filmov
tv
IDEALI PUNTATA 5
Показать описание
Olivia Spigarelli legge Lunaria di Vincenzo Consolo
Francesco Foti legge L’isola di Giuseppe Ungaretti
Salvo Drago legge Dopo la notizia di Giorgio Caproni
Anna Passanisi legge Bellezza di Antonia Pozzi
Barbara Giordano legge Dalle regioni dell’aria di Nelo Risi
Maria Rita Sgarlato legge Mi va di rievocare per mia cura di Patrizia Valduga
Carmela Buffa Calleo legge I fiori vengono in dono di Amelia Rosselli
Massimo Leggio legge Gli ireos gialli di Luciano Erba
Saro Minardi legge Barche Amorrate di Dino Campana
***
Nove attori leggono 37 poeti italiani del novecento. Si tratta di un percorso poetico molto variegato, gli autori che, nella loro singolarità, hanno segnato la poesia italiana del secolo scorso non si possono dire aderenti a uno specifico movimento. Dall’ermetismo, al neorealismo, si passa nel secondo Novecento alla Neoavanguardia, al post-ermetismo sino alla poesia anti novecentesca. Ci si interroga, si riflette sul compito del poeta, si cercano nuove strade da percorrere. Una vivacità culturale che ha ci ha consegnato visioni e ideali che hanno raccontato un secolo fatto di continui cambiamenti nella società, nella politica e nel costume di questo Paese. La metrica risulta più libera, piena di rinvii, parla all’animo del lettore, cambia il ruolo del poeta, se ne ha una concezione diversa. Non esiste più il poeta guida o il poeta romantico in grado di esprimere sentimenti difficilmente esprimibili per i più, ma il poeta ora è consapevole della crisi che vive, pronto a lasciarsi alle spalle la tradizione, fa emergere, quasi fosse una stupefacente scoperta, la natura, gli animali, le piccole cose, dando loro voce. In questo variegato panorama, abbiamo deciso di proporre un’antologia di poesie legate al rapporto fra l’uomo e la natura. Le forme della natura che nell’ottocento rimanevano chiuse in se stesse, adesso si trasfigurano sotto lo sguardo del poeta, caricandosi di significati misteriosi. Temi come la precarietà dell’esistenza, l’indefinibilità del tempo e dello spazio in cui si compie la vicenda umana, la natura come specchio dell’animo inquieto dell’uomo, lasciano via via spazio a temi più vicini ad una sensibilità ecologista. La poesia più contemporanea diventa voce di denuncia, il poeta assume su di sé la responsabilità della tutela e della salvaguardia del paesaggio, diventa portavoce dell’emergenza ambientale ed instaura un nuovo e paritario rapporto con la Natura passando dalla prospettiva antropocentrica a quella biocentrica. Come scrive Jonathan Bate “Il poeta deve avere la capacità di restituirci alla Terra che è la nostra casa”. Pensiamo che questa possa essere la prospettiva più significativa della poesia, ed è questo che, attraverso questo ciclo di letture, intendiamo raccontare.
Nicola Alberto Orofino
Riprese e montaggio Antonio Parrinello
Francesco Foti legge L’isola di Giuseppe Ungaretti
Salvo Drago legge Dopo la notizia di Giorgio Caproni
Anna Passanisi legge Bellezza di Antonia Pozzi
Barbara Giordano legge Dalle regioni dell’aria di Nelo Risi
Maria Rita Sgarlato legge Mi va di rievocare per mia cura di Patrizia Valduga
Carmela Buffa Calleo legge I fiori vengono in dono di Amelia Rosselli
Massimo Leggio legge Gli ireos gialli di Luciano Erba
Saro Minardi legge Barche Amorrate di Dino Campana
***
Nove attori leggono 37 poeti italiani del novecento. Si tratta di un percorso poetico molto variegato, gli autori che, nella loro singolarità, hanno segnato la poesia italiana del secolo scorso non si possono dire aderenti a uno specifico movimento. Dall’ermetismo, al neorealismo, si passa nel secondo Novecento alla Neoavanguardia, al post-ermetismo sino alla poesia anti novecentesca. Ci si interroga, si riflette sul compito del poeta, si cercano nuove strade da percorrere. Una vivacità culturale che ha ci ha consegnato visioni e ideali che hanno raccontato un secolo fatto di continui cambiamenti nella società, nella politica e nel costume di questo Paese. La metrica risulta più libera, piena di rinvii, parla all’animo del lettore, cambia il ruolo del poeta, se ne ha una concezione diversa. Non esiste più il poeta guida o il poeta romantico in grado di esprimere sentimenti difficilmente esprimibili per i più, ma il poeta ora è consapevole della crisi che vive, pronto a lasciarsi alle spalle la tradizione, fa emergere, quasi fosse una stupefacente scoperta, la natura, gli animali, le piccole cose, dando loro voce. In questo variegato panorama, abbiamo deciso di proporre un’antologia di poesie legate al rapporto fra l’uomo e la natura. Le forme della natura che nell’ottocento rimanevano chiuse in se stesse, adesso si trasfigurano sotto lo sguardo del poeta, caricandosi di significati misteriosi. Temi come la precarietà dell’esistenza, l’indefinibilità del tempo e dello spazio in cui si compie la vicenda umana, la natura come specchio dell’animo inquieto dell’uomo, lasciano via via spazio a temi più vicini ad una sensibilità ecologista. La poesia più contemporanea diventa voce di denuncia, il poeta assume su di sé la responsabilità della tutela e della salvaguardia del paesaggio, diventa portavoce dell’emergenza ambientale ed instaura un nuovo e paritario rapporto con la Natura passando dalla prospettiva antropocentrica a quella biocentrica. Come scrive Jonathan Bate “Il poeta deve avere la capacità di restituirci alla Terra che è la nostra casa”. Pensiamo che questa possa essere la prospettiva più significativa della poesia, ed è questo che, attraverso questo ciclo di letture, intendiamo raccontare.
Nicola Alberto Orofino
Riprese e montaggio Antonio Parrinello