ALBERTO MAZZONI: NEUROPROTESI e PROGETTO NEBIAS

Alberto Mazzoni, ricercatore presso l'Istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna di Pisa e curatore della mostra "Nexus. L'incontro tra macchina e umano", spiega il funzionamento della neuroprotesi Nebias. In sintesi, un lettore di stimoli elettromiografici posizionato nella parte restante dell'arto del paziente decodifica le intenzioni di movimento della persona inviando gli impulsi specifici al braccio robotico e comandandone l'azione. La novità della neuroprotesi Nebias sta nel fatto che si tratta di una neuroprotesi "sensibile": ovvero, attraverso dei polpastrelli robotici biomimetici (cioè che cercano di riprodurre il funzionamento del polpastrello umano) la struttura dell'oggetto toccato viene codificata e resa leggibile anche dal sistema nervoso. Il segnale viene iniettato con appositi elettrodi all'interno del sistema nervoso periferico del paziente il quale, quindi, è in grado di avvertire quanto avrebbe avvertito attraverso le sue dita.