il consenso. Terzo e ultimo aspetto: a mio avviso il tema richiede (anche) una visione più ampia, che comprenda una interdisciplinarietà che appartiene alla bioetica. Oggi, da appassionato lettore di tematiche legate al sociale a 360°, ravviso uno strabordare della psicologia in merito al voler descrivere cosa sia l'uomo. Grazie per l'attenzione.

mahler