La terza domanda del dipendente affettivo

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Massimo Giusti è psicologo e psicoterapeuta, life coach, esperto in varie tecniche di psicotraumatologia e divulgatore scientifico.

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Комментарии
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Come sempre molto chiaro ed illuminante! Non si può vivere una vita serena ed appagante stando accanto a persone molto egoiste e avide di sentimenti.

concettasaggese
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Verissimo. Ho fatto terapia per anni per stare nella relazione. Ma è stata una sofferenza continua fino allo scarto. Ora dopo 8 mesi dallo scarto e continuando la terapia, lavorando solo su me stesso, posso dire di fare grandi passi avanti.

stefanoferialdi
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Anche io mi ero adattata a lui pur di portare avanti i nostri progetti di famiglia, figlio e casa da aggiustare. E più passava il tempo e più io vivevo di luce riflessa, mentre lui si prendeva tutte le sue libertà ( oltre me). Uscite con i suoi amici /amiche, hobby, passioni. La mia salvezza sono stati i miei attacchi di panico, che mi hanno sbattuto in faccia la verità che non volevo guardare. Avevo gli attacchi, sempre in determinate situazioni, (esempio se stavo incastrata nel traffico con la macchina), ma tutte queste situazioni avevano in comune una non avevo più il controllo della mia vita, non avevo più il potere di andarmene quando volevo, ma ero incastrata in quella situazione, così ho capito che il panico mi stava dicendo che avevo messo la mia vita relazionale-emotiva, nelle mani di un'altra persona, non ero più padrona di me stessa, non avevo più il controllo di me stessa, ma ero manipolata, gestita, da qualcuno fuori da me a subire una certa situazione dalla quale non potevo scappare quando volevo ( come l'essere incastrata nel traffico paralizzato) e questo non mi faceva stare bene. Quando, con il supporto di un aiuto professionale specifico, ho chiuso la relazione, sono spariti anche gli attacchi di panico. Il panico è stato il mio amico.

vincenzaprimavera
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Quello che dici è verissimo, ci si rende conto di vivere una relazione dove, vorresti tante cose, affetto, nn è così, perché dai parecchio, ma nn ricevi nulla.... Ma malgrado. tutto, non riesci a staccarti, perché pensi di stare peggio di adesso e pensi che con il tempo la situazione migliorerà. Allora si cerca aiuto, anche leggendo su internet, ascoltando i tuoi video, importantissimi, di adattarsi a qualcosa che in realtà ci fa tanto ma tanto male. Grazie infinitamente e di cuore per quello che fai per noi, bisognosi di aiuto.🌸♥️

raffyraffy
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Il dolore emotivo che mi porta questa persona che si presenta molto disponibile fin troppo mi fa sentire una forte paura e uno stato di ansia dentro di me. Mi sono detta non può essere amore se soffro per ogni parola o gesto. Ho tentato tante volte di spiegargli ciò che provo per poterci lasciare in modo sereno ma lui non vuole lasciarmi andare giocando sul mio senso di "colpa" ... questo rapporto come tutti gli altri anche se non ne ero consapevole mi riportano alla mia infanzia... a quella madre narcisista manipolatrice, dal quale sono scapata via a 19 anni pensando di aver risolto il mio problema. Ma purtroppo in ogni uomo con il quale mi sono rapportata inconsciamente cercavo l'amore di LEI... E la risposta esterna continuava a dirmi qualcosa che non capivo, finché si sono somatizzate in paura, senso di soffocamento, senso di colpa e forte sudorazione in presenza sua. Ho iniziato a capire ciò che mi voleva dire il mio corpo e ad ascoltarlo perché la mente mi racontava scenari non reali che non corinspondevano al disagio emotivo dentro di me. Dopo tanti tentativi di avere comprensione da quest'uomo che dice di amarmi ho capito che ama solo se stesso! Così cresceva la rabbia dentro di me e la sensazione di non essere considerata per ciò che provo. Oggi gli ho vomitato tutto quello che mi bloccava e sono riuscita a dirgli che finiva qui, devo dire che quel senso di oppressione e svanito nel momento stesso che pronunciavo quelle parole di fine. Mi rendo conto che nessuno ci ha insegnato ad ascoltare ciò che rivela l'interno ma solo cosa ne penseranno gli altri...!!! Il nostro corpo parla un linguaggio che non conosciamo ma che possiamo capire attraverso l'ascolto rivolto a sé stessi. Grazie ❤ 🤗🙏

rayenemerabet
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Non è facile lasciare una relazione "idealizzata" finché non sei consapevole di questo, perché in realtà si tratta proprio di idealizzazione, non solo verso la persona che credi di amare ma anche verso le aspettative favolesche future, se la relazione fosse basata su principi e su valori non solo comuni non sarebbe tossica ma libera e rispettosa .Un percorso terapeutico per convivere una relazione di indipendenza affettiva o seri dubbi di riuscita sia morale che di autostima .

luciaiezzi
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Fo fatto di tutto ho cercato sempre di giustificarlo ma ho subito ogni genere di sopruso ora BASTA NON SO COME ANDRÀ la mia situazione è molto difficile ma ora non è più possibile continuare lo denunciato e sto separando E dolorosissimo ma non potevo fare altro grazie dott. GIUSTI mi è stato di grande aiuto

francabedin
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SALVE, STO CONSIDERANDO FORTEMENTE..LA CENTRATURA...MI SENTO IN GABBIA..PENSO SIA FONDAMENTALE.PREZIOSO COME SEMPRE.. DOTTOR GIUSTI.

lauradessy
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Video molto chiaro e funzionale alla comprensione delle dinamiche della dipendenza affettiva. Secondo me la parola chiave di questo interessante discorso è "adattamento" e, come facilitatrice di un gruppo di automutuoaiuto sulla dipendenza, credo proprio che mi soffermerò a lungo su questo concetto, che invita ad essere lucidi e trasparenti nei confronti di se stessi. Grazie!

giuliettar.
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Vero, chiedo aiuto non per uscire dalla relazione tossica, ma per viverla meno male.
Di fatto quando sono pronta a chiuderla, non mi rivolgo a nessuno e pongo fine al rapporto senza troppi giri di parole né rimandi di sorta.

michelalaltrella
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Buongiorno e buona domenica!
Penso sia un bellissimo video perché con esso esprimi chiaramente il concetto.
Nell’ambito di un percorso terapeutico occorre essere disposti a perdere la persona perché, diversamente, il percorso, che per sua natura è finalizzato alla “liberazione” da un rapporto tossico e quindi ad una cd. “guarigione”, non potrà riuscire nei suoi intenti ma, al più, potrà forse fornire alla persona degli strumenti, intellettivi o anche fattuali, utili soltanto ad una miglior gestione del rapporto e ad un adattamento allo stesso con la minor sofferenza possibile. Tutto ciò, tuttavia, non risolverebbe il problema ma lo conserverebbe. Sarebbe un po’ come spiegare a uno che si ritrovi “incaprettato”, quale posizione assumere per soffrire meno. Questo potrà alleviare i sintomi ma sicuramente non risolverà il problema.
Tutto molto chiaro.
Chiedo solo se, tuttavia, anche questo modo di procedere, che comincia zoppo e claudicante perché ad una sola gamba, non sia, alla fin fine comunque di grande utilità, servendo, piano piano, a far prendere alla “vittima” consapevolezza e sempre maggiore consapevolezza delle vere caratteristiche del rapporto e del partner, cosa che, con il tempo, potrà permettere alla persona di fortificarsi e di arrivare ad acquisire quella forza (oggi assente) per chiudere il rapporto oppure accettare una chiusura decisa dal partner e senza più dover affannarsi per recuperarlo al fine di evitare di star male.

marcogo
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Si. Bisogna mettere un distacco emotivo. Il rapporto tossico non e6 libertà. È una succubanza. Io ho chiuso. Con sofferenza, ma ci sono riuscita.

giuseppastrano
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Dotto' dispostissima tanto con loro nn è vita, nn è relazione matrimonio o convivenza che sia quindi tanto vale, anche se ci hai passato una vita senza capire vivendo in limbo, voltar pagina, riprendersi la vita .

melagreg
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Domanda chiara e specifica, dove sei tu stesso nella relazione dipendente? Dentro a soffrire, seppur in un percorso terapeutica di identificazione, o fuori e lontano comunque a soffrire per qualcun altro. L’indipendenza affettiva non è isolamento, credo sia una cosciente solitudine condivisa con chi ne può apprezzare le qualità che ne emergono. 🙏🌸 Grazie dott. Giusti.

riccardomarzi
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Buonasera. Dopo 42 anni di matrimonio ho detto basta. Non é stato difficile lasciare lui, anche se avevo paura. Difficile é lasciare andare il sogno del matrimonio

paolacanepa
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Il problema più brutto quando il dipendente affettivo affettuoso si adatta ai difetti del partner distaccato freddo, perché lo vuole bene mentre l'altro non vuole cambiare nulla dicendo solo per pigrizia, dicendo sono fatto così. Mi devi amare così se mi vuoi veramente.

BooksFriends
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sono perfettamente d'accordo; credo, anzi, che sia la sola vera riprova che si abbia imparato a SCEGLIERE, piuttosto che dover fare la scelta obbligata di NON SCEGLIERE, lasciando le cose come sono e "sperando" che si sistemi (per magia?) la situazione.

maxdinno
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Eccellente e chiaro nei sui contenuti grazie

matteaspano
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Grazie, Dott.Giusti, l'insegnamento è stato chiaro. Gentilmente, quando può, potrebbe fare uno studio/video, sul come praticare efficacemente il cosiddetto "no contact " ? La ringrazio in anticipo. DIO la benedica .

logisticacristiana
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Credimi dottor……ho tantissimi stima paura a lasciare questa persona …..a 60 anni cosa faccio …dove vado😢

giuseppinarecupero