Il gesto di stizza di Gattuso dopo il fischio finale di Napoli-Juventus

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Il gesto di stizza di Gennaro Gattuso alla fine della gara contro la Juventus è uno degli ultimi fotogrammi del match vinto dal Napoli (1-0, grazie al rigore trasformato da Lorenzo Insigne). Arriva direttamente dal campo, a fine match, dopo l'abbraccio che la squadra ha tributato al tecnico: s'è stretta intorno a lui nel momento più difficile della stagione, mostrando quella compattezza di gruppo che finora sembrava mancata. Sono arrivati una vittoria pesante (non solo perché ottenuta contro i bianconeri) per il morale e per la classifica e quello scatto d'orgoglio che ha portato l'allenatore a "ringhiare" poco dopo il triplice fischio dell'arbitro e successivamente in tv, nel corso delle interviste. Gattuso rifiuta la stretta di mano: a chi era rivolto il gesto  Succede tutto a pochi minuti dalla fine del match. Gattuso, attorniato dai calciatori, esulta per la bella vittoria di carattere ottenuta contro i bianconeri. Le immagini dei calciatori che corrono nella sua direzione, lo circondano e quasi lo portano in trionfo restituiscono alla platea dei tifosi l'idea di un Napoli unito anche nelle difficoltà e soprattutto compatto intorno al proprio allenatore.  Poco dopo, però, accade qualcos'altro: gli si avvicina un membro dello staff della comunicazione, gli porge la mano per fargli i complimenti, sembra volergli dare una pacca sulla spalla ma viene ignorato dall'allenatore. Gattuso non si ferma e va verso il tunnel che conduce verso lo spogliatoio e, infastidito, fa un gesto molto chiaro con la mano: prima lo mette da parte, lo scaccia poi con solleva la mano sinistra e manifesta tutto il proprio dissenso come a dire "ma lasciami stare, vattene". Perché Gattuso ha avuto quella reazione a fine partita  Gattuso sentiva molto la partita e più ancora la pressione per il momento durissimo che sta attraversando a Napoli, anche per i trascorsi più recenti nel rapporto con la società. La vittoria contro la Juve è una boccata d'ossigeno e una ventata che, al tempo stesso, può aiutare a diradare le nubi. Ringhio aveva ancora addosso l'adrenalina di una partita in bilico e troppo importante per se stesso (si sfogherà anche nel corso delle interviste) e per la stagione dei partenopei, ancora in corsa per un posto in Champions. "Se avevo l'1% che la squadra non stava con me – ha ammesso a fine match -, già me ne ero andato a casa".
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