Quella volta che dissi ad un prete di essere ateo

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Комментарии
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Mattia è cosi confuso da colpirsi da solo ahahaha

giomaz
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Prima di tutto, è un discorso democratico. Esistono atei razzisti e atei educati, come fedeli razzisti e fedeli educati, questo è importante. Su Galileo Galilei hai ragione.

enrico_semeraroalberobello
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ateo crede al dogma della materia creatrice, ovvero crede che siamo solo materia, gli agnostici invece cercano una risposta

CostantinoLenzi
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Per una chiarezza, leggere a mente serena: "Fides at Ratio " del 14 Settembre 1998. Ne vale la pena.

enrico_semeraroalberobello
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Di fatto dopo la morte di una persona c'è il processo di decomposizione, che porta al deterioramento di tutto l'organismo che tornerà ad essere molecole più semplici, e ovviamente la fine di tutte le nostre reazioni chimiche ( di quando si è in vita) comprese quelle del cervello che si occupano di conservare dati di memoria, processare nuovi stimoli e pensieri. Dopo la morte, il corpo di una persona non funziona più, non può persare, percepire o tanto meno agire. La domanda: cosa c'è dopo la morte? non può avere una risposta certa per i dati raccolti fino ad adesso, ma è chiaro che per lo stesso ragionamento razionale del non credere all'esistenza di dio, visti i millenni di prove a sfavore e le probabilità ormai infitesime, si può concludere per il momento che una persona intesa come memoria e pensieri cessi di esistere con la morte del suo cervello.

federicoxcc
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La copertina di miscreator nel video è molto bella 👍

giomaz
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Io alla domanda "Cosa c'è dopo la morte" rispondo il nulla ma approssimativamente. Non posso rispondere con certezza a questa domanda ma penso al 99% che non ci sia nulla. Io non CREDO che non ci sia nulla perché non ne sono sicuro così come non credo ci sia qualcosa

alessandroparavizzini
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Sono fiera d'essere atea!!!! ( chi studia sa chi non studia crede)

elianemota
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Essere atei significa non credere in nessuna divinità, non pensare che dopo la morte non ci sia nulla. L'agnostico non si interroga sulla vita dopo la morte (o meglio, può anche farlo, ma non è agnostico perché non sa cosa c'è dopo pa morte e sospende il suo giudizio), un agnostico si definisce tale perché sospende il suo giudizio nei confronti di Dio, non per forza per i concetti che girano intorno all'idea di Dio (tipo appunto quel che succede dopo la morte ecc.). E dirò di più, ateismo ed agnosticismo non sono contrapposti, e nemmeno fede ed agnosticismo, fede ed ateismo invece sì. Mi spiego: non puoi essere ateo e credente contemporaneamente, è ovvio. Però puoi essere un ateo agnostico, ovvero non so se Dio esista o meno, ma preferisco non crederci, magari supportato dalla logica (logica che comunque non può portarti ad una certezza assoluta, altrimenti non esisterebbero pe religioni, ma solo ad un'alta probabilità) e puoi benissimo essere anche un credente agnostico (non so per certo che Dio esista ma preferisco crederci). Poi ci sono gli atei convinti e dogmatici (Dio non esiste. Punto.) e i credenti convinti (Dio esiste e non puoi provare che non esiste quindi stacce). L'agnostico puro non può esistere in realtà perché inevitabilmente si vive la propria vita in funzione di come la si pensi riguardo Dio

alessandrocorvaia
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IO HO FATTO ALTRE RIFLESSIONI..HO RIFLETTUTO SULLE CONSEGUENZE DEL CREDERE IN UN DIO..O NEL NON CREDERE IN UN DIO...QUNDI ESSERE ATEO . CI SONO CONSEGUENZE .

chiaramarchi
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Ma sei un malato ahahahah comunque il libro è sempre quello che la Talamonti ti lasciava scrivere durante le lezioni con la scusa che sei un genio incompreso?

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