La storia di Sandra, tessitrice made in Campania

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Occhi verdi e profondi come il mare. Intraprendenza, voglia di vivere, simpatia e amore per il suo lavoro ed il territorio dove vive. Non è una storia come le altre, come tante altre. Perché quel che fa Sandra, 38 anni, Sandra Luongo, è un lavoro ormai in via d'estinzione, un lavoro che è rimasto una dote di poche, pochissime persone.

Sandra, una peperina, è una delle ultime tessitrici rimaste in provincia di Avellino e in Campania. Forse l'unica. La sua bottega, nel corso principale di Bisaccia (Alta Irpinia), è un piccolo scrigno, caldo, accogliente, un vero e proprio paradiso ricco di borse, stole, foulard, sciarpe: belle, colorate, pregiate, tutte rigorosamente fatte a mano. Lavora più di cinque ore al giorno, Sandra, sul suo telaio finlandese. Già, la Finlandia. La sua storia s'intreccia a filo doppio proprio con questo Paese.

E' il 1999 e Sandra, ragazza come tante altre, non sa ancora cosa fare della sua vita. Il Gal Cilsi organizza, proprio a Bisaccia, un corso di formazione in tessitura: 400 ore, curate dal top della tessitura, una finlandese, Elina Airakkala (design tessile, in Finlandia ci sono corsi di laurea in tessitura a mano). E' un'esperienza che cambierà la vita di Sandra. S'innamora della tessitura, s'innamora di quel che fa, di quel che riesce a fare con le sue mani. «Del resto -- spiega -- era lo stesso lavoro che faceva una mia trisavola: si chiamava Carmela. Evidentemente, ce l'avevo nel sangue».

Per una anno, è il 2000 circa, Sandra si trasferisce ad Assisi, nel laboratorio della sua insegnante finlandese. La segue, "ruba" ancor di più tutti i segreti del mestiere. Dopo 365 giorni, è pronta. Apre la sua piccola, ma graziosa bottega proprio sotto lo splendido Castello di Bisaccia. E diventa, in poco tempo, anche un "simbolo" per l'Alta Irpinia e per i turisti. Un punto di riferimento. Per la sua "arte", per la sua cordialità, per i prodotti che riesce a plasmare.

In estate, ecco capi di seta, lino, cotone, canapa. In inverno cashmere, angora, lana. Tutti i filati sono scelti con rigore, selezionati soltanto tra il meglio che c'è. Filati fiorentini, pratesi, biellesi. Quest'anno, il capo must saranno le stole in cashmere. Per fare una sciarpa, Sandra impiega circa un'ora e mezza. Cinque ore, invece, per un tappeto, altra suo prodotto "doc".

«Oggi, dopo tanti anni, grazie a Dio ho una clientela molto vasta. Non mi lamento». Ed infatti, Sandra lavora per tutta la Campania, ma, spesso, "esporta" anche in Australia, in Canada e negli Stati Uniti. Dalla sua, anche il fatto di partecipare a diverse fiere importanti, tra cui Milano, dove si reca ogni anno. E dove anche "Il Giorno", l'importante quotidiano meneghino, si è interessato di lei.

Spesso tiene anche corsi nelle scuole della zona e di, recente, è stata insegnante anche nel carcere di Sant'Angelo dei Lombardi, dove ha lavorato con dieci detenuti, sfornando un collage di tutti i pezzi realizzati, con un titolo significativo: "Le ali della libertà".

Con i bambini di Bisaccia, Sandra ha anche realizzato un altro lavoro: "Il paese che vorrei". «Un paese unito, questo è il nostro sogno». I sogni. Sandra se ne intende. Lei, il suo sogno, lo sta realizzando. Eccome.
servizio a cura di Alfredo Picariello
riprese Michele Frascione
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