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La campana dell'antica pieve di Suno (NO)

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Suno (NO), antica Pieve di San Genesio
1 campana a corda in Sib4 (Pasquale Mazzola 1878)
Distesa
La chiesa più antica di Suno sorse in epoca longobarda e compare menzionata come capo pieve già nel corso dell’XI secolo; San Genesio è menzionata nuovamente in qualità di sede plebana una seconda volta nel corso del 1132, quando viene inserita in una bolla emanata da papa Innocenzo II. Attorno alla chiesa di San Genesio furono ritrovate numerose are e cippi votivi, testimonianza della presenza di un santuario pagano in epoca antica, sul quale fu costruita evidentemente la pieve poi intitolata al santo martire. L’importante edificio romanico era la chiesa madre di tutte quelle che si trovavano nella medesima pianura, edificata a tre navate con imponenti volte a botte per ospitare le spoglie mortali di san Genesio. Dal 1347 ci provengono ulteriori particolari dell’edificio, caratterizzato da una certa luminosità interna dovuta alla presenza di enormi finestroni, alcuni dei quali saranno chiusi per decreto vescovile di Bascapè. Il presule descrisse la chiesa come notevolmente rustica, con un impianto strutturale rovinato dalla persistente umidità dovuta alla ricchezza d’acqua. Sul finire del XVI secolo il vescovo Speciano annoterà la presenza di un monumentale campanile, edificato tra X e XI secolo in pieno stile romanico, restaurato e sopraelevato dopo il crollo di parte della muratura nel 1519. L’edificio fu profondamente restaurato nel corso del 1733, pochi anni prima di perdere il titolo in favore della nuova chiesa plebana, costruita in mezzo al borgo nuovo di Suno, che si era andato sviluppandosi a qualche centinaio di metri dall’antico edificio romanico ormai isolato. Con il passaggio del titolo prepositurale alla nuova chiesa della Trinità, le spoglie di san Genesio furono traslate dall’altare dell’antica pieve allo scurolo costruito appositamente per l’occasione. L'antica pieve di Suno, conosciuta anche come chiesa del diavolo, fu oggetto di un controverso restauro nel 1843, quando furono demoliti l'antico battistero, la facciata a salienti e l'imponente coro ligneo. In quell’occasione scomparve il solenne porticato coperto da coppi, che collegava la pieve al battistero di San Giovanni, raggiungibile attraverso tre gradini in discesa. Sulla parete meridionale dell’attuale pieve è ancora visibile un tratto di muratura decorato con archetti pensili, scandito da lesene. La muratura dell'edificio è piuttosto irregolare ed è composta da ciottoli e frammenti di mattoni disposti prevalentemente a spina di pesce, segno che questo edificio fu completamente rifatto nella prima metà dell'XI secolo, in sostituzione della pieve longobarda. L’interno si presenta oggi a navata unica, poiché in origine questa parte della chiesa era il transetto, avendo questa cambiato orientamento di novanta gradi. L’altare maggiore fu traslato e collocato al posto dell’altare laterale del transetto destro, attualmente adibito ad abside della chiesa dopo il ribaltamento della pianta. Al suo interno si trova l'antica tomba sepolcrale della famiglia Della Porta, collocata al di sotto di un antichissimo affresco, unica parte che si è conservata dello splendore dell’antica pieve. Il prezioso reperto rappresenta una Madonna in trono con il Bambino, attorniata dai santi Genesio, Michele arcangelo che trafigge una serpe e Lorenzo diacono che scaccia il demonio. L'ampia volta conserva anche un secondo affresco, risalente al primo Settecento. Il 22 aprile 2012 un fulmine si è abbattuto sul campanile della pieve, lesionando notevolmente la struttura. Il fulmine, dopo aver colpito la croce sommitale in ferro, era penetrato nella struttura scendendo fino a pochi metri dal suolo, squarciando di fatto l’intera muratura e demolendo gran parte dei lati est e nord. La torre è stata prontamente messa in sicurezza e pazientemente ricostruita nella sua parte mancante, andando a rinforzare le falle che si erano create anche nella parte integra. La torre è stata restituita alla comunità nella primavera del 2014, dopo aver rimontato la campana risalente al 1878.
Un ringraziamento al prevosto don Emilio.
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@riccardoA127
#italia #chiesa #campane #cultura #arte #romanico #4k #temporale #chiesacattolica #tradizioni #pievieborghi #antichità
1 campana a corda in Sib4 (Pasquale Mazzola 1878)
Distesa
La chiesa più antica di Suno sorse in epoca longobarda e compare menzionata come capo pieve già nel corso dell’XI secolo; San Genesio è menzionata nuovamente in qualità di sede plebana una seconda volta nel corso del 1132, quando viene inserita in una bolla emanata da papa Innocenzo II. Attorno alla chiesa di San Genesio furono ritrovate numerose are e cippi votivi, testimonianza della presenza di un santuario pagano in epoca antica, sul quale fu costruita evidentemente la pieve poi intitolata al santo martire. L’importante edificio romanico era la chiesa madre di tutte quelle che si trovavano nella medesima pianura, edificata a tre navate con imponenti volte a botte per ospitare le spoglie mortali di san Genesio. Dal 1347 ci provengono ulteriori particolari dell’edificio, caratterizzato da una certa luminosità interna dovuta alla presenza di enormi finestroni, alcuni dei quali saranno chiusi per decreto vescovile di Bascapè. Il presule descrisse la chiesa come notevolmente rustica, con un impianto strutturale rovinato dalla persistente umidità dovuta alla ricchezza d’acqua. Sul finire del XVI secolo il vescovo Speciano annoterà la presenza di un monumentale campanile, edificato tra X e XI secolo in pieno stile romanico, restaurato e sopraelevato dopo il crollo di parte della muratura nel 1519. L’edificio fu profondamente restaurato nel corso del 1733, pochi anni prima di perdere il titolo in favore della nuova chiesa plebana, costruita in mezzo al borgo nuovo di Suno, che si era andato sviluppandosi a qualche centinaio di metri dall’antico edificio romanico ormai isolato. Con il passaggio del titolo prepositurale alla nuova chiesa della Trinità, le spoglie di san Genesio furono traslate dall’altare dell’antica pieve allo scurolo costruito appositamente per l’occasione. L'antica pieve di Suno, conosciuta anche come chiesa del diavolo, fu oggetto di un controverso restauro nel 1843, quando furono demoliti l'antico battistero, la facciata a salienti e l'imponente coro ligneo. In quell’occasione scomparve il solenne porticato coperto da coppi, che collegava la pieve al battistero di San Giovanni, raggiungibile attraverso tre gradini in discesa. Sulla parete meridionale dell’attuale pieve è ancora visibile un tratto di muratura decorato con archetti pensili, scandito da lesene. La muratura dell'edificio è piuttosto irregolare ed è composta da ciottoli e frammenti di mattoni disposti prevalentemente a spina di pesce, segno che questo edificio fu completamente rifatto nella prima metà dell'XI secolo, in sostituzione della pieve longobarda. L’interno si presenta oggi a navata unica, poiché in origine questa parte della chiesa era il transetto, avendo questa cambiato orientamento di novanta gradi. L’altare maggiore fu traslato e collocato al posto dell’altare laterale del transetto destro, attualmente adibito ad abside della chiesa dopo il ribaltamento della pianta. Al suo interno si trova l'antica tomba sepolcrale della famiglia Della Porta, collocata al di sotto di un antichissimo affresco, unica parte che si è conservata dello splendore dell’antica pieve. Il prezioso reperto rappresenta una Madonna in trono con il Bambino, attorniata dai santi Genesio, Michele arcangelo che trafigge una serpe e Lorenzo diacono che scaccia il demonio. L'ampia volta conserva anche un secondo affresco, risalente al primo Settecento. Il 22 aprile 2012 un fulmine si è abbattuto sul campanile della pieve, lesionando notevolmente la struttura. Il fulmine, dopo aver colpito la croce sommitale in ferro, era penetrato nella struttura scendendo fino a pochi metri dal suolo, squarciando di fatto l’intera muratura e demolendo gran parte dei lati est e nord. La torre è stata prontamente messa in sicurezza e pazientemente ricostruita nella sua parte mancante, andando a rinforzare le falle che si erano create anche nella parte integra. La torre è stata restituita alla comunità nella primavera del 2014, dopo aver rimontato la campana risalente al 1878.
Un ringraziamento al prevosto don Emilio.
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1:34 Distesa
@riccardoA127
#italia #chiesa #campane #cultura #arte #romanico #4k #temporale #chiesacattolica #tradizioni #pievieborghi #antichità
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