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I Divi della Canzone Comica - Nino Taranto
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Scheda biografica di 16 pagine dedicate all'artista più completo della storia della canzone napoletana. Dai suoi esordi nella sceneggiata alle prime compagnie di rivista fino ad approdare a Pirandello e al teatro di Viviani.
Nino Taranto (vero nome Antonio) nasce a Napoli il 28 agosto 1907 e muore il 23 febbraio 1986. Attore, cantante, presentatore, commediografo, direttore di compagnia. La sua carriera abbraccia la musica, il teatro, il cinema, la televisione e la radio. Nino Taranto è stato, senza dubbio, il comico della musica partenopea più famoso in Italia dall’avvento dell’industria discografica. Per oltre quarant’anni ha inciso una miriade di dischi, oggi molto collezionati, che hanno raggiunto, in moltissime occasioni, il primo posto nella hit parade. Ma è stato anche uno degli attori più premiati nel cinema e nel teatro. In questa sede viene focalizzata soprattutto la sua carriera canora. Inizia la sua lunga carriera nel 1915 quando, per esigenze economiche (il papà parte per soldato) si cimenta in alcuni duetti comici con la madre Maria Salomone. Nel 1919, con il ruolo di melodista, trova la prima affermazione al teatro Centrale per l’esecuzione della canzone di E.A.Mario E l’edera sei tu, un motivo patetico, molto lontano dal suo genere musicale. In seguito, è scritturato dalla Compagnia dei Piccoli diretta da Mimì Maggio che recita al teatro Partenope. Nel 1921, riceve molti applausi all’audizione di Piedigrotta Mondana per l’interpretazione della divertente Non v’ammogliate, macchietta di Arturo Trusiano e Alfredo Napolitano. In seguito a questo successo, decide di cambiare genere musicale, incamminandosi verso la canzone comica. Nel 1922, prende parte alla Compagnia d’Arte Musicale diretta da Giuseppe Ascoli, andando in scena con lo spettacolo Tiempe ‘e ‘na vota, firmato dallo stesso Ascoli. Nel frattempo, continua a esibirsi come cantante, prendendo parte al Gran Varietà del teatro Trianon nella serata d’onore dedicata a Maria Montebruno. Per l’occasione, con il nomignolo di Piccolo Nino, riceve la prima copertina sullo spartito musicale della macchietta Brinneso alla miseria, una parodia da lui interpretata, scritta da Franco Coraggio e tratta dalla popolare canzone-sceneggiata di Libero Bovio e Nicola Valente Brinneso. Nel 1923, partecipa all’audizione di Piedigrotta Panzetta che si tiene al teatro Umberto con Molino, Itadda Ailema, Leo Brandi, Cleo Miranda e altri. Per l'occasione, interpreta le canzoni Donna e mezzi di trasporto di Amore Giovannetti, Grand Hotel di Pasquale Ripoli, Il bel Fifino di Mario Carelli, Strofette agro-dolci di Francesco Cuonzo, Verbi irregolari di Enzo Sanniti. Tutte le musiche delle canzoni sono firmate da Giulio Del Vecchio. Nel 1924, indossa, per la prima volta, la maschera di Pulcinella, andando in scena alla sala Gervaso con la commedia di Giacomo Marulli Il pittore e il morto vivo. Poi, nello stesso anno, debutta nel mondo della celluloide, girando il film diretto da Eugenio Perego Vedi Napule e po’ muori con Leda Gys.
P.S. I dati biografici sono tratti da: I Divi della Canzone Comica di Antonio Sciotti editore Arturo Bascetta
Nino Taranto (vero nome Antonio) nasce a Napoli il 28 agosto 1907 e muore il 23 febbraio 1986. Attore, cantante, presentatore, commediografo, direttore di compagnia. La sua carriera abbraccia la musica, il teatro, il cinema, la televisione e la radio. Nino Taranto è stato, senza dubbio, il comico della musica partenopea più famoso in Italia dall’avvento dell’industria discografica. Per oltre quarant’anni ha inciso una miriade di dischi, oggi molto collezionati, che hanno raggiunto, in moltissime occasioni, il primo posto nella hit parade. Ma è stato anche uno degli attori più premiati nel cinema e nel teatro. In questa sede viene focalizzata soprattutto la sua carriera canora. Inizia la sua lunga carriera nel 1915 quando, per esigenze economiche (il papà parte per soldato) si cimenta in alcuni duetti comici con la madre Maria Salomone. Nel 1919, con il ruolo di melodista, trova la prima affermazione al teatro Centrale per l’esecuzione della canzone di E.A.Mario E l’edera sei tu, un motivo patetico, molto lontano dal suo genere musicale. In seguito, è scritturato dalla Compagnia dei Piccoli diretta da Mimì Maggio che recita al teatro Partenope. Nel 1921, riceve molti applausi all’audizione di Piedigrotta Mondana per l’interpretazione della divertente Non v’ammogliate, macchietta di Arturo Trusiano e Alfredo Napolitano. In seguito a questo successo, decide di cambiare genere musicale, incamminandosi verso la canzone comica. Nel 1922, prende parte alla Compagnia d’Arte Musicale diretta da Giuseppe Ascoli, andando in scena con lo spettacolo Tiempe ‘e ‘na vota, firmato dallo stesso Ascoli. Nel frattempo, continua a esibirsi come cantante, prendendo parte al Gran Varietà del teatro Trianon nella serata d’onore dedicata a Maria Montebruno. Per l’occasione, con il nomignolo di Piccolo Nino, riceve la prima copertina sullo spartito musicale della macchietta Brinneso alla miseria, una parodia da lui interpretata, scritta da Franco Coraggio e tratta dalla popolare canzone-sceneggiata di Libero Bovio e Nicola Valente Brinneso. Nel 1923, partecipa all’audizione di Piedigrotta Panzetta che si tiene al teatro Umberto con Molino, Itadda Ailema, Leo Brandi, Cleo Miranda e altri. Per l'occasione, interpreta le canzoni Donna e mezzi di trasporto di Amore Giovannetti, Grand Hotel di Pasquale Ripoli, Il bel Fifino di Mario Carelli, Strofette agro-dolci di Francesco Cuonzo, Verbi irregolari di Enzo Sanniti. Tutte le musiche delle canzoni sono firmate da Giulio Del Vecchio. Nel 1924, indossa, per la prima volta, la maschera di Pulcinella, andando in scena alla sala Gervaso con la commedia di Giacomo Marulli Il pittore e il morto vivo. Poi, nello stesso anno, debutta nel mondo della celluloide, girando il film diretto da Eugenio Perego Vedi Napule e po’ muori con Leda Gys.
P.S. I dati biografici sono tratti da: I Divi della Canzone Comica di Antonio Sciotti editore Arturo Bascetta
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