Quanto è importante conoscere la 'Storia della filosofia'? #StudioNoesis #TavolaRotonda #Filosofia

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Oggi iniziamo una Playlist di confronto, una #TavolaRotonda, che vuole discutere e aprire una serie di dibattiti sulle domande più frequenti che mi vengono poste dagli iscritti del canale, sopratutto filosofi amatori e autodidatti, che cercano dei consigli pratici sullo studio e sugli strumenti che servono per studiare filosofia, insomma una rubrica tutta dedicata a discutere dei problemi e dei mezzi migliori per ottenere dei risultati in questa amata disciplina. Meglio ancora se affiancata ai nostri corsi sul canale.

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Комментарии
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Grazie per il punto di vista. Studio filosofia all'università e ho sempre avuto questo dubbio. Mi hai in un certo senso rassicurato per il mio percorso di studi.

giorgiopizzo
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È fondamentale se si vuole prendere posizione su problematiche di carattere filosofiche, che siano etiche, politiche, religiose...se si vuole avere un parere fondato a riguardo è bene pensare ed esprimersi con cognizione di causa e non da sprovveduti. La conoscenza dell'argomento su cui si vuole prendere posizione è indispensabile.

robert
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7:40 condivido tutto, anche perché conosco bene la sensazione: tempo fa scrissi un articolo sul concetto di teleonomia in Monod (filosofia della biologia) di cui andavo discretamente fiero, solo per accorgermi a distanza di mesi che l'argomento era già stato oggetto di una miriade di saggi che non conoscevo 😂. Nel mio caso (per pura fortuna) ho potuto constatare che il mio articolo mantiene forse una certa originalità, anche se ora ritengo doveroso rimettere mano al saggio, fosse anche solo per rimpinguarne la bibliografia (pur evitando l'enciclopedismo, come d'altronde hai consigliato).

LCPRODUCTIONSOfficial
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Premetto di non essere un professionista, né qualcuno che si possa annoverare il diritto di chiamarsi "filosofo". Sono solo un ragazzo liceale che ha sviluppato un forte interesse nei confronti della filosofia (e non solo) e che si è portato avanti sul programma di storia della filosofia. Condivido perfettamente gli argomenti esposti in questo video, che ritengo molto pertinenti e che aiutano nella prassi, al di là dell'aspetto teorico. E vorrei aggiungere che, insieme alla coppia dilettantismo-enciclopedismo, bisogna tenere conto della altrettanto pericolosa coppia, quasi sinonima, di eccessiva insicurezza-eccessiva sicurezza. Se da una parte, l'eccessiva insicurezza porta a un perfezionismo senza fine delle proprie opere o addirittura di senso di inferiorità rispetto agli altri pensatori - che si tende a divinizzare-, dall'altra, un' eccessiva sicurezza porta a sorvolare parecchi "dettagli" che rendono spesso un'opera ridicola, grossolana, schernita dagli altri.
Voglio inoltre dare dei consigli, seppur dal basso, a chiunque volesse iniziare a scrivere un saggio. Consiglio innanzitutto di non sottovalutarsi né sopravvalutarsi troppo, ma di stare nei limiti del ragionevole e di non buttarsi giù troppo facilmente di fronte al l'immensità apparentemente disimpegnata di alcune opere dei grandi filosofi (spesso senza tenere conto che sono frutto di lavori di anni).
Un altro punto è che bisogna, come detto appunto nel video, avere delle solide basi della storia della filosofia, che, seppur a grandi linee, può aiutare molto ad evitare ricalchi, ripetizioni o quant'altro e anche a sviluppare un senso critico e avere dei nuovi argomenti da portare nella propria opera, che potrebbe citare precedenti ricerche svolte da altri filosofi in quel campo.
Una cosa che consiglio è di preparare una bibliografia accessibile di libri da leggere prima di iniziare a scrivere;molto spesso ci si dimentica di documentarsi da fonti non imparziali, e si tende a leggere commenti alle opere. A mio avviso, vale la pena leggere le opere nella loro integralità e cercare di sviluppare un senso critico verso ciò che ci viene detto, senza dover dipendere da un riassunto o commento al libro stesso.
Un consiglio che può sembrare banale, ma che è di fondamentale importanza, è quello di ricontrollare sempre lessico, punteggiatura e contenuto del proprio scritto : meglio evitare frasi troppo complesse e eliminare ogni tipo di ripetizione. Questo aspetto da solo, renderà l'opera molto più leggera e piacevole, nonché più facile da seguire dai lettori.
Infine, bisogna tenere conto che, seppur bisognerebbe sì, cercare temi non trattati, è molto probabile che in parte i temi stessi siano già stati toccati da altri pensatori. In poche parole, bisogna capire che la filosofia, prima di essere una ricerca per la comunità, è una ricerca personale e che mira alla crescita dell'individuo, prima ancora che a quella del nostro entourage.
Io, ad esempio, avevo in mente di scrivere un breve studio fatto su esistenzialismo, nichilismo e assurdismo. Inizialmente mi sono documentato da varie fonti, compiendo vari approfondimenti su tematiche che ritenevo voler esporre. Il secondo step è stato quello di prendere appunti e vedere quanto io già sapessi e quanto io ancora volessi documentarmi, tenendo conto, come detto in questo video, dell'impossibilità di sapere tutto;ho cercato vari libri che hanno costituito una bibliografia essenziale di quello che avrei voluto sapere prima di stendere lo scritto. Seppur io sia ancora a uno stadio di ricerche, una cosa che vorrei ricordare per concludere è quella di godersi il processo della stesura stessa dell'opera. Se si odia il proprio lavoro per un motivo piuttosto che per un altro, non vale nemmeno la pena portarlo a termine: La scrittura deve essere sempre un mezzo di divulgazione piacevole da leggere come da scrivere.
Spero di aver potuto aiutare chiunque in questo momento sia nella mia stessa situazione.

giovannadellana
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E' talmente importante che oggi, anche grazie ai tuoi video, ho preso 30!

giovigio
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Come fai ad esprimerti così bene senza impappinarti con le parole?

ali_arp
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sono quasi totalmente d'accordo col prof che citi all'inizio del video; lo studio della storia della filosofia senza una adeguata propedeutica logico-filosofica rischia di essere vuota erudizione o, peggio, radicale incomprensione di quello che intendevano esporre i grandi del passato.
Altro errore sarebbe cristallizzare i pensatori all'interno del loro periodo storico svilendone le pretese veritative, a riguardo basta vedere quanto tempo prezioso si spreca nello studio cronologico di vita e opere. Non per ultimo tale approccio evita di prendere posizione riguardo quali siano genuini problemi filosofici: i testi di cosmologia aristotelica, per quanto magari possano essere interessanti per chi studia storia della astronomia, non sono testi di filosofia come i testi alchemici di newton non sono testi di fisica.
ovviamente sarebbe comunque molto interessante, ad esempio se si volesse approfondire la filosofia della scienza, confrontare la teoria aristotelica dei luoghi naturali con quella della meccanica classica anche per trovare eventuali analogie nella struttura delle varie teorie fisiche(c'è un interessante video di Rovelli proprio sull'argomento)

bodale
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Non é importante conoscere la storia della filosofia, é ineludibile se su vuol essere presenti a se stessi tutti i giorni e guardsre all'oggi con gli strumenti offerti dai giganti che ci precedono.

lucanava
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Quando si approfondisce un tema si incontra sempre un problema filosofico, ovvero una domanda radicale. Nella storia della filosofia si incontrano uomini che si sono posti le stesse domande.

paolino
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Secondo te è vero che oggi la filosofia, come diceva Eco, e anche Wittgeinstein, oggi ha solo il linguaggio da indagare? Credo effettivamente che questa sia una visione tombale di questa scienza...e, soprattutto, quale è il fondamento ? Il principio di non contraddizione, l'intuito...?

legostopmotion
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Rega ma cosa dite ma Nietzsche sapeva di tutto, Kant, Schopenhauer, la genealogia di tutta la storia filosofica. ma che solo i classici antichi!

Nietzsche........
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Mi preme sollevare una questione, solo all'apparenza pigra ed oziosa, ma che cela una sequenza di implicazioni e di contenuti di ordine esistenziale, etico e politico alquanto seri e rilevanti. La filosofia è solo un esercizio dialettico ed intellettuale, una esibizione di logica astratta, di vuota e arida accademia, di sterili elucubrazioni concettuali, frutto di menti sopraffine, quanto infingarde, una "profusione" di teorie complesse e visionarie, avulse dal mondo e dalla esistenza concreta, oppure è qualcosa di "utile" dal punto di vista pragmatico, con ricadute valide e "tangibili" nella realtà quotidiana delle persone? In altri termini, a cosa "serve" la filosofia? Vale a dire: "cui prodest", ovvero: "a chi giova" (e perché giova) la filosofia?

luciogarofalo