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Decalogo per la lotta al dolore acuto e cronico

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“L’impegno contro il dolore, il manifesto dei medici italiani”, è questo il titolo del documento redatto da oltre 200 fra i più autorevoli terapisti del dolore italiani e consegnato sia a Papa Francesco che all’Assemblea delle Nazioni Unite, per far sì che il dolore venga trattato con attenzione indipendentemente dalla patologia da cui ha origine e che ogni paziente possa beneficiare di un percorso terapeutico in grado di alleviare la sofferenza fisica e psicologica. Il Documento testimonia un impegno non solo clinico ma anche etico e morale verso i pazienti che soffrono per far sì che la terapia del dolore venga garantita in ogni momento della malattia. Questo decalogo, che ribadisce ed amplia in giuramento di Ippocrate è stato sottoscritto dagli specialisti di 44 centri di eccellenza della terapia del dolore italiani e va ad integrare quella legge 38 che dal 2010 garantisce ad ogni paziente il diritto all’accesso alla terapia del dolore per lenire la sofferenza e migliorare la qualità di vita.
Oggi gli strumenti per il controllo del dolore sono numerosi, alcuni farmacologici, altri forniti da device di ultima generazione, e se usati correttamente non devono essere temuti dal momento che gli effetti collaterali e la dipendenza possono essere ben gestiti dal medico.
Molto spesso l’attenzione viene posta alla diagnosi e alla terapia della patologia per cui un paziente viene ricoverato o si rivolge ad uno specialista, ma da qualche anno anche la valutazione del dolore rientra nei parametri da considerare, e da trattare sempre a comunque, tant’è che la scala del dolore è ormai obbligatoriamente riportata nella cartella clinica.
Quando si parla di dolore il più delle volte si pensa al dolore oncologico o legato a patologie gravissime e invalidanti, ma esiste anche un dolore cronico legato a molte patologie comuni, dalla lombalgia grave alle tante forme di emicrania, ed è importante che anche questo dolore venga accolto e trattato.
Uno snodo cruciale legato al dolore è il ricorso all’automedicazione all’abuso di farmaci antidolorifici o antinfiammatori fai da te che non sempre portano al risultato sperato e anzi, possono portare a reazioni avverse ed effetti collaterali importanti, oltre ad una assuefazione progressiva, motivo per cui è importante che il controllo del dolore, di qualunque dolore sia affidato ad uno specialista.
E parlando di dolore non si può non citare la medicina di genere e quindi il dolore femminile, come ad esempio il dolore pelvico cronico, l’endometriosi, il parto, le malattie reumatiche e tutte quelle patologie che spesso comportano una sofferenza anche psicologica e sociale.
Nel corso della Conferenza Stampa abbiamo intervistato:
Prof. Antonio Corcione Presidente SIAARTI, Società Italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva, Direttore Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Monaldi di Napoli
Prof. Massimo Aglietta, Professore Ordinario di Oncologia Medica - Università degli Studi di Torino e Direttore del Dipartimento Oncologico e della Divisione universitaria di Oncologia Medica presso l'Istituto Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo
Oggi gli strumenti per il controllo del dolore sono numerosi, alcuni farmacologici, altri forniti da device di ultima generazione, e se usati correttamente non devono essere temuti dal momento che gli effetti collaterali e la dipendenza possono essere ben gestiti dal medico.
Molto spesso l’attenzione viene posta alla diagnosi e alla terapia della patologia per cui un paziente viene ricoverato o si rivolge ad uno specialista, ma da qualche anno anche la valutazione del dolore rientra nei parametri da considerare, e da trattare sempre a comunque, tant’è che la scala del dolore è ormai obbligatoriamente riportata nella cartella clinica.
Quando si parla di dolore il più delle volte si pensa al dolore oncologico o legato a patologie gravissime e invalidanti, ma esiste anche un dolore cronico legato a molte patologie comuni, dalla lombalgia grave alle tante forme di emicrania, ed è importante che anche questo dolore venga accolto e trattato.
Uno snodo cruciale legato al dolore è il ricorso all’automedicazione all’abuso di farmaci antidolorifici o antinfiammatori fai da te che non sempre portano al risultato sperato e anzi, possono portare a reazioni avverse ed effetti collaterali importanti, oltre ad una assuefazione progressiva, motivo per cui è importante che il controllo del dolore, di qualunque dolore sia affidato ad uno specialista.
E parlando di dolore non si può non citare la medicina di genere e quindi il dolore femminile, come ad esempio il dolore pelvico cronico, l’endometriosi, il parto, le malattie reumatiche e tutte quelle patologie che spesso comportano una sofferenza anche psicologica e sociale.
Nel corso della Conferenza Stampa abbiamo intervistato:
Prof. Antonio Corcione Presidente SIAARTI, Società Italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva, Direttore Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Monaldi di Napoli
Prof. Massimo Aglietta, Professore Ordinario di Oncologia Medica - Università degli Studi di Torino e Direttore del Dipartimento Oncologico e della Divisione universitaria di Oncologia Medica presso l'Istituto Ricerca e Cura del Cancro di Candiolo