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CARLO SINI: 'L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE È UNA SUPERSTIZIONE E UN FRAINTENDIMENTO' 🤖
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Carlo Sini parla di intelligenza artificiale negando la possibilità che le macchine costruite dall’uomo possano essere dotate di intelligenza:
"Un automa non può avere intelligenza e non può apprendere nulla, può effettuare operazioni ma solo in quanto programmato da un’intelligenza umana". (Carlo Sini)
"Pertanto non c’è nulla da temere dalle macchine se non il fatto che possiamo usarle male, ma non in quanto la macchina diventi soggetto di un’azione che ci possa nuocere, ma perché noi non siamo all’altezza dell’operatività pratica. Quello che è preoccupante è quando gli scienziati credono alla possibilità di automi intelligenti, cedendo ad una superstizione naturalistica di cui parlava Husserl". (Carlo Sini)
"Liberati da questa superstizione cartesiana, noi siamo in grado di iniziare un nuovo rapporto con il mondo e con le macchine come un rapporto etico, un rapporto per cui ogni conoscenza analitica e strumentale è una testimonianza del lavoro umano, perché senza la complessità del lavoro umano non c’è nulla. Pertanto sul piano di questa etica globale ancora da costruire la filosofia ha ancora un compito, se riesce a compierlo".
(Carlo Sini)
Carlo Sini parla di intelligenza artificiale negando la possibilità che le macchine costruite dall’uomo possano essere dotate di intelligenza:
"Un automa non può avere intelligenza e non può apprendere nulla, può effettuare operazioni ma solo in quanto programmato da un’intelligenza umana". (Carlo Sini)
"Pertanto non c’è nulla da temere dalle macchine se non il fatto che possiamo usarle male, ma non in quanto la macchina diventi soggetto di un’azione che ci possa nuocere, ma perché noi non siamo all’altezza dell’operatività pratica. Quello che è preoccupante è quando gli scienziati credono alla possibilità di automi intelligenti, cedendo ad una superstizione naturalistica di cui parlava Husserl". (Carlo Sini)
"Liberati da questa superstizione cartesiana, noi siamo in grado di iniziare un nuovo rapporto con il mondo e con le macchine come un rapporto etico, un rapporto per cui ogni conoscenza analitica e strumentale è una testimonianza del lavoro umano, perché senza la complessità del lavoro umano non c’è nulla. Pertanto sul piano di questa etica globale ancora da costruire la filosofia ha ancora un compito, se riesce a compierlo".
(Carlo Sini)
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