Flashback: come inserirli nel tuo libro?

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Un flashback (anche detto analessi o retrospezione) è una scena che interrompe lo svolgersi cronologico degli eventi (fabula) per mostrare episodi del passato. Può essere lungo qualche paragrafo, ma anche interi capitoli. Come lo differenziamo, però, dal piano presente?

Le modalità sono molteplici, tra cui:

🚩 Cambiare font di scrittura, o mettere tutto in corsivo

🚩 Usare colori diversi (stando attenti a non fare pastrocchi inguardabili)

🚩 Chiarire a inizio capitolo data e luogo in cui si svolgono gli eventi

Detto questo, bisogna considerare anche un altro fattore quando si fa uso di uno strumento complesso come quello del Flashback. Ovvero: è proprio necessario per la tua storia?

Un errore frequente, infatti, è quello di considerare il “piano presente” della storia come qualcosa di diverso dal piano del Flashback. Come se fossero due cose separate, che viaggiano su binari paralleli senza mai incontrarsi.

In realtà, la diegesi e il flashback vanno ragionati di comune accordo, ed entrambi possono svolgere snodi salienti della storia, senza nessuna distinzione. Nel modello in tre atti, ad esempio, il primo punto di svolta o il midpoint, possono benissimo avvenire nel “piano passato” della storia, e non essere per forza rilegati negli avvenimenti del presente.

Certo, siamo d’accordo che è un argomento non proprio immediato da comprendere, ma se ascolterai con attenzione il video di oggi, il prof. Gambarini fugherà sicuramente qualsiasi tuo dubbio (o, se te ne dovessero rimanere, non esitare a scriverli nei commenti!).

📖 Livio Gambarini è uno scrittore di romanzi storici medievali e fantastici, nonché writing coach e docente del corso di alta formazione “Il piacere della scrittura” all’Università Cattolica di Milano. Partito nel 2014 da una piccolissima casa editrice, oggi pubblica con Piemme Edizioni del gruppo Mondadori con cui ha da poco firmato il contratto per il suo ottavo romanzo.

Nel 2020, dopo anni da editor e consulente di scrittura, Livio Gambarini ha creato Rotte Narrative, una realtà di formazione che, in pochissimo tempo, è diventata un’autentica bussola per moltissimi scrittori esordienti in cerca della propria rotta nel burrascoso mare dell’editoria.

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#romanzo #scritturacreativa #rottenarrative

00:00 Piani Temporali multipli
01:41 Applicazioni rigide dei principi
06:00 Distinguere i Piani Temporali
11:49 Eternal war
18:11 Tieni a mente per chi stai scrivendo
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Комментарии
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Grazie Livio, davvero interessante! E riflettere su come diverse categorie di lettori potrebbero percepire diversamente le stesse soluzioni è complesso ma molto stimolante. A questo proposito mi viene in mente un'altra domanda, inerente il caso di una storia ambientata in un unico piano temporale, ma suddivisa in modo tale che ogni capitolo sia scritto alternativamente dal pdv di uno dei due protagonisti (A-B-A-B ecc). Per rendere immediatamente chiaro il pdv del capitolo, ho scelto di "intitolare" ogni capitolo con il personaggio portatore del pdv (in stile Martin). Ad aggiungere complessità però c'è un secondo elemento: ogni capitolo si svolge in un luogo diverso, qualche giorno dopo rispetto al successivo. Per rendere più semplice il seguire la storia mi è stato consigliato dall'editor di inserire all'inizio di ogni capitolo data e luogo della scena. Risultato, ogni capitolo comincia con: Nome pdv + Luogo della scena + data. Il mio dubbio è: tutte queste informazioni "extradiegetiche" (non so se sia il termine giusto) possono risultare eccessive o troppo didascaliche agli occhi di un certo tipo di lettori? Pensavo ad esempio a un lettore head, che magari preferisce desumere quelle informazioni direttamente dal testo. Oppure può essere una soluzione, magari più efficace per alcuni lettori e meno per altri, ma comunque accettabile dai più? Grazie di cuore come sempre e chiedo venia per la lunghezza della domanda!

mattiapinna
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Grazie Livio, ancora una volta mi hai chiarito i dubbi. Mi scuso per la specificità della domanda ma mi fa piacere tu sia riuscito comunque a trarne un video utile anche ad altri. :)
L'idea del corsivo mi piace fino a un certo punto, se devo essere sincero è quello che mi ha creato qualche problema (per fortuna solo all'inizio) proprio nell'approccio a Eternal War. Invece avevo sottovalutato la possibilità di lasciare tutto invariato (prima persona al presente), architettando diversamente il modo di rendere chiaro il salto temporale, con una data ad esempio. Ne terrò sicuramente conto, grazie ancora.

marcodifonzo
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Salve Livio e se il flashback fosse come un diario, dove il protagonista narra le varie date i fatti più importanti?

mariofoti
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Ad un certo punto parli di scrittori "head", ho capito bene? Chi sarebbero? Io ad esempio mi ritrovo molto di più a leggere subito la data (ad esempio 1977), che non ad esempio 45 anni fa, questo perché - da lettore - contestualizzo sempre il periodo storico, e mi fanno uscire di testa i vari social che ormai non scrivono più quando è stato lasciato un commento ma solo quanto tempo fa, fino ad arrivare a surreali "168 settimane fa", con me che poi mi devo mettere a fare i calcoli per capire mese e anno...

archivistaanalogico
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Un editor mi ha sconsigliato di non cambiare troppo il font, scelta non ben vista dalle CE e quindi, ho lasciato lo stesso font e cambiato un po il carattere: stampatello, e/o corsivo ma stesso font. Poi e' una fabula lineare tranne con due passaggi indietro nel tempo ma ho datato tutti i capitoli. E due PDV diversi

lauragiudici
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Io trovo difficoltà quando si tratta di far raccontare un episodio passato ad un personaggio esterno al protagonista. Fin'ora ho provato a fare un lungo dialogo interrotto ogni tanto da interventi, osservazioni, battute e azioni degli altri personaggi, ma ho il dubbio che ci potrebbero essere modi migliori per far raccontare queste esperienze. Puoi consigliarmi qualcosa?

joshulapax
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Bene! Ho fatto esattamente come tu consigli. Date, corsivo, capitoli, etc. Sto per pubblicare e questo mi incoraggia e conferma che dovrebbe funzionare :) . 2018-1388-1355 alternati. Grazie!

monicatronci
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La presenza di più piani temporali in un romanzo mi affascina tanto quanto mi terrorizza la loro gestione in una delle mie storie.

Per stare tranquillo mi servo del diagramma di Gantt: basta un foglio di calcolo e non soffrire di daltonismo.
Che ne pensi?

andrewnext
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