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Napoli, il ricordo a 30 anni dagli omicidi di Falcone e Borsellino
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«La mafia è molto potente ma non dobbiamo temerla. Se uniamo le forze la possiamo sconfiggere per rendere il mondo un posto migliore». Nella lettera affissa all’Albero della Legalità da Lorenzo, un giovane studente napoletano, c’è il messaggio più sincero del ricordo e del futuro nella lotta alla criminalità organizzata. Ma, soprattutto, la consapevolezza che - ancora oggi a trenta anni di distanza dalle tragiche uccisioni per mano di Cosa Nostra - l’eredità lasciata dai magistrati siciliani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è ancora fortemente viva e vegeta anche tre le nuove generazioni.
È difatti una “memoria viva” quella che ha accompagnato, nella mattinata di oggi, tantissimi studenti e studentesse degli istituti napoletani in piazza Municipio per ricordare, nel loro trentennale, quelle che probabilmente sono ancora oggi le pagine più buie della storia del nostro Paese. Come la strage di Capaci del 23 maggio 1992, in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie il magistrato Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. E la strage di via D'Amelio, avvenuta il 19 luglio dello stesso anno, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Servizio di Alessio Liberini
È difatti una “memoria viva” quella che ha accompagnato, nella mattinata di oggi, tantissimi studenti e studentesse degli istituti napoletani in piazza Municipio per ricordare, nel loro trentennale, quelle che probabilmente sono ancora oggi le pagine più buie della storia del nostro Paese. Come la strage di Capaci del 23 maggio 1992, in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie il magistrato Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. E la strage di via D'Amelio, avvenuta il 19 luglio dello stesso anno, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Servizio di Alessio Liberini