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Vite. Gestione in verde di viti al primo anno (potatura verde).
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La potatura verde della vite nel corso del primo anno di vegetazione si differenzia in funzione delle caratteristiche pedoclimatiche dell’ambiente di coltivazione e della vigoria espressa dalle piante.
Negli ambienti caratterizzati da terreni scarsamente fertili e aridi, come ad esempio quelli di molti aree collinari italiane, si tende a lasciare tutti i germogli legandoli a fascio attorno al tutore, in modo che non vengano danneggiati durante il transito all’interno del vigneto col trattore e le attrezzature. In questo modo si favorisce l’attività fotosintetica e l’accumulo di sostanze di riserva a livello dell’apparato radicale, che saranno utili alla vite nel corso della ripresa vegetativa dell’anno successivo. In questo caso al termine dell’annata, nel corso del periodo invernale-primaverile, tramite la potatura secca viene lasciato per ciascuna vite un solo sperone di due gemme, che origineranno nell’annata successiva i germogli a partire dai quali verrà costruita la struttura definitiva della vite.
Qualora si abbia a che fare con terreni fertili e con viti caratterizzate da un elevato grado di vigoria, si mira ad ottenere al termine del primo anno di vegetazione il tronco, se non addirittura anche il cordone permanente, nel caso in cui sia previsto dal sistema di allevamento della vite prescelto.
Per ottenere questo risultato si seleziona il germoglio migliore, legandolo al tutore, mentre i concorrenti vengono cimati in modo tale che quello prescelto possa agevolmente prendere il sopravvento.
Nel caso in cui il livello di vigoria espresso dalle viti sia particolarmente elevato, anziché un germoglio è possibile selezionarne due, che vengono ovviamente legati al tutore. Ad ogni passaggio di legatura successivo si provvede a cimare nuovamente i germogli concorrenti, dai quali nel frattempo si sarà originata una femminella.
È importante chiarire che l’ottenimento del cordone permanente già al termine del primo anno di vegetazione è auspicabile in quanto presenta internodi ravvicinati; ovviamente questa soluzione impone un pesante diradamento nel corso della stagione vegetativa successiva al fine di evitare pesanti stress per la vite grado di ripercuotersi negativamente sulla sua longevità e sulla sua produttività.
Riccardo Castaldi
Negli ambienti caratterizzati da terreni scarsamente fertili e aridi, come ad esempio quelli di molti aree collinari italiane, si tende a lasciare tutti i germogli legandoli a fascio attorno al tutore, in modo che non vengano danneggiati durante il transito all’interno del vigneto col trattore e le attrezzature. In questo modo si favorisce l’attività fotosintetica e l’accumulo di sostanze di riserva a livello dell’apparato radicale, che saranno utili alla vite nel corso della ripresa vegetativa dell’anno successivo. In questo caso al termine dell’annata, nel corso del periodo invernale-primaverile, tramite la potatura secca viene lasciato per ciascuna vite un solo sperone di due gemme, che origineranno nell’annata successiva i germogli a partire dai quali verrà costruita la struttura definitiva della vite.
Qualora si abbia a che fare con terreni fertili e con viti caratterizzate da un elevato grado di vigoria, si mira ad ottenere al termine del primo anno di vegetazione il tronco, se non addirittura anche il cordone permanente, nel caso in cui sia previsto dal sistema di allevamento della vite prescelto.
Per ottenere questo risultato si seleziona il germoglio migliore, legandolo al tutore, mentre i concorrenti vengono cimati in modo tale che quello prescelto possa agevolmente prendere il sopravvento.
Nel caso in cui il livello di vigoria espresso dalle viti sia particolarmente elevato, anziché un germoglio è possibile selezionarne due, che vengono ovviamente legati al tutore. Ad ogni passaggio di legatura successivo si provvede a cimare nuovamente i germogli concorrenti, dai quali nel frattempo si sarà originata una femminella.
È importante chiarire che l’ottenimento del cordone permanente già al termine del primo anno di vegetazione è auspicabile in quanto presenta internodi ravvicinati; ovviamente questa soluzione impone un pesante diradamento nel corso della stagione vegetativa successiva al fine di evitare pesanti stress per la vite grado di ripercuotersi negativamente sulla sua longevità e sulla sua produttività.
Riccardo Castaldi
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