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Byoblu: MUSK CHIUDE UFFICI DI X IN BRASILE: DAL GIUDICE DE MORAES RICHIESTE DI CENSURA INACCETTABILI
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Un altro scontro tra Elon Musk e una potente istituzione occidentale : X chiude i battenti in Brasile, ad annunciarlo è lo stesso capo del social network, che sul suo account scrive: “Chiudere l’ufficio di X in Brasile è stata una decisione difficile, ma se avessimo accettato le richieste (illegali) di censura segreta e di consegna di informazioni private di Alexandre de Moraes”, il giudice della Corte suprema federale, “non avremmo potuto in alcun modo spiegare le nostre azioni senza vergognarcene”.
Un account ufficiale della società X ha pubblicato un documento firmato dal giudice, mostrando come quest’ultimo avrebbe “minacciato di arresto il nostro rappresentante legale in Brasile se non avessimo rispettato i suoi ordini di censura. Lo ha fatto in un ordine segreto, che condividiamo qui per denunciare le sue azioni”.
Quello del giudice Alexandre De Moraes è un nome ormai ricorrente nella storia recente del Brasile. Negli ultimi anni la sua carriera ha oscillato con disinvoltura tra politica e magistratura: tra il 2007 e il 2010 è stato segretario dei trasporti dello stato di San Paolo, in seguito segretario di pubblica sicurezza dello stesso stato, nel 2017 Michel Temer gli ha affidato il ruolo di ministro della giustizia, attualmente è giudice della Corte suprema del Brasile e presidente della Corte elettorale.
Nel giugno 2020 ha ordinato che il ministero della Salute doveva “ristabilire pienamente la divulgazione quotidiana dei dati epidemiologici sulla pandemia di Covid-19″, dopo che l’allora presidente Jair Bolsonaro ne aveva sospeso la pubblicazione. Il 19 aprile 2022 De Moraes ha bloccato l’app di messaggistica Telegram sul territorio brasiliano, colpevole, a suo dire, di non aver eliminato gli account che diffondevano disinformazione. Nel 2023 il giudice ha iscritto Jair Bolsonaro nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’invasione del Congresso da parte dei sostenitori dell’ex presidente. Secondo il magistrato, Bolsonaro si era impegnato nel diffondere notizie false dopo l’esito del voto.
Lo scontro tra il miliardario capo di X e il giudice brasiliano non è una novità: lo scorso aprile Elon Musk ha scritto sul suo account: “Come ha fatto Alexandre De Moraes diventare il dittatore del Brasile? Ha Lula al guinzaglio”.
La chiusura degli uffici del social in Brasile non implicherà l’impossibilità di utilizzare X in Brasile e può essere inquadrata nello scontro che Musk ha ingaggiato con diverse istituzioni internazionali, dall’Unione Europea al governo britannico, in vista delle prossime elezioni statunintensi. Sta di fatto che la libertà di espressione, un tempo diritto intangibile e baluardo delle democrazie liberali, rischia di sbriciolarsi ovunque in occidente e a opporsi a questo rischio non c’è un partito o un movimento politico, ma un multimiliardario.
#byoblu #antipropaganda #musk #elonmusk #x #brasile #notizie #agosto2024
Un account ufficiale della società X ha pubblicato un documento firmato dal giudice, mostrando come quest’ultimo avrebbe “minacciato di arresto il nostro rappresentante legale in Brasile se non avessimo rispettato i suoi ordini di censura. Lo ha fatto in un ordine segreto, che condividiamo qui per denunciare le sue azioni”.
Quello del giudice Alexandre De Moraes è un nome ormai ricorrente nella storia recente del Brasile. Negli ultimi anni la sua carriera ha oscillato con disinvoltura tra politica e magistratura: tra il 2007 e il 2010 è stato segretario dei trasporti dello stato di San Paolo, in seguito segretario di pubblica sicurezza dello stesso stato, nel 2017 Michel Temer gli ha affidato il ruolo di ministro della giustizia, attualmente è giudice della Corte suprema del Brasile e presidente della Corte elettorale.
Nel giugno 2020 ha ordinato che il ministero della Salute doveva “ristabilire pienamente la divulgazione quotidiana dei dati epidemiologici sulla pandemia di Covid-19″, dopo che l’allora presidente Jair Bolsonaro ne aveva sospeso la pubblicazione. Il 19 aprile 2022 De Moraes ha bloccato l’app di messaggistica Telegram sul territorio brasiliano, colpevole, a suo dire, di non aver eliminato gli account che diffondevano disinformazione. Nel 2023 il giudice ha iscritto Jair Bolsonaro nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’invasione del Congresso da parte dei sostenitori dell’ex presidente. Secondo il magistrato, Bolsonaro si era impegnato nel diffondere notizie false dopo l’esito del voto.
Lo scontro tra il miliardario capo di X e il giudice brasiliano non è una novità: lo scorso aprile Elon Musk ha scritto sul suo account: “Come ha fatto Alexandre De Moraes diventare il dittatore del Brasile? Ha Lula al guinzaglio”.
La chiusura degli uffici del social in Brasile non implicherà l’impossibilità di utilizzare X in Brasile e può essere inquadrata nello scontro che Musk ha ingaggiato con diverse istituzioni internazionali, dall’Unione Europea al governo britannico, in vista delle prossime elezioni statunintensi. Sta di fatto che la libertà di espressione, un tempo diritto intangibile e baluardo delle democrazie liberali, rischia di sbriciolarsi ovunque in occidente e a opporsi a questo rischio non c’è un partito o un movimento politico, ma un multimiliardario.
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