filmov
tv
La canzone di Geppetto

Показать описание
Giorni fa stavamo leggendo a Leonardo uno dei suoi tanti libri per l'infanzia e, sulla storia di Pinocchio, mi è tornato alla memoria lo storico film a puntate trasmesso dalla RAI a cavallo fra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, lo stesso sceneggiato che non mi perdevo per nulla al mondo e che guardavo piacevolmente seduto sul divano con i miei genitori ancor prima che giungesse in casa la tv a colori.
Le scene del Geppetto, interpretato dal mitico Manfredi, triste e al contempo assai comico, intento a rincorrere il burattino appena trasformatosi in bambino monello, ha scatenato le risate di nostro figlio, via via sempre più attratto da quelle immagini.
Parte poi una delle musiche di quella colonna sonora...
Patapàm!!!
Ancora una volta un colpo al cuore mi catapulta in un batter d'occhio nella mia infanzia: sento qualcosa che mi stringe la gola e, con la testa di mio figlio appoggiata sulla mia spalla, a fatica trattengo una lacrima.
Una canzoncina malinconica ma dannatamente efficace, un gioiellino di composizione il cui stile, un po' medievale, mi ricorda quello del maestro Branduardi.
Avevo bisogno di interpretare anche questa per fissare quell'emozione che mi ha tolto il fiato, per esorcizzare quell'energia tellurica di purezza armonica che solo la Musica può detenere.
E sulle ultime parole "...più lo vedo e più mi piace", non ho potuto fare a meno di commuovermi.
È un piccolo omaggio che faccio a me stesso, all'immagine di quel bimbo che in quelle sere, davanti ad un televisore ancora in bianco e nero, fantasticava, rideva e sognava.
GaB
Le scene del Geppetto, interpretato dal mitico Manfredi, triste e al contempo assai comico, intento a rincorrere il burattino appena trasformatosi in bambino monello, ha scatenato le risate di nostro figlio, via via sempre più attratto da quelle immagini.
Parte poi una delle musiche di quella colonna sonora...
Patapàm!!!
Ancora una volta un colpo al cuore mi catapulta in un batter d'occhio nella mia infanzia: sento qualcosa che mi stringe la gola e, con la testa di mio figlio appoggiata sulla mia spalla, a fatica trattengo una lacrima.
Una canzoncina malinconica ma dannatamente efficace, un gioiellino di composizione il cui stile, un po' medievale, mi ricorda quello del maestro Branduardi.
Avevo bisogno di interpretare anche questa per fissare quell'emozione che mi ha tolto il fiato, per esorcizzare quell'energia tellurica di purezza armonica che solo la Musica può detenere.
E sulle ultime parole "...più lo vedo e più mi piace", non ho potuto fare a meno di commuovermi.
È un piccolo omaggio che faccio a me stesso, all'immagine di quel bimbo che in quelle sere, davanti ad un televisore ancora in bianco e nero, fantasticava, rideva e sognava.
GaB
Комментарии