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Come Completare una Esposizione Perfetta in Manuale - Lezione 2 📸
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Il Sensore è il cuore della nostra macchina fotografica, è la parte incaricata a ricevere le onde della luce, codificarle, trasformarle in impulso elettrico ed inviarlo alla scheda di memoria.
Ovviamente non fa tutto da solo, anzi, la sua funzione è propriamente quella di convertire la luce in impulsi.
La struttura del sensore è spaventosamente cresciuta negli ultimi anni.
Pixel e MagaPixel
Ogni sensore è composto di un certo numero di fotodiodi, elementi sensibili alla luce disposti come una scacchiera.
Ogni fotodiodo è in grado di catturare la luce e convertirla in un impulso elettrico che viene veicolato nei circuiti.
Le fotografie digitali sono composte da un certo numero di elementi. Questi sono i Pixel, ossia Picture Element.
Nel linguaggio corrente si può dire che il Pixel è l’elemento strutturale che caratterizza il sensore.
Infatti, nel sensore delle macchine fotografiche digitali, troviamo un certo numero di Pixel organizzati in file ordinate per migliaia e migliaia di elementi, fino ad essere milioni.
Avrai sicuramente sentito parlare di MEGAPIXEL. Mega infatti vuol dire milioni, quindi un sensore da 24 megapixel avrà 24 milioni di pixel.
I diversi sensori per macchine fotografiche
Sia in base alla fascia prezzo, sia in base all’utilizzo per cui sono concepite, le fotocamere e macchine fotografiche che troviamo in commercio utilizzano un particolare tipo di sensore.
Ad esempio:
La vecchia pellicola, 24x36mm, è oggi il sensore definito full frame, che ha dimensioni analoghe.
Il sensore APS-C, con geometrie leggermente diversa tra i vari costruttori ma comunque intorno ai 16x24mm, molto diffuso nelle macchine digitali di fascia media o entry level
Compatte, bridge o altri formati, montano sensori minori e ce ne sono davvero moltissimi in commercio.
Se è vero da una parte che dimensioni del sensore e numero di pixel influenzano il costo della macchina, è vero che non vuol dire necessariamente una “macchina migliore per fare foto più belle”, anzi, può essere anche il contrario.
A parità di sensore, infatti, mettiamo un sensore full frame, macchine con 24MP (megapixel) ad esempio, saranno più indicate nelle condizioni di scarsa illuminazione perché i suoi pixel saranno più grossi e, alzando la sensibilità, produrranno meno rumore.
Il rumore è un disturbo incontrollato e non voluto del segnale elettrico che si genera quando un pixel è colpito dalla luce e i pixel più grandi risentono meno di questo problema.
Macchine con alto numero di pixel sono particolarmente indicate per determinati usi professionali, quali la moda o la pubblicità, meno per un uso come matrimoni, reportage o per il comune uso amatoriale.
La regolazione degli ISO che impostiamo in macchina, consente di raddoppiare o dimezzare la sensibilità che impressiona il sensore e questo vorrà dire che, nella corretta esposizione, potremo agire su tempi, diaframmi e anche sul sensore.
L’importanza del Diaframma in fotografia
Questo è importante perché il diaframma in realtà, non solo controlla la luce che entra in camera ma anche la profondità di campo, ossia spazio davanti e dietro il nostro soggetto che risulta a fuoco. Ampi diaframmi produrranno una profondità di campo ridotta rispetto a diaframmi più chiusi.
Ma la profondità di campo è controllata anche dalla lunghezza del nostro obiettivo e da quanto poniamo vicino a noi il soggetto. Focali più lunghe avranno una ridotta profondità di campo così come porre un soggetto vicino e viceversa in entrambi i casi.
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Buona Fotografia,
Stefano
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