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BIF ACADEMY - Day 3. Sguardo a ciò che è in evoluzione

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“L’etica è un valore assoluto, è giusto applicarla, ed è conveniente utilizzarla. Quindi, non vi è ragione per non metterla in cima alle priorità di un’azienda. Va fatto.” Parole semplici, dirette e straordinariamente efficaci quelle di Salvatore Rossi, Presidente del Gruppo Tim che ha aperto, in veste di “padrone di casa" virtuale, la terza e ultima sessione della BIF Academy, di scena mercoledì 30 giugno.
Il numero uno della multinazionale delle telecomunicazioni non ha alcun dubbio: un’azienda deve operare senza sosta per affermare concretamente i valori dell’integrità, dell’anticorruzione e della sostenibilità “per una convenienza generale e assoluta, in cui anche la capacità di creare valore per gli azionisti passa sempre di più da condotte virtuose in grado di attrarre investimenti e finanziamenti”.
Nel proprio speech il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, illustrando l’opera di risanamento dell’ente da lui condotto, ha puntato l’accento su un concetto troppo spesso ignorato o sottovalutato: "Non è vero che i sistemi atavicamente deficitari e malfunzionanti sono immodificabili – ha detto Galimberti, che è anche giornalista del Sole 24Ore – la differenza la fa chi, posto nei ruoli di responsabilità questa responsabilità se la prende, a costo di sacrifici personali e di una rinuncia alla popolarità”.
Sulle basi di questo pensiero convergente di Rossi e di Galimberti si è sviluppato il dibattito sul tema portante della BIF Academy di quest’anno: Integrity & Technology, con un primo intervento di Paolo Tosca, responsabile della Compliance e Governance di Tim. La sessione ha visto gli interventi di Giuseppe Del Medico, di Unioncamere, Pierluigi Sodini, anch’egli di Unioncamere, Roberto Lattanzi, del Servizio studi e documentazione dell’Autorità garante della protezione dei dati personali, Giovanni Comandé, dell’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Paolo Zanetto – founding partner dello studio Cattaneo/Zanetto.
Il numero uno della multinazionale delle telecomunicazioni non ha alcun dubbio: un’azienda deve operare senza sosta per affermare concretamente i valori dell’integrità, dell’anticorruzione e della sostenibilità “per una convenienza generale e assoluta, in cui anche la capacità di creare valore per gli azionisti passa sempre di più da condotte virtuose in grado di attrarre investimenti e finanziamenti”.
Nel proprio speech il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, illustrando l’opera di risanamento dell’ente da lui condotto, ha puntato l’accento su un concetto troppo spesso ignorato o sottovalutato: "Non è vero che i sistemi atavicamente deficitari e malfunzionanti sono immodificabili – ha detto Galimberti, che è anche giornalista del Sole 24Ore – la differenza la fa chi, posto nei ruoli di responsabilità questa responsabilità se la prende, a costo di sacrifici personali e di una rinuncia alla popolarità”.
Sulle basi di questo pensiero convergente di Rossi e di Galimberti si è sviluppato il dibattito sul tema portante della BIF Academy di quest’anno: Integrity & Technology, con un primo intervento di Paolo Tosca, responsabile della Compliance e Governance di Tim. La sessione ha visto gli interventi di Giuseppe Del Medico, di Unioncamere, Pierluigi Sodini, anch’egli di Unioncamere, Roberto Lattanzi, del Servizio studi e documentazione dell’Autorità garante della protezione dei dati personali, Giovanni Comandé, dell’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Paolo Zanetto – founding partner dello studio Cattaneo/Zanetto.