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Ventricolo sinistro
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Ventricolo sinistro
I ventricoli sono le due cavità inferiori del cuore. Si trovano nell'area subito dietro lo sterno e si appoggiano sul diaframma. La sua forma è leggermente più allungata rispetto al ventricolo destro. In pratica forma l’apice del cuore. Le sue pareti sono tra le 3 e le 6 volte più spesse rispetto a quelle del ventricolo destro
Il ventricolo sinistro è una delle quattro camere che compongono il cuore e cioè due ventricoli e due atri. Il suo ruolo è quello di ricevere il sangue carico di ossigeno dall'atrio sinistro per spingerlo attraverso una contrazione nell'aorta, passando per la valvola aortica. In questo modo il sangue raggiungerà il resto del corpo, fornendo ossigeno e nutrienti a cellule e tessuti.
Il ventricolo si rilassa durante la fase diastole, favorendo il riempimento del sangue ossigenato proveniente dall'atrio sinistro, per poi contrarsi nella fase sistolica e spingere il sangue nell'aorta con una pressione sufficiente a superare quella dell'aorta. Ecco perché si parla di pressione diastolica o minima e di pressione sistolica o massima.
I ventricoli sono le due cavità inferiori del cuore. Si trovano nell'area subito dietro lo sterno e si appoggiano sul diaframma. La sua forma è leggermente più allungata rispetto al ventricolo destro. In pratica forma l’apice del cuore. Le sue pareti sono tra le 3 e le 6 volte più spesse rispetto a quelle del ventricolo destro
Il ventricolo sinistro è una delle quattro camere che compongono il cuore e cioè due ventricoli e due atri. Il suo ruolo è quello di ricevere il sangue carico di ossigeno dall'atrio sinistro per spingerlo attraverso una contrazione nell'aorta, passando per la valvola aortica. In questo modo il sangue raggiungerà il resto del corpo, fornendo ossigeno e nutrienti a cellule e tessuti.
Il ventricolo si rilassa durante la fase diastole, favorendo il riempimento del sangue ossigenato proveniente dall'atrio sinistro, per poi contrarsi nella fase sistolica e spingere il sangue nell'aorta con una pressione sufficiente a superare quella dell'aorta. Ecco perché si parla di pressione diastolica o minima e di pressione sistolica o massima.