CARLO SINI - NIETZSCHE - Sessione 8

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Data di scaricamento: 18/06/2023

I confini dell'anima: Musica e Cosmologia
Inizio corso: 26/10/2019

Due sentenze, di Eraclito e di Aristotele, aprono il cammino del Seminario: che i confini dell’anima sono infiniti, dice la prima; perché l’anima è in certo modo tutte le cose, suggerisce la seconda. Sulla scorta di questi due fuochi lontani, il percorso evoca una successione di stazioni luminose, richiamate dalla notte della memoria e dell’oblio. In questo percorso le nozioni di anima, universo, cosmo, musica e parola giocano una danza inaspettata quanto imprescindibile per la nostra attuale comprensione di uomini antichi e di moderni quali siamo.

Si comincia dalla apocalittica scena finale della Repubblica di Platone, dove il destino delle anime è scandito dal canto delle Parche, per retrocedere al grande cosmo pitagorico, cifra sempre attuale dell’Occidente e soglia dell’Oriente. Qui si dispiega la misteriosa cosmologia, e psicologia, indiana, nostra nascosta origine e destino. Quindi Giovanni Scoto Eriugena, Cusano, Bruno, Spinoza, per raccontare l’altra storia dell’Occidente, con le sue radici lontane (lo Pseudo-Dionigi Areopagita) ma tenaci e costanti. Una storia avversata e condannata nei secoli dei secoli (Davide di Dinant), ma sempre rinata, restaurata e rivissuta; per terminare infine con Schopenhauer e Nietzsche, i maledetti della musica e della (divina) materia.

Trovate le considerazioni e i cartigli a questo link:

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Комментарии
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Che dire Prof.chw piacere ascoltarla e che dire della sua cultura del suo sapere e della capacità di trasferire non nozioni ma storia vera affascinante e....eterna favolosa vibrazione dell'apprendimento nell'ascoltarla il piacere di esistere ed esistere dentro ogni suo raccontare. Il suo entusiasmo rapisce chi l'ascoltatore perché è fluido e pieno di tanta voglia di dare il più possibile al suo pubblico che, assetato e incuriosito si lascia condurre dal dai ritmo dei suoi racconti e, per me è come tornare indietro e rivedermi bambina con sorelline e cuginetti tutti immobili, silenziosi e rapiti dal racconto delle storielle della nostra.nonna intorno a lei e mai sazi finita una chiedevamo: ancora nonna!! Ancora un'altra e finito il suo repertorio continuava con ricordi di guerra vissuti e gialli di cui era una grande lettrice. Un saluto cordiale e...al prossimo ascolto.

nicolettauzzau
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Sono profondamente colpita da questo alto ‘pensiero al servizio della vita’. Professor Sini GRAZIE! Le Sue parole hanno risvegliato in me un ‘conosciuto silente’, ed è…..esplosione di gratitudine.

DoloresSovardi
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Immensa cultura, grazie professore Sini

filomenamartiniello
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proff ascolyandla ni vien da piangere con Lei grazie dal profondo

luisacalza
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Ineccepibile interpretazione del prof.Sini dei 4 sfondamenti a oriente del 900 incluso il richiamo a Aristotele

Ricordo anche che il mio prof di liceo ci descriveva Socrate (il bersaglio preferito di Nietzsche) come un guru indiano: lifestyle da barbone hippy, niente di scritto, scettico e ironico verso ogni presunta verità precostituita, stoico etc

Forse Nietzsche aveva sbagliato mira (come da lui ammesso nei confronti degli spensierati scienziati) e il bersaglio vero era la metafisica di Platone poi ripresa dal cristianesimo

roiboniver
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E se la "pazzia" di Nietzsche sia stata proprio il periodo di "Umano troppo Umano"? Un periodo in cui un giovane uomo adulto, che deve confrontarsi con le esigenze della vita materiale, rifugge dalle intuizioni infantili per necessità e perché ammaliato dalla pretesa filosofica della conoscenza? Capisco che ai filosofi piaccia tanto la rivalutazione della scienza, il parlar male degli artisti in generale, di quel periodo. Al punto che, i "mazzinariani" nostrani, devono autoimporsi il credere che "Umano troppo Umano" sia l'apice del pensiero di Nietzsche. Invece il problema di Nietzsche non è il problema della scienza, cioè del platonismo, ma di cercare una via d'uscita per la vita, via d'uscita che sta solo in un orizzonte di senso aperto dall'arte. Un arte che certo non è quella di Wagner, che nulla ha a che vedere con la tragedia greca. E così il cerchio si chiude.

photographerlucavecoli
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Tuttavia sono considerazioni inattuali perché come conferma Braudel ormai l'epicentro della scienza e della tekne è proprio in oriente e destinato a restarci

roiboniver
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Piu' che di Hidegger o dell'indecenza di Wagner caro Sini mi preoccuperei di Schwab e Harari...

zeddjed
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Povero Sini con le sue insulse accuse rivolte a Heidegger, che poi però diventa “profondo”, “aveva capito tutto”, eccetera.
Ma un po’ di coerenza, perdinci!

paolobraghi
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