Leggere per non perdere la capacità di conoscere I Maryanne Wolf

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«Leggere ogni mattina, insieme alla consueta tazza di caffè, di tè o al cappuccino, un libro di letteratura, di poesia, di filosofia». Un’abitudine quotidiana fondamentale per arginare l’«impatto» della tecnologia sul processo cognitivo e «preservare la conoscenza» umana. È il suggerimento, semplice ma prezioso di Maryanne Wolf, docente della University of California di Los Angeles (UCLA), membro della Pontificia Accademia e attenta studiosa della lettura, contro il «sovraccarico di informazioni» che sta cambiando la nostra stessa «capacità di leggere». Con la drastica conseguenza di compromettere l’empatia, la comprensione, l’analisi critica. Il costo, insomma, che noi tutti stiamo pagando alla digitalizzazione in cambio di altri benefici ricevuti nel campo della ricerca scientifica, della conoscenza, della sanità. Una riflessione da tempo al centro delle sue attività di ricerca come testimoniano i due bestseller pubblicati dalla casa editrice Vita e Pensiero: “Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge” (2009) e “Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale” (2018).
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