La Medea è femminista?

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Fra le tante interpretazioni sceme dei miti, questa è una delle più irritanti: la Medea di Euripide come inno alla liberazione della donna dal malefico patriakrat0.

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Mi viene in mente quando, al liceo, studiammo l'Eneide (poema che amo e che vorrei rileggere) e mi innamorai del personaggio di Laocoonte, che identificavo come eroe ribelle, quindi si attagliava bene alla mia età, tra adulti lontani e compagni vari, tra paninari idioti e altri, per cui, la sua famosa frase "Timeo Danaos et dona ferentes" divenne una delle mie preferite. Ovviamente, non tenevo in minimo conto il contesto, il ruolo effettivo di Laocoonte, il ruolo degli dei ecc. Ma va beh, avevo 14 come riferimento un po' più alto, ricordo che Franco Branciaroli qualche anno fa aveva portato in scena una Medea, scritta da Luca Ronconi nel 1996, al maschile. Purtroppo non l'ho vista (ho visto invece il suo Macbeth: 2, 5 ore di spettacolo con lui in scena per due ore, per me fu strepitoso, poi è un tipo di attore all'"antica" come piacciono a me). Se i sacri censori di youtube me lo permettono, riporto uno stralcio di una intervista a Branciaroli, del 5 ottobre 2017, tratta da "Sipario", dove spiega le scelte fatte e la interpretazione:

"<Cosa la rende un mostro>?
"Entra in scena con le mani lorde di sangue: ha ammazzato il fratello, Pelia attraverso le figlie. Lo snodo principale di tutta la tragedia è l'incontro con Egeo, il re di Atene. Perché? Grazie a lui questa seminatrice di disastri arriverà ad Atene: questa è un'idea geniale di Euripide. Il pubblico che assisteva alla tragedia era ad Atene; bisogna mettersi nei panni del pubblico di Atene, nel vedere questa disgrazia.
Poi la gelosia è la miccia, ma il vero punto è che deve fare un sacrificio ai demoni vendicatori dell'Ade. Ha rivolto la furia dei demoni verso Giasone. Perché lei ha tradito la terra, la cultura, ha ucciso il drago che custodiva il vello d'oro; si è macchiata di atti gravissimi che deve riparare per gli dei. Come? Con un sacrificio. Che commette con un tipico atteggiamento maschile, pieno di ubris (in greco, superbia). Mette in atto un meccanismo a cui non può sottrarsi. L'assassinio della sposa del marito comporta l'assassinio dei figli.

<E il meccanismo è messo in atto da lei stessa?>
Si, da lei. I bambini sono già condannati nel momento in cui Medea intende uccidere la rivale.

<È un atteggiamento di riflesso, quindi. Suggerito da Euripide?>
"Si. Ma non è finita – e qui scatta l'aspetto maschile -. In esilio Medea vuole andare per la strage dei figli, per aver osato il più sacrilego degli atti: ha osato l'inosabile."

<Si comporta come una vendicatrice?>
"Di più. Lei, come tutti gli eroi maschi, va oltre l'umano. Non si è mai vista una femmina così, con tutti attributi maschili, che va dicendo di aver osato la cosa più tremenda. Il testo dimostra che non è come si crede, se lo si analizza bene, altrimenti si parla per vox populi... Lei va oltre il possibile, osa la cosa più tremenda, ma sconta la colpa con il sacrificio, infatti rimane impunita. Perché gli dèi lo ritengono un sacrificio, non un delitto. Basti pensare a quello che hanno fatto passare ad Oreste per aver ammazzato la madre, giustamente. Qui lei ammazza i figli, ingiustamente, ma compie, con questo atto, un sacrificio, pur commettendo un orrendo assassinio.

<La notoria lettura protofemminista viene del tutto estirpata della tragedia?>
"Certo, Medea non è affatto una protofemminista. Questo discorso è nato quando si leggeva la tragedia greca con gli strumenti della psicologia, forzando la sua natura. La tragedia greca non è una visione del mondo vicina a noi - e questo spettacolo lo dimostra - ma molto lontana. Questo spettacolo dimostra non quanto i greci siano vicini, ma quanto siano lontani."

<E perché sono così lontani?>
"Qui si è convinti che Medea sia una donna ma se si indaga bene, non lo è. È stato Ronconi, che è un grande analizzatore di teatro, a portarlo alla luce. Queste tragedie non sono quello che noi siamo abituati a credere che siano. E non solo questa, tutte. Qual è la voce del popolo su Medea? Una madre che, a causa del tradimento del marito, ammazza i figli. Invece Medea è quella che, siccome il marito l'ha tradita, casomai ammazza la futura sposa e purtroppo, per quel meccanismo che ha messo in moto, si vede costretta ad ammazzare i figli, per non farli ammazzare da altri."

<Questa non può essere una lettura più che altro maschile?>
"No, questa è una lettura matematica del giallo, alla Hitchcock. Se lei non avesse messo in atto il suo piano, i bambini sarebbero stati afferrati e messi a morte per vendetta nei confronti della madre. Quindi non diremmo mai che Medea è quella che ha ammazzato i bambini. Lei uccide i bambini per due motivi: per evitare che li ammazzino gli altri e perché le serve un sacrificio. Pazzescamente cinico, come ragionamento. Lei arriva ad usare i bambini come due elementi sacrificatori."

lucat
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Forse uno dei tuoi video migliori. La rielaborazione e la riscrittura di un'opera classica sono una cosa diversa dalle interpretazioni antistoriche: ma la logica oggi sta diventando una cosa rara. Quello che ho più apprezzato è il fatto che hai parlato soprattuto dell'opera di Euripide e del personaggio di Medea, lasciando a questa descrizione la critica a "patriarcato e altre schifezze".

marianodevalerio
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Da studente di Lettere Classiche prossimo alla laurea non posso fare altro che congratularmi con te per il video e per come hai trattato l'argomento. Personalmente trovo molto svilente queste cose perché davvero sono appassionato di questi argomenti e ogni volta che in un discorso (con amici e sui social in generale) si arriva a queste banalizzazioni perdo proprio la voglia di andare avanti a parlare. L'ultima volta mi è capitato qualche mese fa mentre si stava facendo un discorso su Antigone che, al pari di Medea forse, è la "vittima sacrificale" che viene immolata sull' altare della lotta al patriarcato.

carminelaurenza
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Le tue parole mi hanno fatto tornare alla mente il testo di una lettera aperta che qualche decina di colleghi (mi vergogno di doverli definire tali...) hanno inviato al ministro dell'istruzione (meglio usare il minuscolo...) affinché i manuali scolastici e universitari siano riscritti perché quelli in uso sono pervasi da una cultura che "vede il predominio nella storia della violenza bellica e patriarcale" (!!) tra i docenti firmatari molti aderiscono a un'associazione denominata, se non erro, "i classici in strada" che ha come sua chiave interpretativa la resa attuale dei testi non inseriti banalmente nel loro contesto storico e culturale, ma nel nostro è quindi ecco un bel gruppo di docenti di scuola e università che affermano dalle loro cattedre che Medea è femminista! Poveri noi, povera Italia. Vorrei consolarmi pensando che anche Leopardi interpretava la sua Saffo... ma lui era un genio e non un cretino con la laurea. Scusami per lo sfogo. Ottimo video

m.g.p.
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il problema delle reinterpretazioni è che diventano mainstream. La gente vede 300 e pensa che la storia sia andata esattamente così. Allo stesso modo la gente ha un'immagine del medioevo sbagliata grazie a film, romanzi, serie TV, ecc...

FrancisMetal
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Non vedo l'ora di avere il tuo libro e quello di Luca Vitale sul mio fottuto comodino macista patriarcale privilegiato professoressa ❤️

manfvedi_unofficial
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La tua analisi mi è piaciuta molto e la condivido.
Credo che la nostra società non sia più abituata alla complessità dei miti antichi, che per essere vere tragedie dovevano essere non risolvibili.

A "noi" invece viene propinata da anni una pappa molto diversa, semplicistica, con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, con trame (inverosimili) imbastite ad hoc per salvare la vita a tutti i buoni meritevoli, e a questo ci siamo abituati.
La forza della tragedia, come dici giustamente, è che non dà risposte, dà tante domande e tante prospettive, e - come la vita - non è risolvibile con soluzioni semplici e giudizi frettolosi, i suoi personaggi non si lasciano incasellare.

Il mito originale continuerà a restare un classico e ad avere tanto da dire, finché durerà l'umanità. Le interpretazioni della nostra epoca dureranno poco e - spero - verranno dimenticate in fretta: dicono molto più di noi, di quanto non dicano del mito in sé.

La mia sensazione personale è che i guru/maestri di vita che parlano di Medea Protofemminista (eccetera) non abbiano mai letto la versione integrale della tragedia: conoscono il "personaggio" per sentito dire? Hanno una propria idea del mito fondata su chissà che? Si immaginano Giasone vestito da cowboy americano?

Avevo l'illusione che in un mondo alfabetizzato tutti volessero leggere, invece vien fuori che tutti vogliono scrivere!

Polissena
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Questo tentativo del femminismo di rileggere certi miti è comunque importantissimo, non tanto per le riletture che da il femminismo, che, come è evidente, sono delle schifezze anti-storiche, anti-letterarie, ecc.
Ma, piuttosto, l'importanza di queste riletture femministe risiede nel fatto che, nei miti "originali", è possibile trovare la chiave per effettuare un rovesciamento dialettico della retorica femminista.
In parole più succinte, ciò che intendo è che se un'ideologia, qualunque essa sia, sente il bisogno, ha l'esigenza di rileggere un mito attraverso la sua lente distorta, significa che è possibile, al rovescio, proprio attraverso quel mito che ha scelto, rileggere l'ideologia stessa.
"Quando rileggi un mito, è il mito che rilegge te" (perdonami Nietzsche 😂).
Se provassimo a compiere questo rovesciamento, a rileggere il femminismo attraverso i miti di Medea, Antigone, ecc... ne emergerebbero tutte la sue ipocrisie e contraddizioni.

eSSe_Psicologia
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Video spunto per riflessione su temi importanti: ad esempio sul rischio che comporta la decontestualizzazione del mito, spesso punto di partenza delle mistificazioni storiche e delle pseudoideologie su cui si è sempre fondata la propaganda dei peggiori regimi totalitari. Grazie mille professoressa e buon lavoro. Oriano

orianospazzoli
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Peraltro mi fai venire in mente che nel Ta Argonautica si parla delle Lemnadi (o Lemniadi?)... che mi incuriosiscono molto come episodio di conflittualità uomo/donna e ruoli di genere nella società.
Non so... Sarei molto contento di sentire un tuo video in cui parli della storia delle abitanti di Limno e del significato che la storia aveva ai tempi di Apollonio, e quello che potrebbe avere per un pubblico moderno... Per vedere se non possa essere anche quello un mito "in buona salute". Secondo me è molto interessante e merita più attenzioni di quelle che ci si danno normalmente.
La butto lì.
Un saluto e complimenti!

posepause
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Questo intercalare di tanto in tanto di parolacce ti rende una persona genuina e schietta ^.^ Sei troppo troppa 💯

stitch
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Tutta l'enorme profondità delle opere antiche, cosí come il grande sforzo cognitivo che serve per poterle capire davvero, resisterà sempre alla futile riduzione di tutti gli -ismi, del passato, del presente e anche del futuro. Questo le rende grandi.
Purtroppo la strumentalizzazione della cultura classica è cosa non nuova, ce ne sono a milioni di esempi...

dawkinsfan
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Brava, sempre interessanti i tuoi video. Ma non capisco perché usi criteri diversi nella pronuncia dei nomi greci. Se usi la pronuncia greca, allora dovresti dire Giàsone (come hai effettivamente fatto), ma anche Médea (mentre qui pronunci Medèa), se scegli il criterio della pronuncia latina, allora Medèa, Giasòne, Eraclìto, ecc. Scusami questa pignoleria. Amo i tuoi video.

giulianoantonello
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Quanto mi piacerebbe sentire un tuo commento a proposito della Torcia di Marion Zimmer Bradley, una riscrittura in chiave femminista dell'Iliade con Cassandra protagonista.
Bellissima analisi comunque, grazie per averla condivisa, adesso ho voglia di rileggere la tragedia di Euripide.

AstridAstreia
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Ciao Jasmina, vorrei sapere se potresti fare un video sulla Medea di Pasolini. Mi piacerebbe anche molto sapere quello che pensi delle opere di Aristofane e se secondo te in quel caso l'autore sì che cerca di spronare i suoi contemporanei alla ribellione attraverso i personaggi delle sue commedie. Grazie mille

lorenabonioni
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Video super interessante! La profondità delle opere di Euripide è immensa ❤️

dottorcaligari
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Complimenti...e grazie per avere reso giustizia, non strumentalizzato e banalizzato questo capolavoro colossale che è la Medea di Euripide

marcoesposito
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È tutto molto bello! Soprattutto il fatto che si preferisca prendere la Medea, un racconto "immaginario", piuttosto che un evento realmente accaduto: durante il regno di Augusto, l'impero romano neonato vide una riduzione delle nascite ed Augusto dovette mettere dei bonus per spingere i romani a figliare. E che successe mai?! Le donne romane non volevano più far figli. Scandolah, che roba femminista! Eh no, perché non volevano più figliare sia perché il parto era rischioso all'epoca, ovviamente, ma anche perché non volevano rovinarsi la linea, e mica si può prendere come esempio di femminismo femminile delle donne che non vogliono seguire i "ruoli di genere" per seguire i "ruoli di genere" di bellezza quando ci sbattiamo tanto per mettere le modelle grasse ad indossare gli abiti nelle pubblicità. Allora prendiamo una che uccide i figli per ripicca ed al marito non lascia manco i corpi da piangere. Fossi nel femminismo forse cambierei addetto al marketing perché pubblicizzarsi in sto modo non mi pare il massimo...

outis
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Ciao Yasmina. Io ho studiato Medea dieci anni fa, all'ultimo anno del liceo. Tra l'altro il lavoro che abbiamo fatto sul testo mi ha aperto gli occhi sul metodo e il criterio da adottare in fase di traduzione. Chiaramente abbiamo fatto i canonici 300 o 400 versi. Non ho niente da aggiungere all'analisi, anche perché non posso permettermelo, quindi vorrei soffermarmi un attimo sulla trasposizione e/o riscrittura delle opere. Io fatico moltissimo ad accettarle, perché soprattutto negli ultimi anni ciò che viene tolto o aggiunto alle stesse le priva proprio del senso. I personaggi vengono svuotati e appiattiti oppure si attribuiscono loro pensieri, necessità o condizioni che invece non hanno. Chiaramente sono operazioni commerciali, ma fanno passare dei messaggi spesso anche solo sbagliati. Poi mi rendo conto che figure immortali necessitano ogni tanto di una svecchiata, purché sia fatta con cura. Non so fino a che punto sia colpa nostra se non riusciamo ad apprezzare certe scelte in questo ambito. Va be', chiaramente, lo sai, è sempre un piacere passare 25 minuti con te. Grazie e alla prossima;)

danieleercoli
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Yasmina, sono un'ostetrica e ti ascolto frequentemente
Se un giorno partirai capirai la potenza della natura e il privilegio che ti ha consegnato
È un piacere ascoltarti e ti ringrazio per questo

lorellazaina