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I simboli sacri

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Benvenuti a lezione con sentocheposso nella playlist dedicata alla Antropologia Culturale.
In questa lezione parleremo dei simboli sacri
Alla base di ogni rappresentazione religiosa ci sono dei SIMBOLI che servono a sintetizzare il carattere, la qualità della vita, lo stile, la visione del mondo di un popolo.
Si dice spesso che la religione coincide con una visione del mondo o una cosmologia che nel caso della religione si riveste di un’aura di sacralità.
I simboli religiosi sono infatti «sacri».
SIMBOLI SACRI
Agiscono su coloro che li percepiscono come sacri mettendoli nella condizione di predisporsi a un’azione e/o suscitando un particolare stato d’animo.
Producono nell’animo un’idea rappacificante, di ordine.
Nonostante il mondo si presenti come un caotico insieme di eventi imprevedibili, dolorosi, capaci di sconvolgere, c’è la certezza di una realtà sicura, ultima, vera e immutabile.
In questo senso i simboli sacri sono ciò che consente alla religione di svolgere la sua duplice funzione: integrativa e protettiva.
Come fa un simbolo essere riconosciuto come sacro?
Un simbolo è riconoscibile come sacro se la sua «sacralità» si impone alla sensibilità e alla mente dei soggetti.
Questo avviene ad un’unica condizione: gli esseri umani per riconoscerne il carattere sacro devono essere stati «addestrati» allo scopo.
Tale addestramento si realizza attraverso i riti.
Fonte: Fabietti U. (2010), Elementi di antropologia culturale, Milano: Mondadori Università.
#antropologiaculturale #antropologia #sentocheposso
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Visita il mio blog cliccando il link nella descrizione e segui sentocheposso su Facebook, Instagram e Twitter dove ogni giorno posto contenuti sull’apprendimento, sul metodo di studio, sull’imparare ad imparare, sull’orientamento e sui rapporti scuola-famiglia.
Io sono Doriana Bertolotto, formatrice, orientatrice, esperta di processi di apprendimento e fondatrice di #sentocheposso.
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Alla base di ogni rappresentazione religiosa ci sono dei SIMBOLI che servono a sintetizzare il carattere, la qualità della vita, lo stile, la visione del mondo di un popolo.
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I simboli religiosi sono infatti «sacri».
SIMBOLI SACRI
Agiscono su coloro che li percepiscono come sacri mettendoli nella condizione di predisporsi a un’azione e/o suscitando un particolare stato d’animo.
Producono nell’animo un’idea rappacificante, di ordine.
Nonostante il mondo si presenti come un caotico insieme di eventi imprevedibili, dolorosi, capaci di sconvolgere, c’è la certezza di una realtà sicura, ultima, vera e immutabile.
In questo senso i simboli sacri sono ciò che consente alla religione di svolgere la sua duplice funzione: integrativa e protettiva.
Come fa un simbolo essere riconosciuto come sacro?
Un simbolo è riconoscibile come sacro se la sua «sacralità» si impone alla sensibilità e alla mente dei soggetti.
Questo avviene ad un’unica condizione: gli esseri umani per riconoscerne il carattere sacro devono essere stati «addestrati» allo scopo.
Tale addestramento si realizza attraverso i riti.
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