2. Stoicismo e logica stoica (1/2)

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Con il termine “logica”, utilizzato per la prima volta da Zenone, gli stoici intendono la dottrina che ha per oggetto i lógoi, cioè i discorsi. Per gli stoici, la logica è retorica e dialettica.

La logica è retorica, poiché è scienza dei discorsi “continui”, cioè delle orazioni. La logica è retorica, ma anche dialettica.
La logica è dialettica, poiché è scienza dei discorsi “divisi” tra domande e risposte. La dialettica è definita «la scienza di ciò che è vero e di ciò è falso e di ciò che non è né vero né falso».

La dialettica si divide in due parti, a seconda che tratti delle parole o delle cose che le parole significano.
1. La parte che si occupa delle parole, cioè la grammatica,
2. La logica in senso proprio, che si occupa delle cose che le parole significano.

La logica stoica si divide in due sezioni: una come vedremo paragonabile alla canonica degli epicurei, che si occupa del problema della conoscenza e dei concetti,
l'altra, paragonabile alla logica aristotelica, che si occupa dei meccanismi delle forme del ragionamento.

Per gli stoici la conoscenza umana deriva dai sensi e gli stoici paragonano l'anima a una pagina bianca, una tabula rasa sulla quale vengono registrate le rappresentazioni sensibili, che sono prodotte dagli oggetti esterni o dagli stati d'animo. Per gli stoici il criterio di verità è costituito dalla rappresentazione catalettica o concettuale, ossia l'atto dell'intelletto che afferra o comprende l'oggetto. Zenone illustra l'azione dell'intelletto di afferrare e comprendere l'oggetto tramite l’'immagine della mano.

Le rappresentazioni sono le impressioni che l'intelletto registra e la mano è aperta.
L’assenso è l’atto con cui si assente alle impressioni e la mano è contratta perché cerca di afferrare le impressioni. Il giudizio è l’atto libero, la virtù tramite la quale l’uomo afferma, nega o sospende provvisoriamente un’affermazione o una negazione.
La rappresentazione catalettica è l’atto dell’intelletto che afferra e comprende l’oggetto e la mano è stretta a pugno.

La scienza è il possesso saldo del sapere e le due mani sono strette l’una sull’altra. Solo il sapiente ha il vero possesso del sapere.
Come abbiamo già visto, tutta la conoscenza umana deriva dai sensi, l'anima per gli stoici è una pagina bianca sulla quale vengono registrate le rappresentazioni.
Dall'insieme delle rappresentazioni sensibili si genera un procedimento naturale chiamato prolessi o anticipazione o concetto.

Il concetto è la conoscenza universale basata su una serie di nozioni comuni. I concetti non hanno realtà, ma si riferiscono alla realtà. La realtà è individuale e universale secondo gli stoici è soltanto nell'anima. Un concetto universale può essere, ad esempio, “l’occhiale” o “il gruppo”. L’individuale è la particolarità o la singolarità dell’occhiale o dell’individuo. Concretamente esistono le singole persone, universalmente esiste il concetto.
I concetti, o le anticipazioni, o le prolessi possono essere naturali o artificiali. I concetti naturali sono prodotti dall’accumularsi delle rappresentazioni, ad esempio la sedia. La sedia è un insieme di rappresentazioni, poiché nella mia mente mi rappresento la sedia. I concetti artificiali sono prodotti artificialmente in seguito all'istruzione o al ragionamento, ad esempio Dio.

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Комментарии
Автор

Salve, complimenti per la semplicità con cui spiega i concetti filosofici. Continuerai anche con Sant'Agostino e San Tommaso? Grazie e buone vacanze!!

mariogambone