Il Maestro e l'Allievo: la Pedagogia di Seneca - #SenecaWeek 5

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Seneca fu indubbiamente maestro di molti, ma lo fu in un modo illuminato poiché sapeva che l'unica pedagogia possibile si ottiene attraverso la fiducia. Il suo insegnamento era quello dell'esperienza e del dialogo, non della campana di vetro e della linearità. Dovremmo imparare tutti dal suo esempio, facendolo diventare maestro dei nostri maestri.
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Quoto la settimana di approfondimento su un filosofo o un letterato, questa è stata molto interessante.

ludovicobau
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Complimenti Rick per questa Seneca week, un pensatore straordinario, mai banale, anzi profondamente attuale.

luciascapin
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Ascolto Daily Cogito con molto piacere tutte le mattine, ma non ero ancora stata così entusiasta come questa settimana! La puntata di oggi poi è stata spaziale, complimenti!
Sono assolutamente favorevole alle settimane tematiche, non vedo l'ora ce ne siano altre!

ArteInTechnicolor
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Sono finalmente riuscito a recuperare la Seneca week e devo dire che questo ultimo episodio è un gioiello. Grazie Rick!

MatteoPaliotto
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Ne voglio altre cento di queste settimane! Sono state splendide mattinate. Proposte che si possono sviscerare in più giorni: Giordano Bruno, Thoreau, Dylan Dog, Calvino, Jung, Pinocchio, Leopardi

AliaMasotti
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Assolutamente d'accordo con la proposta del letterato/filosofo week! Sono state puntate interessantissime e ne voglio ancora! Come filosofo propongo Platone mentre in letteratura direi Dostoevskij, le sue opere scavano nell'animo più profondo.

elisabettalenoci
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Grazie dell'aver toccato questo argomento che a me interessa molto. Infatti molto spesso la pedagogia attuale cade nel tranello dell'insegnamento lineare. Per fortuna molti pedagogisti che vanno dal periodo illuminista in poi hanno cambiato questa tendenza (prendi ad esempio Rousseau, Condorcet) e poi la tendenza ad una pedagogia costruttivista che si allinea molto al pensiero di Seneca nel non dare un insegnamento giusto o sbagliato da seguire e mettere al centro del processo formativo dove il soggetto apprende con le sue personalissime architetture conoscitive che sfuggono alla logica basata sulla centralità dell’insegnante logica secondo la quale in educazione, specialmente, non esistono idee giuste o sbagliate né vi è un prototipo di stile di apprendimento al quale tutti si devono adeguare, ma sono da accettare gli stili personali di ciascuno, (i cosiddetti consigli che Seneca da ai suoi allievi) purchè si giunga ad una conoscenza come interpretazione significativa della realtà condivisa ed accettata da tutti

santoconte
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Ciao Rick! Assolutamente a favore della filosofo/letterato week, ti seguo da questa settimana ed è stato fantastico intraprendere questo percorso di "approfondimento" :)

vittoriostudiale
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Grande Rick, sarebbe interessante una 'filosofo week'. Non me ne perderei una

Diegox
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Ho apprezzato molto il daily cogito settimanale e mi piacerebbe ce ne fossero altri su altri autori. Mi ha sorpreso l'attualità di Seneca, quando lo trattammo alle superiori non ne capii la bellezza

antoniomele
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Grazie Rick, è stato breve ma intenso.
*si accende una sigaretta*

Bherf
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Si. Fare una settimana monotematica è stata una ottima idea

DrDifi
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Ottima idea la settimana dedicata interamente a un filosofo o ad un letterato. Grazie!!

lauradellerba
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Assolutamente sì, la filosofo/letterato week è sicuramente un'ottima idea per il futuro. Questa è stata interessantissima e in futuro mi leggerò di sicuro qualcosa di Seneca. L'unico episodio che mi ha lasciato un po' perplesso è stato quello sui doni della morte. Non so, Seneca mi sembra non sia riuscito a darmi delle motivazioni convincenti per vivere la morte (e quindi la vita) in maniera più serena. Forse perché liquida in maniera un po' affrettata la questione della perdita delle persone a noi care... sicuramente quello sarà un episodio che mi riascolterò per capirci meglio. In ogni caso, complimenti come al solito per daily cogito, ormai per me è diventato una necessità mattutina ahaha!

VazokOnTube
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molto interessante questo formato settimanale. Sarebbe carina una settimana su Foucault o su Fusaro






no dai scherzavo su quest ultimo;)

thelesson
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Che cosa cosa vuol dire essere Maestro e cosa vuol dire essere allievo?

Un Maestro, essendo una persona che ha maggiori nozioni, maggiore capacità di fare, maggiori capacità di adattamento, maggiore saggezza, ha il compito morale e/o lavorativo di insegnare tutto questo ad un allievo, che se ne servirà per sopravvivere procurandosi beni materiali, e se ne servirà nella vita per raggiungere la saggezza e quindi la felicità.

L’allievo è una persona che ha minori nozioni, minore capacità di fare, minore capacità di adattamento, minore saggezza, minore felicità ed è desideroso/obbligato ad apprendere nozioni e saggezza per poter sopravvivere procurandosi beni materiali e capire come essere saggio e felice.

Nel passato esistevano delle figure di Maestri che cercarono di occuparsi di tutto questo spettro educativo. Oggi la scuola si occupa soprattutto di nozioni che dovrebbero servire a procuraci beni materiali per sopravvivere (secondo alcune critiche tralasciando il saper fare, cioè l’aspetto pratico dell’insegnamento, secondo altri critici tralasciando tutta la parte che riguarda la capacità critica, il raggiungimento della saggezza e della felicità). Le nozioni che servono all’uomo per raggiungere la felicità oggi derivano principalmente dalle esperienze di vita in società e nella famiglia. Gli allievi sono sempre di più persone che sono obbligate ad apprendere più che desiderose di farlo.

Perchè non esistono più questi tipi di Maestri e questi tipi di allievi?
Perchè viviamo in una società completamente diversa dove le competenze lavorative e specialistiche sono diventate importantissime per la sopravvivenza. L’indagine sulla felicità umana è limitata da una società materialistica ma anche da un certo relativismo che deriva da moltissimi modelli educativi, morali, etici, che non sono stati capaci di soddisfare pienamente le persone. Il disinteresse per la felicità umana ha come conseguenza il disinteresse per l’apprendimento, visto nella direzione della saggezza, ma che coinvolge tutti gli aspetti.

Ci sono due modelli educativi fondamentali:

1)In una società che ha/pensa di avere uno sviluppo lineare del progresso (il futuro sarà più progredito del presente) o una società in cui nozioni e valori non sono relativi, o una società convinta che tutto quello che si doveva apprendere è stato appreso, diventa importante l’insegnamento del Maestro perché, o ci permette di capire il cammino del progresso, o ci insegna tutto quello che è possibile sapere. L’Allievo che diventa un modello/ copia del Maestro avrebbe tutti gli strumenti che gli servono per vivere in quella società.
2)In una società che ha/pensa di aver uno sviluppo del progresso non lineare (il progresso avviene attraverso avanzamenti e arretramenti, balzi, salti, camminate lente, corse), o una società in cui è presente un relativismo di valori e nozioni, la capacità dell’allievo dovrebbe essere quella di adattarsi alle situazioni e le nozioni e le saggezze possedute dai Maestri possono non essere completamente valide per l’allievo. Il Maestro in questo caso deve insegnare la capacità di adattamento e di critica, se l’allievo diventa modello/copia del Maestro non avrebbe tutti gli strumenti per vivere nella sua società.

Ci sono quindi due modelli fondamentali sui metodi di insegnamento:
1) Le cose si imparano perchè vengono insegnate dal Maestro.
2) Non basta insegnare le cose, perché ci sia un vero apprendimento la scintilla deve nascere all’interno della coscienza dell’allievo. Il Maestro ha il compito di creare le condizioni per fare accendere quella scintilla, l’allievo ha il compito di farla diventare un fuoco. Solo così si ha un’acquisizione del senso critico e della vera conoscenza.

Nel primo caso l’allievo ha maggiore inferiorità rispetto al Maestro e sarà più indirizzato secondo le prospettive di chi insegna; nel secondo caso l’allievo ha minore inferiorità rispetto il Maestro e sarà più guidato verso una predisposizione e un’ autonomia di scelta.

Altro dibattito importante è il ruolo dell’errore e del fallimento nell’educazione

1)L’allievo deve apprendere tutte le nozioni e la saggezza possibile per evitare di incorrere in errori, fallimenti, infelicità, nella sua vita successiva. L’allievo non deve incontrare problematiche e insuccessi nel suo percorso di apprendimento perché è ancora impreparato ad affrontarli.
2)L’allievo non può apprendere tutte le nozioni e la saggezza per evitare errori, fallimenti, infelicità, nella sua vita successiva. Problematiche e insuccessi fanno parte del percorso di apprendimento.


Il modello educativo che preferiremmo avere è quello che è elencato nei punti 2 ed è quello portato avanti da Seneca. Ovviamente la società contemporanea è cambiata, sicuramente c’è stato un progresso scientifico a cui non è seguito sempre un progresso culturale e morale. Il problema è che viviamo in una società in cui il progresso non è lineare e adottiamo un modello educativo valido per una società in cui il progresso è lineare, questo accade perché pensiamo che lo sia. Per non cadere in un relativismo dobbiamo tenere fermi alcuni concetti e valori che devono essere validi per quel momento storico.
Un Maestro nella sua saggezza ha l’ingrato e difficile compito di trovare un equilibrio non equilibrato tra i due modelli fondamentali.

lhutor
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sì rick, vorrei tanto una nietzsche o hegel week, grazie

angelo
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Quali opere consigli di leggere di Seneca?

giuseppegarrubba
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Credo che l'argomento di oggi sia un bel compendio al video del canale Difesa Personale a cui sei stato ospite (o vice versa, che quel video sia di complemento all'argomento di oggi, come preferisci). D'altronde, cosa c'è di più stoico di un tizio che ti insegna a prendere mazzate? 😆

andreataddeo