Come DRAGHI vuole rendere l'EUROPA una vera SUPERPOTENZA

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Mario Draghi, ex presidente della BCE europea e del Consiglio italiano, nel 2023 ha realizzato uno studio chiesto dalla Commissione Europea. L'obiettivo di Draghi sarebbe stato capire se e quanto i Paesi europei, l'Europa, stanno diventando meno competitivi nell'economia mondiale. In altre parole, se sono o no in una fase di declino economico.

Finito lo studio, la conclusione di Draghi è del suo gruppo di lavoro è che è vero, l'Europa è sempre meno competitiva nell'economia globale e sta perdendo terreno. Soprattutto con il supporto degli Stati Uniti che diventa sempre più ridotto e che diminuirà ancora di più con Trump.

In più, diversi settori chiave per l'economia europea, come soprattutto l'automotive, non stanno riuscendo a reggere la concorrenza delle aziende asiatiche, soprattutto giapponesi e cinesi.

Ma secondo il report con lo studio di Draghi non è affatto tutto perduto. L'Unione Europea si trova a un punto di svolta, che può essere positivo o negativo. Ad oggi, infatti, l'UE ha ancora la forza per prendere decisioni molto incisive e, se si faranno le scelte giuste, può anche diventare una Superpotenza in grado di influenzare il mondo al pari ci Stati Uniti e Cina.

Vuole dire che per evitare il declino l'Europa in quanto tale dovrebbe diventare una vera superpotenza. Unita.

Il punto più centrale per Draghi è la necessità di una maggiore collaborazione e integrazione tra i diversi Paesi nell'ottica di seguire una strategia economica comune.

Nella pratica, per Draghi un problema fondamentale è il modo di gestire la decarbonizzazione, cioé il progressivo abbandono dei combustibili fossili per produrre energia. Draghi, infatti, osserva come per un'economia che importa gas e petrolio come quella europea rafforzare l'utilizzo di altre fonti di energia sarebbe positivo. Non solo per l'ambiente ma anche nel rendere l'Unione Europea più indipendente.

Alla lunga, quindi, può portare effetti positivi ma diventa un problema se a coprire il mercato diventano quasi solo aziende extraeuropee, di Paesi asiatici. Aziende che, nei loro Paesi, godono di importanti incentivi pubblici che le europee non hanno. Quindi un primo passo imprescindibile per evitare il declino dell'Europa è fare in modo di rafforzare le aziende europee in questi settori chiave.

Sia con incentivi generosi, come fanno i Paesi asiatici, che favorendole negli appalti o ponendo dazi più alti contro le concorrenti più forti. Così da dare modo alle europee di recuperare terreno ottenendo fondi dal mercato interno.

Un'altro punto centrale per Draghi, è che in Europa servono politiche comuni e leggi più omogenee per i settori innovativi, come l'Intelligenza Artificiale ma non solo. Da una parte, servirebbero programmi di sviluppo con più sinergia tra i diversi Paesi. Poi, le aziende innovative emergenti in Europa sono svantaggiate dal fatto di doversi adattare a leggi anche molto diverse da Paese a Paerse. Questo fa sì che, a differenza che in Cina e negli Stati Uniti, debbano aspettare di più prima di accedere a tutto il mercato interno europeo. Così le controparti in Cina e Stati Uniti riescono ad avere prima più soldi, da investire per andare avanti.

Infine, secondo Draghi, se non vuole finire ai margini del mondo l'Europa, i Paesi che la compongono, deve una volta per tutte unirsi dal punto di vista della politica estera. L'Europa per sopravvivere e restare forte avere una linea unica coerente europea e non diverse voci dai diversi Stati. Inoltre, per la stessa logica, serve una Difesa, un sistema militare, europeo comune a tutti i Paesi. L'unico modo per non perdere la stabilità data per oltre mezzo secolo dalla NATO, alleanza messa in dubbio da Trump.

Riuscirà l'Europa a diventare una vera Superpotenza seguendo la strada di Draghi?

INDICE:
00:00 Intro
00:45 Il Rapporto di Draghi
06:20 Perché l’Europa rischia di restare indietro?
12:35 Il piano di Draghi per superare i problemi

FONTI:
EuNews
Milano Finanza
Report "The Future of European Competitiveness"

Autore: Carlotta Giovannucci
Revisione Testo: Cosimo Volpe
Montaggio: Boris Feelms
Animazioni: Boris Feelms
Coordinamento: Edoardo Scirè

#StartingFinance #Finanza #Economia

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Комментарии
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Da italiano non andrei in guerra x uno svedese...

Per una svedese sì

vunoevdue
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Isaac Asimov, nei sui libri, fece una previsione che in questo momento sembra abbastanza azzeccata: l'europa sará un continente dove la gente andrá in pensione

Simo-spnz
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Gran bel video, complimenti.
Leggendo i commenti, però, si capisce già da subito perchè non riusciremo MAI a tornare competitivi.
La mentalità è rimasta indietro di 50 anni.

xfectbackhand
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I prezzi alle stelle dell'energia sono anche dovuti all'ideologia di alcuni gruppi politici (leggasi Verdi) che incuranti delle conseguenze socioeconomiche fanno scelte politiche folli, come ad esempio lo spegnimento delle centrali nucleari in Germania

UnlibrotiralaltroFanChannel
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L'analfabetismo economico degli italiani si vede tutto in questa sezione commenti. Sguazziamo nella merda e ce ne lamentiamo ma ce la prendiamo con chi ha un piano sensato per uscirne perché siamo ignoranti e non possiamo capire ciò di cui parla, affidandoci come al solito al verbo di qualche politicante straccio. Prima di fare qualunque cosa bisognerebbe insegnare l'economia in tutte le scuole e a tutti gli italiani, così che magari si sappia fare quanto meno 2+2.

DrGreg
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Da studente senza esperienza in materia, prima di guardare questo video (che reputo di altissimo valore), sono anni che mi rendo sempre più consapevole dello scenario attuale. Mi rivolgo a tutti quelli che criticano: non vi rendete conto di come siamo messi? Analizziamo un attimo la realtà. Ho amici che hanno idee imprenditoriali, ma gli è chiaro che in un contesto come il nostro avere un supporto non è semplice come invece lo è al di fuori dell'Unione Europea. Vogliamo parlare degli oggetti che ci circondano? Oggi a stento si trova un prodotto industriale che sia ancora Made in Italy. Dov'è finita quella capacità che ci ha sempre contraddistinto, di ideare e innovare? Quanti di noi vanno a comprare dai cinesi... Addirittura sul cibo, di cui noi italiani siamo tanto orgogliosi, i paesi orientali piano piano stanno prendendo il sopravvento se pensiamo ad esempio alla percentuale sempre maggiore di noi che vanno ghiotti di sushi. Siamo sempre più dipendenti sia dalla Cina che dagli Stati Uniti. E questo a me personalmente fa riflettere con profondo dispiacere... questo video almeno mi ha dato un po' di sollievo dato che mi ha mostrato come, per nostra fortuna, ci siano ancora persone con proposte oggettive e concrete per risollevare la nostra causa

elettronita
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Non solo per la tassazione…. Noi siamo affossati dalla burocrazia e dalle tasse

loreBDJ
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Gli italiani non andrebbero in guerra neanche per il proprio paese figuriamoci per l'Europa 😂😂😂 siamo seri

alessiosicuro
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Questa è sana informazione!!
Video di grande valore, uno dei migliori in lingua italiana sul tema geopolitico internazionale di oggi. Preciso, coinvolgente, con un linguaggio adeguato a chiunque se ne interessi e una visione globale, e non da ultimo neutrale, ovvero che non cerca di inculcare un opinione ma piuttosto di stimolare il dibattito. Tutte qualità difficili da ottenere quando si parla di un tema così importante.
È solo il primo video che vedo di questo canale e ho già voglia di guardarli tutti. Davvero complimenti!

vittoriofossa
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Ho sempre trovato assurde le motivazioni che si adducono alla frammentazione europea. L'interesse di ogni paese europeo è sopravvivere e prosperare, questo può avvenire solo tramite grandi investimenti e i grandi investimenti hanno bisogno di grandi agenti. L'interesse di ogni paese europeo è l'Europa.

michelebelfiore
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Dovremmo diventare una federazione, è impossibile così mettere d'accordo tutti

Mike-cnql
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non ce la faremo mai, i politici nazionali non ce la faranno mai, nemmeno il parlamento europeo ce la farà mai. opinione personale, non è disfattismo ma modo di vedere le cose. ogni opinione e osservazione anche contraria mi farebbe piacere per aumentare il dibattito a riguardo. grazie

giovannisignorini
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Il report di Draghi è la via, l'unica via, per tornare ad essere competitivi a livello globale. Abbiamo il potenziale per diventare leader a livello internazionale: l'europa è la casa madre del capitalismo e dell'industrializzazione, della democrazia e del diritto. Ma siamo molto appannati. Una mentalità provinciale diffusa, condita di ogni più sordida dietrologia, cavalcata da populisti e sovranisti di ogni sorta (che hanno a cuore solo il meschino calcolo elettorale a scapito dell'interesse generale, quando non sono finanziati direttamente da autocrati antieuropeisti) ci sta condannando alla subalternità e al declino. Non sappiamo più pensare in grande. Draghi ci avverte che la casa comune brucia, e i nostri leader accolgono il rapporto con freddezza. Io credo che ci siano tutti gli ingredienti per imboccare la strada dell'integrazione europea e del rilancio, ma credo anche che la maggior parte delle persone non abbia una vera coscienza dei rischi che stiamo correndo anche sul piano dell'arretramento dei diritti democratici e dello sviluppo di nuove autocrazie, se non ci svegliamo da questo torpore. Insomma, quella di Draghi è una diagnosi che richiede una terapia coraggiosa, ma l'unica che può veramente far tornare protagonisti i cittadini europei. Vi è però un concreto rischio che questo report rimanga inascoltato come gli avvisi di pericolo imminente inviati al Titanic prima dell'impatto, quando ancora avrebbe potuto evitare di inabissarsi.

iacopogoogle
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0:08 Hanno riammesso i britannici nell'Unione Europea, ma hanno espulso tutti gli altri dell'Europa centrale e orientale? Questa sembra una mappa di vent'anni fa.

gaborbakos
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Una fotografia molto precisa della situazione.
Molto complicato.
L'Europa è un tavolo da poker in una bisca di bari....ognuno pensa al suo praticello e gli Stati Uniti, gli emiratini e i cinesi lo sanno. Penso sia impossibile affrontare queste sfide senza una vera unione. E penso sia impossibile raggiungere una vera unione...gli europei son troppo diversi e si odiano, ad esempio un presidente Olandese non farà mai gli interessi dei PIGS, ed un italiano non vorrà mai il bene della Francia, e la Francia non condividerà mai il suo potere coloniale

iEnzoooo
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10:46 se la domanda globale di litio è cresciuta del 300% non è triplicata ma quadruplicata

Simon-wnhd
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Grazie. Il video mi ha fatto fare una bella, tragica risata. Mettiamo il futuro dei nostri giovani figli e nipoti nelle previsioni di un anziano signore: quello stesso che prediceva che nel giro di pochi mesi la Russia sarebbe fallita grazie alle sanzioni e all'esclusione dai circuiti finanziari occidentali. Quello che ha consentito alla riforma della sig.ra Cartabia. Per carità, alla larga...

paolodiamante
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I miei nipoti e figli specialisti in settori strategici sono andati via dall'Italia. Qui arriva l'innovazione dell'immigrazione .

francescomazzarella
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Video interessante e approfondito come sempre. Ora, quello di Dtaghi è un piano che sul lungo termine peggiorerebbe la situazikne economica di alcuni stati europei, come il nostro, perché il debito non è comune. La UE è nata con un sistema marcio e metastatico, paesi con debiti, tasse, paghe e servizi molto diversi tra loro e nessuna intenzione di unirli per poi dare alla luce la moneta unica che, trall'altro, non proviene neanche da una Zecca comune. Ci sono paesi confinanti tra loro che lucrano attraverso lo spread su i loro vicini... figiriamoci poi a mettere in piedi una forza armata unica, per me trall'altro bisognerebbe uscire dalla Nato proprio per non essere soggetti alle decisioni prese oltre oceano. Per quel che riguarda l'energia l'unico investimento più duraturo, green e conveniente è il nucleare, almeno per i prossimi decenni e, per quello che riguarda il ramo di ricerca e sviluppo nell'ambito tecnologico, più che finanziare con soldi pubblici bisognerebbe pensare a creare una no-tax area indipendentemente dal paese sul quale nasce tale realtà. Chiudo dicendo che il piano di Draghi di un aumento della spesa pubblica, anche se unica e per rilanciare le economie, ci renderebbe troppo schiavi alle speculazioni degli investitori non continentali, per generare nuova moneta o di andare ad incidere troppo sulla vita dei cittadini che già arrancano.

ivanoingusci
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Siamo passati da "Europa globale e libero mercato internazionale", ad "protezionismo economico"... in giro di trentanni avete cambiato idea. Complimenti!! Via di mezzo non esiste mai.

andreabizzotto