La battaglia di Creta, 1941 - LIVE 62

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La battaglia per la conquista di Creta nel Maggio 1941 (Operazione Merkur), uno snodo fondamentale della seconda guerra mondiale in Mediterraneo.

Approfondiremo la questione con il Professor Piero Cimbolli Spagnesi e con il Professor Alessandro Vagnini.

CAPITOLI
2:48 Il contesto e le campagne nei Balcani
17:40 Il piano tedesco e i Fallschirmjäger
43:24 Le forze navali
1:05:35 Le forze alleate a creta e i lanci tedeschi
1:14:46 I rinforzi via mare e le torpediniere italiane
1:28:44 Le perdite della Royal Navy
1:41:19 Il culmine della battaglia e lo sbarco Italiano
2:10:53 Conclusioni

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#storiamilitare #battaglia #secondaguerramondiale
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IMA_Storia_Navale
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Questo canale non delude mai, complimenti a Giulio e ai suoi ospiti

stonewall
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Il miglior approfondimento sull operazione merkur che ho trovato sul tubo, complimenti veramente 😊

Saintjavelin
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Vi seguo da alcuni mesi, grazie alla segnalazione di un amico, e devo dire che tutto il materiale da voi pubblicato è di notevole qualità. Però questa live è di livello particolarmente elevato, per profondità, completezza e professionalità. Complimenti vivissimi!

noneofyourbusiness
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Altissimo livello come sempre.
Praticamente della conquista di Creta non sapevo quasi nulla prima di ascoltare questa live.
Interessante l'osservazione sulla mancanza di piani al momento dell'entrata in guerra.
Ricordo di aver letto che l'ammiraglio Bergamini disse: "Che senso ha entrare in guerra nel miglior momento possibile e non fare nulla"
In effetti le direttive comunicate alle Forze Armate erano un foglietto scarno in cui si indicava sostanzialmente di rimanere sulla difensiva.
Invece, se si voleva avere una possibilità, si sarebbe dovuto colpire duro da subito, secondo i prncipi strategici della concentrazione delle forze
e della massima potenza.
In realtà due piani furono presentati, ma ovviamente scartati da Badoglio la cui unica direttiva era: "Chiudere la porta di casa":
la Porta Burgunda di Graziani allora CSM del Regio Esercito e l'Oceanico del duca d'Aosta allora vicerè dell'AOI.
Il progetto di Graziani dell'aprile 1940 prevedeva che, per il momento in cui i tedeschi avessero investito la Francia, l’esercito italiano, forte da 10 a 15 divisioni,
fornite di armi e di mezzi moderni da parte dei tedeschi, si sarebbe radunato alla Porta Burgunda per irrompere nella Valle del Rodano
ed aggirare così tutto l’esercito francese, schierato nelle Alpi Occidentali ed ammontante a circa 25 divisioni.
Il progetto era dirompente ed, in pratica, ricalcava quello in vigore al tempo della Triplice Alleanza.
Il progetto del duca d'Aosta aveva come perno l'AOI e l'ASI e prevedeva un corpo d'armata di 60.000 uomini nazionali e coloniali completamente motorizzato che avrebbe dovuto muovere
verso Porto Said sottraendo agli inglesi il loro più importante scalo sul Mar Rosso, impadronendosi prima di Cassala e poi
dell'importante nodo ferroviario di Atbara che avrebbe isolato il Sudan dall'Egitto.
Si sarebbe poi dovuto bloccare con cannoni navali in caverna lo stretto di Bab El Mandeb e occupare Aden in modo da rendere inutile il canale di Suez e favorire le truppe in Nord Africa
per l'offensiva verso l'Egitto che con le forze del duca provenienti da sud avrebbe stretto in una tenaglia gli inglesi costringendoli a dividere le forze.
Previsto anche un attacco di sorpresa con aerosiluranti su Alessandria alla flotta britannica al momento dell'entrata in guerra e
l'autoaffondamento di mercantili carichi di cemento all'imbocco del canale di Suez.
Avanzata in Kenia per occupare l'altipiano e arroccarsi come fecero i tedeschi nella Grande Guerra.
Il duca inoltre chiedeva di trasferire vecchie navi obsolete per il Mediterraneo, come l'incrociatore San Giorgio, nel Mar Rosso per attaccare i convogli inglesi.
Piano molto ambizioso che ovviamente rifiutato da Badoglio fin da prima del Patto d'Acciaio, fu approvato da Mussolini dopo che Amedeo d'Aosta si recò a parlare
personalmente con il Capo del Governo a Palazzo Venezia.
Tuttavia ormai si era ad aprile 1940 e gli inglesi avevano già bloccato le vie d'accesso per far affluire tutti i materiali richiesti da Amedeo
che fu quindi costretto a combattere con pochi mezzi e tanti uomini poco armati. Nonostante questo riuscì a far miracoli.
Altra osservazione interessante è stata quella su cosa sarebbe successo se assieme alla Germania non si fossa dichiarata guerra agli Stati Uniti.
Sicuramente gli Stati Uniti non ce l'avrebbero dichiarata né a noi né alla Germania nel breve medio periodo e si sarebbero concentrati solo sul Giappone.
Roosevelt l'ultima cosa che voleva era di inimicarsi le grandi comunità italiane e tedesche d'America che l'avevano appoggiato nelle elezioni del 1940.
Questo avrebbe significato che non ci sarebbe stata Torch, che nella battaglia dell'Atlantico i britannici non avrebbero avuto il supporto della flotta americana nella scorta ai convogli,
che sul fronte egiziano gli stessi non avrebbero avuto quell'enorme messe di aiuti che gli permise di avere un vantaggio enorme ad El Alamein. Ovviamente nessun aiuto ai sovietici con i convogli artici.
Situazione immaginata nell'interessante romanzo ucronico "Asse pigliatutto" dello storico militare Lucio Ceva in cui un geniale generale italiano l'immaginario Doriani
alias del vero Pariani, convince in extremis Mussolini e Hitler a non dichiarare guerra agli USA, il che porta alla fine gli italo-tedeschi comandati da Rommel a vincere ad El Alamein, sfondare in Egitto e arrivare fino in Siria a Mosul.
Noi invece occupiamo la Palestina e puntiamo su Bassora per prendere i pozzi petroliferi iracheni.
Alla fine la guerra finisce con la vittoria, ironicamente l'8 settembre 1943.

comstraker
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Live di livello altissimo, migliore canale sulla storia militare in Italia. Ospiti di alto rilievo ogni volta che mostra un'accademia che sa trattare le cose militari.

Condivido le opinioni dei relatori sul pregiudizio inglese nei giudizi nei nostri confronti. Si tratta, a mio parere, di un pregiudizio di ordine etnico, precedente alle linee di propaganda della WWII: come popolo non sopportano il confronto con dei "latini", tutto qui; ecco perché è ancora più prezioso il contributo italiano storico, perché permette di avere una visione globale non viziata degli eventi

manuelfantoni
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bellissima live su creta sapevo quasi poco e niente su le operazione di sbarco italiane molto interessante.
sulle operazioni di sbarco e un argomento molto particolare sulle operazioni anfibie spero che farai un approfondimento e complimenti per questi lavori

ClaudioReversi-wcnh
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Sono commosso. Complimenti per il vostro prezioso contributo divulgativo

heghemon
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Preziosissimo contributo divulgativo, come sempre su questo canale. Cosciente o no, stai facendo un lavoro di ricerca importantissimo per la collettività italiana, sebbene, come per tradizione nostrana, la collettività italiana della storia se ne sbatta alla grande.
Mi domando se quando avrai sottotitolato in lingua inglese tutte le puntate (se ci ho capito bene lo stai facendo già) non avrai più fortuna con il canale, appunto, in inglese. Saluti!

giuseppeboemi
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Un'altra live interessantissima, sempre al top Giulio!!ciao

edi
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Eccellente live, come sempre, mi permetto solo una piccola correzione a quanto detto dal professore Cimbolli su Creta e la Repubblica di Venezia. La Serenissima perde Creta nel 1669, sul campo di battaglia, e nel 1671 con il trattato di pace. Ben prima dell'epoca napoleonica. Infine Creta per i Veneziani aveva si una grande importanza per i porti, anche se in realtà dopo la caduta di Cipro diventa un fattore secondario, ma soprattutto per la leva militare navale. Ma in effetti sto andando un po fuori tema rispetto alla live, ma questo è un po il mio campo di azione :-)

milanoarte
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Buongiorno Dottore, ringraziandola dell’impegno che ci mette nell’approfondimento di eventi importanti della nostra storia, le chiedo se ha mai pensato di aprire un canale, ad esempio Telegram per permettere la discussione aperta dei suoi ascoltatori. Grazie ancora e tanti complimenti a lei e ai suoi preparatissimi ospiti.

leom
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Divulgazione storica di alto livello come al solito. Vi chiedo perché anche Cipro non fu occupata dai nostri?

fabioderose
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Ottimo lavoro, occorrerebbe completarlo con il quadro operativo.
A circa 1h 32m c’è il riepilogo delle navi affondate e danneggiate, sarebbe interessante un video sulle circostanze.

vsmaldino
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Ho studiato architettura alla sapienza qualche anno fà, mi sembra incredibile vedere il prof Spagnesi in questo canale 😊

MirkoNavarra
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Vista in differita - finalmente la conquista di Creta, e senza che appaia soltanto un fatto d'arme tedesco in cui gli Italiani vengono citati per buttagli un po' di fango immeritato. Grazie!

finitehobbies
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Churchill dedicò due capitoli di fila alla Battaglie di Creta nel proprio La seconda guerra mondiale. Un onore che non attribuì a El Alamein. Creta era la 'sua' battaglia, diretta da Londra annullando anche gli ordini di Cunningham (Glengyle e altro), cosa di cui quell'ammiraglio si lamentò. dopo la guerra e a bocce ferme, nel proprio A sailor's odissey. L'idea di Churchill che gioca coi modellini waterline sul tavolo di cristallo è, in effetti, divertente. Ma lo è ancora di più quella degli Ju 52 che volano dalla Grecia molto oltre la propria autonomia per lanciare meno di 10.000 uomini sulla Siria, l'Irak e l'Iran. Appiedati, i para' avrebbero dovuto chiedere un passaggio con l'autostop per combattere gli inglesi, i quali avevano già invaso con un corpo d'armata l'Iraq. Naturalmente niente artiglieria o carri armati, a differenza dei britannici. E come avrebbero rifornito i disgraziati Fallschirmjaeger? Ma con gli aerei, of course. Dalla Grecia a, poniamo, la Siria (se i francesi fossero stati d'accordo, ma non lo erano. Vichy era neutrale e fu invasa a giugno DOPO la fine a Creta). Quanto avrebbero trasportato gli Ju 52 su quelle distanze? Poche tonnellate. E in Iran? Pochi chili.
Se Mussolini avesse scritto, dopo aver vinto la guerra, che la perdita dell'AOI era stata un successo perché gli inglesi. altrimenti, sarebbero penetrati in Piemonte, occupando la Fiat, dopo essere passati dslla Svizzera, non sarebbe stato diverso. L'importante è vincere il conflitto di turno da un'isola inconquistabile e con potenti alleati. In questo modo le sconfitte diventano ritirate strategiche e, con un po' di letteratura, si rimedia al passato.

Varthema
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ottima live, ho scoperto cose che non conoscevo, purtroppo semprein differita . dove trovo il link dell'articolo citato ?

paolonassano
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La capacita' dell'industria di guerra italiana alla vigilia del conflitto era quella che era, il punto sarebbe chiedersi perche' nella prima guerra mondiale la produzione di armi e equipaggiamenti crebbe incessantemente di anno in anno durante il conflitto e la spesa militare sfioro' addirittura il 38% del PIL e invece nella seconda questo non accadde . Forse, in quello che oggi chiamiamo Stato profondo non c'era in realta' convinzione per questa guerra fatta contro quei nemici? Chissa, e quanto cio' ha inciso? Sarebbe interassante una puntata su questo aspetto.

italosvevo-vi
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Puntate interessanti come sempre.
Ma vorrei chiedere se in futuro potreste approfondire un paio di temi toccati, la questione dei vari "reparti NP" della marina prima e dopo l'armistizio in cui metterei anche le attivita del San Marco, e l'intelligence e le sue strutture nonche le azioni di sabottaggio.
Sono temi che ancora oggi hanno bisogno di una pulita da quella che io chiamo "cronaca anglosassone" di cui ancora oggi soffrono, di cui soffriamo anche per i fatti oggi a dire il vero.
Credo che voi siate 1 dei pochissimi canali in grado di farlo con cognizione di causa.

AndreaZanoni-tg
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