'U ciucciu (La canzone del ciuccio) - Otello Profazio

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Questo é il primo disco inciso da Otello Profazio nel lontano 1953 ed é quindi un vero reperto archeologico!
"'U ciucciu" é sicuramente una delle canzoni piú famose di mio padre ed il 78 giri che la conteneva aveva sul retro "'U figghiu du mastru Pettinaru", altro brano molto noto agli amanti del genere.
L'arrangiamento alla fisarmonica é di Vincenzo Profazio, fratello di Otello.

La carriera di mio padre ebbe inizio con questa canzone che il 15 Febbraio 1952 fu presentata quasi per gioco al teatro comunlale di Reggio Calabria nel corso della trasmissione radiofonica itinerante "il microfono é vostro", condotta da Nunzio Filogamo.
L'impatto sul pubblico fu immediato e sorprendente e mio padre approdó magicamente alla finale de "Il microfono é vostro" che si tenne a Napoli, alla "Fiera d'oltre mare" l'11 Luglio 1952, sempre condotta da Nunzio Filogamo.
"'U ciucciu" si piazzó al secondo posto e mio padre (inizialmente incredulo e frastornato) fu subito scritturato dalla FONIT CETRA.
La sua carriera di ricercatore di canti popolari e cantante é durata complessivamente piú di 70 anni!

Da notare che questa canzone fu in seguito riproposta con diversi arrangiamenti e con un diverso titolo, "La canzone del ciuccio", negli LP CALABRIA (1963) e SOLLAZZEVOLE (1972).

"'U ciucciu" é sicuramente una delle canzoni che vanta il maggior numero di versioni regionali, varianti, nonché imitazioni e parodie. Memorabile é la parodia del attore comico e cantante americano Danny Kaye che la trasformó in "Ciu Ciu Bella" (1957), storia di un solitario uomo di campagna innamorato di un asino(a) di nome Ciu Ciu...

TESTO

Ciangitilu, ciangitilu,
ch'é mortu 'u ciucciu miu,
'ccussí ha volutu Diu,
e chi cci avimu a fa'?

[ritornello]
'U ragghiu chi faciva
pariva 'nu tenori:
ciucciu bellu di stu' cori,
comu ti pozzu ama?
Quando regghiava faciva
"Ih Ah, Ih Ah, Ih, Ah",
ciucciu bellu di stu' cori
comu ti pozzu ama!

Avía 'nu sceccareddu,
ch'era 'na cosa fina,
si la facia ragghiandu
d'a sira a la matina

Quandu m'é morta móglima
non nd'eppi dispiaciri:
senza suspiri e lácrimi
la jéttu a sutterra'.
Mo' chi m'é mortu 'u ciucciu
ciangiu ccu' gran duluri:
ciucciu bellu di 'stu cori,
comu ti pozzu ama'!

'Nu jornu jímmu a spassu,
cci misi 'a brigghia d'oru,
e, ammenzu a 'ddhi signori,
si misi poi a ragghia'.

TRADUZIONE
Piangetelo, piangetelo,
che é morto il mio asino,
cosí ha voluto Dio,
che ci possiamo fare?

[ritornello]
Dal raglio che faceva
pareva un tenore
asino bello del mio cuore
come ti posso amare!
Quando regliava faceva:
"Ih Ah, Ih Ah, Ih Ah".
Asino bello del mio cuore
come ti posso amare!

Avevo un somarello
che era una meraviglia
ragliava tutto il giorno
dalla sera alla mattina

Quando é morta mia moglie
non ebbi alcun dispiacere:
senza sospiri e lacrime
andai a sotterrarla.
Ora che mi é morto l'asino
piango con gran dolore.
Asino bello del mio cuore,
come ti posso amare!

Un giorno andammo a spasso,
gli misi la briglia d'oro
e, in mezzo a quei signori,
si mise a ragliare.
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Комментарии
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Non so' xche' ma questa canzone ogni volta che l' ascolto mi fa ridere, nonostante racconta del dramma del contadino x la morte del ciuccio, forse sara' xche' una volta in occasione di una festa privata mi hanno coinvolta a ballare sulle note di questa canzone, dalla prima nota all'ultima stavo scoppiando dalle risate😂😂😂 che ricordo bellissimo. Le canzoni di Profazio non ti lasciano indifferente😊

GiovannaRosaci
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L'ha proposto svariate volte ma questa è stata la sua prima versione, con la quale ha anche inaugurato la sua discografia, e quindi va considerata a tutti gli effetti come una chicca preziosa che ha tutte le carte in regola per affascinare gli estimatori di Profazio.
Per il timbro di voce che Profazio aveva in quel periodo, io rimango affezionato a quella di sollazzevole. Comunque bisogna dire che sono tutte quante valide, compresa quella storica che ho conosciuto grazie alla sua ultima pubblicazione.

Ad eccezione di quella più antica, tutte le altre sorrette esclusivamente dalla voce di Profazio e dal suono peculiare della sua chitarra classica, un connubio vincente che ha sempre avuto il merito di appassionarmi per l'atmosfera genuina e caratteristica che sapeva creare.
Questo era un brano nei cui confronti Profazio doveva nutrire profonda ammirazione, visto che l'ha sempre preso in considerazione nei suoi concerti a cui ho avuto il piacere di poter assistere dal vivo.
Rammento che era bravo nel saperlo fare pregustare dato che prima di cantarlo non si asteneva mai dal presentarlo, con delle analisi senz'altro valide e capaci perciò di creare maggiore interesse attorno al brano.
Ma cmq con tutti si comportava allo stesso modo perché non li tirava mai fuori a casaccio ma seguendo sempre un certo filo logico.
E quella è stata un'altra cosa di lui che io ho sempre amato molto.
Ma a proposito della versione di ''u ciucciu'' da me prediletta, vorrei fare presente che venne riproposta in una musicassetta che si chiamava ''mannaja all'ingegneri'' e che io ricordo con piacere perché mi diede la possibilità di poter conoscere un brano molto interessante per il fatto che attraverso l'ironia riusciva a dire delle cose serie.
Il suo titolo è ''belli missili'' e visto che ci siamo mi farebbe piacere sapere da lei se l'incise per la prima volta proprio in occasione di quel suo lavoro discografico.
Mi sono dilungato abbastanza ma prima di chiudere ci tengo ancora una volta a ringraziarla perché ci sta facendo scoprire tante rarità importanti di Profazio, rappresentate dalle sue incisioni dimenticate che acquisiscono più valore grazie ad i suoi scritti mai banali.

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