'A CANZONE 'E NAPULE (Bovio-De Curtis) - LUCIO LUPOLI, tenore

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L. Bovio - E. De Curtis, " 'A CANZONE 'E NAPULE "
LUCIO LUPOLI, tenore
"Napoli, città Natale - Concerto del Liceo Immanuel Kant"
Melito di Napoli, Teatro Barone, 18 dicembre 2018
“ ‘A canzone ‘e Napule “ è canto un po’ d’amore, un po’ di emigrazione. Il poeta-drammaturgo Libero Bovio (Napoli 1883 - 1942) ed il musicista Ernesto De Curtis (Napoli 1875 – 1937) la composero nel 1912, dando prova di un ottimo affiatamento artistico. È passata alla storia per l'incipit: “Me ne vogli’ i’ all’America, ca sta luntano assaie” e, come l’altrettanto celebre “Voce 'e notte”, realizza una perfetta fusione di malinconia e grido: grido di un uomo deluso che vuole andarsene in America, per non correre il rischio di rivedere la sua perfida donna; vorrebbe fuggire e dimenticare la mamma, le canzoni, il mare e il cielo di Napoli. Ma poi lo sconsolato giovane si accorge che tutto ciò non avrebbe il risultato di punire la fedifraga, bensì di colpire se stesso: il ravvedimento prende allora il sopravvento ed egli fa precipitosamente marcia indietro. Il tono melodrammatico del brano ben si presta alla narrazione della delusione amorosa, da sfuggire nell'illusione di cercare fortuna nella terra del mito a stelle e strisce: la lontananza come catarsi per una separazione fisica, che resta incompiuta in termini di affetti. Diplomato in pianoforte, Ernesto De Curtis fu autore prolifico di canzoni napoletane e italiane, raggiungendo con molte di esse un successo straordinario: “Torna a Surriento” (1902), “Voce ‘e notte” (1903), “Canta pe’ mme” (1909), “Tu ca nun chiagne!…” (1915), “Non ti scordar di me” (1935), solo per citare le maggiori. De Curtis fu per parecchi anni accompagnatore al piano del grande tenore Beniamino Gigli, soprattutto nelle tournèe americane.
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